Il giorno dopo la battaglia.
Per Aria, quella notte fu facile addormentarsi.
Aveva gli occhi così doloranti e pesanti a causa del pianto che pur di non lasciarli aperti a bruciare come lame, li chiuse trovando un minimo di conforto in qualche ora di sonno. La mattina si svegliò con la faccia intorpidita e gonfia, due piccole crosticine che le si erano formate in prossimità degli zigomi e un incredibile senso di vuoto e di abbandono.La sera in cui sentì di aver perso tutto fu trovata da Hermione.
Si era rannicchiata in un angolino a fissare il vuoto, incuteva timore, inquietudine, disperazione. L'amica non riusciva a capire perchè stesse così dato che avevano vinto la battaglia e nonostante ci fossero stati morti e feriti, non c'era da abbattersi in quel modo. Poi, soffermandosi con occhio critico e attento sull'espressione addolorata di Aria e dal modo quasi maniacale con cui stringeva stretta il ciondolo di una collana, capì tutto, capì che fosse per Draco.
A quest'ultimo non era bastato spezzarla per sempre, le aveva anche lasciato quel pezzettino di smeraldo verde con le loro iniziali ,che si era tanto battuta affinché fosse lui a tenerlo, quasi per ricordarle, qualora lei per un momento non volesse più farlo, che lui fosse esistito, che non avrebbe mai trovato pace. Quel ciondolo ardeva sulle sue clavicole ma il dolore si trasformò in un'abitudine confortevole, l'unica cosa più vicina a lui che riuscisse ancora a sentire e quindi non trovò le forze per gettarlo.Hermione decise di mettere da parte la sua razionalità, di non fare come l'ultima volta e abbandonarla, non se lo sarebbe perdonato. D'altronde era riuscita finalmente a capire che Aria era sempre stata dalla loro parte e si sentì in colpa. Pur amando Draco, non avrebbe fatto nulla a loro discapito...erano stati loro troppo stupidi, accecati dall'orgoglio, dall'ego. Le dispiacque sapere che insieme agli altri avesse costituito solo un ostacolo in più verso la sua felicità e serenità. Le dispiacque tanto sapere che l'avesse fatta soffrire, che avesse limitato i suoi giorni di allegria.
Hermione fece comparire una soffice coperta e con cautela l'avvolse intorno al corpo tremolante di Aria che sembrava non volesse emettere alcun suono con la bocca. Andarono alla tana, o almeno quel che ne rimaneva dopo l'incendio provocato da Bellatrix, e passarono la notte lì, ne passarono molte in realtà. Non fu facile ritornare in un posto che era sempre stato pieno di gioia e non poter gioire, ridere e saltare. Ogni cuscino, divano, quadro, urlava il nome di Fred e i volti della famiglia Weasley non facevano da meno.
Aria però, era in uno stato di trans così forte che nemmeno quello fu in grado di notare... non parlò quando le fu offerto un piatto di zuppa, non parlò quando Ginny le prestò un suo pigiama e non parlò quando Molly fece comparire un letto in soggiorno in modo che potesse dormire lì. Fece tutte quelle azioni come un robot, non riusciva nemmeno a dire chi fosse, che cosa stesse facendo, dove si trovasse. Una volta spente le luci e assopiti i mormorii, si lasciò abbandonare ad un pianto folle e disperato che terminò solo all'alba quando finalmente i suoi polmoni cedettero, i muscoli si rilassarono e la testa le si spense istantaneamente, almeno per quel paio di orette di tregua.
Due settimane dopo.
Se il primo giorno le era sembrato difficile, gli altri erano l'inferno più totale.
Aria si sentiva ancorata al campo di battaglia: le fischiavano le orecchie se ripensava alla risata di Voldemort, a quelle dei mangiamorte, alle urla di terrore, le ritornavano in mente le scene dei feriti, del sangue, il corpo inerme di Fred, la gamba quasi lacerata di Theo, il suo addio, quello di Draco. Non riusciva, a distanza di giorni, a capire che fosse finita, che potesse e dovesse andare avanti come tutti, nel loro piccolo, stavano facendo.Andò ad Hogwarts lavorando duramente insieme ad una squadra di volontari per ricostruirla. Voleva tenersi occupata e sentirsi parte di qualcosa ma lì aveva troppi ricordi, troppi da reggere tutti insieme e ogni volta che lanciava un incantesimo per alzare in piedi un muro o una colonna, il cuore le faceva talmente male che temeva le si fermasse per sempre. Arrivò più volte al limite ma non smise mai di battere, non le sarebbe nemmeno dispiaciuto se l'avesse fatto.
STAI LEGGENDO
Poison//Draco Malfoy 🎯🔞
FanficScegli il tuo veleno. Non è una favola. Alcune persone sono un elisir, altre semplicemente veleno. Devi imparare a distinguere chi ti svuoterà l'esistenza macchiandoti per la vita. E chi, con la loro aurea, ti accenderà e arricchirà l'anima. "Sei il...