Scegli il tuo veleno.
Non è una favola.
Alcune persone sono un elisir, altre semplicemente veleno. Devi imparare a distinguere chi ti svuoterà l'esistenza macchiandoti per la vita. E chi, con la loro aurea, ti accenderà e arricchirà l'anima.
"Sei il...
"Just let all the pretty lights in the sky guide you home."
Erano passati già tre giorni, il tempo scorreva veloce ed io facevo fatica a stargli dietro. Domande su come stesse andando la vita sulla Terra mi annebbiavano la mente ma bastava una folata di vento per mandarle via. Era come se tutto, nel mondo dei cieli, fosse meno pesante, meno preoccupante. Si respirava solo aria di gioia, serenità e spensieratezza. Gli abitanti sorridevano per nessuna ragione specifica, ti abbracciavano di punto in bianco, ti invitavano a casa per la merenda pomeridiana.
Lì stavo bene ma sarebbe dovuto essere il mio regno e non lo sentivo mio, non lo sentivo parte di me...sicuramente non come mio padre. Ogni volta che ne parlava si commuoveva e gonfiava fiero il petto dicendo di essere partito dal nulla e che a volte ancora non riuscisse a crederci. Non provavo la stessa cosa e non sapevo come dirglielo, d'altronde già lo sapeva sicuramente.
"Oggi ci alleneremo" disse solenne.
"Pensavo di essere già in forma perfetta" mi vantai.
"Ninlil, solo io posso essere perfetto"
"Sbruffone"
"Non mancarmi di rispetto signorina" mi puntò il dito contro. "Ti sfiderai con Goldy" annunciò.
"E chi sarebbe?" chiesi scocciata, girandomi subito dopo per una freccia che mi sfiorò i capelli.
"Eccomi principessa" sorrise compiaciuta la magnifica dea che mi apparve di fronte.
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"Lei è una delle figlie di Atena, starei attenta fossi in te" mio padre le fece l'occhiolino.
Cominciammo ad allenarci per diversi giorni, usando diversi approcci, diverse tecniche: difesa, attacco, equilibrio in aria, in acqua, danzando. Ogni mattina e ogni singola volta caddi a terra, persi, mi sconfisse. All'ennesima batosta mi arresi poggiandomi al tronco di un albero, forse era meglio star qui sopra che laggiù senza poterli davvero aiutare, sarei stata soltanto un ostacolo.
"Principessa, la forza è dentro di te" Glory mi fece rialzare.
"Non sento di essere potente, almeno non abbastanza"
"Pensavi che non saresti nemmeno riuscita a trasformarti eppure guardati, sei la perfetta copia di tuo padre"
"Non sarò mai alla sua altezza" abbassai il volto.
"Questa è il tuo problema" si picchiettò la testa "Puoi farcela, pensa a qualcosa che ti dia la carica, qualcosa per la quale valga la pena sconfiggermi...o come dicono sulla terra, farmi il culo? " ridacchiò.
"Sì Glory si dice così, grazie" mi grattai la nuca a disagio ricomponendomi.
Gridai a pieni polmoni lasciando che l'energia mi scorresse per tutto il corpo, pensai a tutte le ingiustizie che avevo subito, al fatto che non volessi assolutamente essere debole. Glory cadde e quella fu già una mezza vittoria ma si rialzò subito dopo più carica di prima.
