Poison//Draco Malfoy 🎯🔞

Capitolo 15.

"Tu però non sei mio"
_______________________

How do you get over someone who was never yours?
How do you blame when you've broken your own heart?

Iniziarono le vacanze natalizie, tornai a casa da mia madre per trascorrerlo insieme a lei anche se avrei preferito restare a scuola. Casa per me non era un posto sicuro, troppi ricordi spiacevoli a cui far caso, ci stetti solo una settimana, giusto il tempo di alzare i calici ed esclamare "Buone feste a tutti". Mi tenni in contatto con i miei amici e stranamente anche con Draco, il quale pensò bene di invitarmi da lui proprio il giorno in cui sarei dovuta andare alla Tana. Inutile dire che si infuriò come una bestia ma seppi in che modo calmarlo, era pur sempre un fottutissimo pervertito che si eccitava anche solo esclusivamente per un gesto come il legarsi i capelli, raccogliere una penna da terra, respirare più pesantemente del solito!

Gli promisi che dopo quella giornata, ne avrei passata una con lui e nonostante si fosse un tantino offeso, accettò.
Alla Tana stetti benissimo, Molly e Arthur furono davvero fantastici e mi regalarono un maglioncino di lana personalizzato. Erano a conoscenza della mia vera natura e non me lo fecero pesare neanche per un singolo secondo, mi incoraggiarono piuttosto e si misero a disposizione per qualsiasi evenienza.

Harry era un po' di cattivo umore, ma nessuno glielo fece pesare e riuscimmo comunque a passare un pomeriggio tranquillo tra canzoncine, le fusa di Grattastinchi e aneddoti divertenti sui babbani. Il mio timore principale era quello di rincontrare Fred, avevamo smesso di scriverci e non ci vedevamo da quella splendida serata al parcogiochi. Il fatto era che dopo tutte le cose successe con Draco non me la sentivo di rimettermi in contatto con lui, per quanto da parte mia fosse stato meschino e menefreghista, non avrei avuto proprio la testa.

Mi trattò semplicemente con indifferenza, come se tra noi non ci fosse stato mai nulla. Mentirei se dicessi che il suo atteggiamento non mi avesse infastidita nemmeno un po' ma non avevo alcun diritto di arrabbiarmi e pensai che forse fosse meglio così, un problema in meno a cui pensare. Poi però, a fine giornata, proprio quando stavo per andarmene già pronta col mio cappotto, i guanti e miliardi di pasticcini che Molly mi aveva gentilmente offerto, mi bloccò alla soglia della porta.

"Non ti credevo così, mi hai deluso" disse con astio, vederlo serio era una cosa nuova.

"Ti ho avvertito, non mi sembra di non essere stata chiara" mi giustificai a disagio, rabbrividendo per il freddo. Lui lo notò e mi avvolse al collo la sciarpa che tanto sapeva di lui e del suo profumo delicato di biscotti alla cannella.

"No davvero, non ce n'è bisogno" arrossii in imbarazzo.

"Insisto, non è davvero nulla" scrollò le spalle, mi zittii per evitare di risultare stupida.

"Mi avevi avvisato ma non pensavo che smettessi di scrivermi di punto in bianco senza darmi alcuna spiegazione" si sfregò le mani.

"Hai ragione, ho sbagliato e mi dispiace ma ho avuto diverse cose per la testa" ammisi.

"Ed io non potrei essere una di quelle?" ridacchiò.
"Ho afferrato il concetto" aggiunse subito dopo guardando il mio viso corrucciato in difficoltà.

"Scusami davvero tanto Fred, sei una persona magnifica" abbozzai un sorrisino, era così imbarazzante ed umiliante. Fred era davvero una splendida persona ed io l'avevo illuso in qualche modo per rincorrere un ragazzo che non aveva le idee chiare, che non aveva intenzione di ufficializzare niente, che si incazzava per la qualsiasi e che ormai mi riempiva testa, cuore, corpo e anima.

"Modestamente lo so" gonfiò il petto facendo una smorfia buffa, una delle sue...mi sarebbero mancate dopotutto.

"Hey angelo, non rattristarti, sei tu quella che ha le redini in mano. Appena cambi idea fammi un fischio" mi alzò il mento notando la mia malinconia, scrutandomi con quegli occhi color nocciola dalle sfumature rossicce. Avevo paura di fare uno sbaglio, di averlo sottovalutato e star andando dalla persona sbagliata, quella persona però era fin troppo radicata in me per andarsene lasciando spazio ad altri.