Prologo.

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•Even those we love the most
can be a poison to our souls

Entro come ogni mercoledì, da ormai più o meno tre mesi, in questa piccola stanza confortevole o meglio... diventata tale col tempo.

La prima volta varcai la soglia spaventata, mi sembrava fredda, troppo grande per la mia statura, la odiavo con tutta me stessa. Ora invece ne ammiro i colori tenui, l'arredamento curato, l'ordine e il profumo di pulito come se qualcuno avesse appena steso il bucato.

Riesco perfino ad apprezzare il panorama che si intravede dalla grande finestra dietro la scrivania caratterizzato da una fila di enormi cipressi sempreverdi, anche loro non mi incutono più timore.

Sorrido al quadro del mare sulla parete frontale pensando a quanto possa essere caratteristico e mi rilasso sorseggiando la tazza di tisana alla cannella offertami.

"Sei pronta per iniziare?" mi chiede gentilmente interrompendo il flusso di pensieri.

Annuisco mandando giù la bevanda, schiarendomi la voce con un colpo di tosse.

"Fatto progressi dall'ultima settimana?"

"Ci sono stati ancora alti e bassi ma qualche giorno fa e anche poco prima di venire, ho sentito qualcosa" prendo una pausa, era difficile ammetterlo, difficile poter dire di star riuscendo nell'ardua impresa.

"Prenditi tutto il tempo che vuoi, però va avanti" si aggiusta gli occhiali guardandomi premurosamente.

"Ho sentito di nuovo quel sentimento" affermo e notando il suo sguardo incerto proseguo: "Non mi fraintenda, non pensi che sia affrettata o che sia ricaduta nei miei stessi errori. Non è un falso allarme, ne sono sicura. E lo sa perché?" domando con un pizzico di orgoglio e soddisfazione.

"Perché ho aspettato per dirglielo, l'ho tenuto per me. Ne sono sicura perché tempo fa l'avrei urlato ai quattro venti, gliel'avrei ripetuto fino a fargli venire la nausea solo per fargli piacere, per vedere la felicità sul suo volto. Questa volta l'ho tenuto per me, l'ho custodito nel mio cuore, nella mia pancia fino a quando ne fossi stata sicura. Questa volta non ho bisogno di dirlo a nessun altro perché è una cosa mia che appartiene a me e soltanto a me stessa" spiego contenta.

A quel punto mi sorride facendomi un piccolo applauso, ci ero riuscita e lo sapeva.

"Mi complimento, hai fatto passi da gigante. Ed è per questo che non possiamo lasciar andare tutto al vento proprio ora" prosegue cercando dal  cassetto la solita agendina color porpora.

"No, non di certo" concordai frettolosa.

"Bene che ne dici di raccontarmi ancora una volta come tutto è andato?" impugna la piuma preparando una boccettina d'inchiostro.

"Dall'inizio?" chiedo.

"Dall'inizio" afferma decisa.

Iniziò tutto da...

Poison//Draco Malfoy 🎯🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora