Capitolo 26: la soluzione

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Non ricevo messaggi di Melissa da un giorno. Forse lei mi sta aspettando, come io sto aspettando lei, o forse si è addentrata in qualcosa di molto pericoloso, senza neanche saperlo.

Conoscendola sarà andata  in un qualche bar con Patrizia per cercare di scoprire qualcosa su questa storia senza senso, o forse starà in camera sua a guardare Friends mentre mangia delle ciambelle o beve un frullato.

Non sono gelosa, perchè dovrei esserlo? Forse lei si aspetta che io lo sia per via del bambino, ma dopotutto io comunque non avrei potuto farlo. Non che mi sarebbe piaciuto eh, questo è chiaro, ma comunque sono solo felice per lei.

Certo, una parte di me pensa che, tenere questo bambino, le porterà solo tanta tristezza, perchè ogni volta che lo guarderà penserà ad Alberto, ma un'altra parte di me, ovvero quella dominante, pensa che la aiuterà ad elaborare il lutto, permettendole così di andare avanti con la sua vita.

Lo so, lo so, sono due pensieri completamente distinti, ed è per questo motivo che non sto ascoltando nessuna delle due voci nella mia testa. Da quando abbiamo discusso, sono uscita una volta sola per recarmi da Starbucks per prendere il mio frappè preferito al caramello, ma il resto del tempo sono rimasta qui in stanza a girare tra i vari canali della televisione in cerca di qualcosa di interessante da guardare.

Adesso, in particolare, sto guardando Star Wars, e devo dire di essere follemente innamorata di questo film: e' il quinto capitolo, quindi non ci ho capito un granchè, ma comunque ho deciso che mi guarderò anche gli altri film in ordine per capire meglio la storia. E' una serie di film conosciuta, e lo so bene, ma a quanto pare mi serviva un viaggio a Milano per vederla.

Mentre i titoli di coda iniziano a scorrere sullo schermo, prendo il telefono che ho lasciato privo di suoneria e mi accorgo che c'è una notifica di Melissa:


Messaggio da Melissa XOXO

Testo: sono da Patrizia, a casa sua intendo. Qui c'è qualcosa che non quadra. Ti prego, vieni subito qui. Ti allego l'indirizzo e, anche senza mettere da parte quello che ci siamo dette, vieni qui per favore. Ti spiegherò tutto appena possibile, ma ti dico solo che qui ci sono dei fascicoli su di me. CORRI


Scatto subito in piedi mettendomi frettolosamente le scarpe, poi prendo il cappotto ed esco velocemente dalla stanza con il cuore a mille. So di essere in torto con lei, perché l' atteggiamento che ho assunto quando ha scoperto di essere incinta non era giustificato, anche perchè in quel momento avrei dovuto starle vicino. Invece non l'ho fatto, e mi sono fatta sopraffare dalle emozioni. E' proprio per questo motivo che non ci penso due volte a correre subito da lei. Ma soprattutto, non mi avrebbe mai scritto un messaggio del genere se non si sentisse realmente in pericolo.

Armata di navigatore e di tanta fretta, esco dall'albergo e mi dirigo in fretta e furia verso la fermata della metropolitana più vicina, in modo tale da arrivare il prima possibile. Scrivo a Melissa qualche messaggio, del tipo se va tutto bene o se ha scoperto altro, ma la sola spunta grigia del messaggio mi fa capire che non li leggerà, almeno per il momento. Che sia in pericolo?

Tutte le persone che mi incrociano mi guardano in modo strano, come se fossero attratti dalla mia ansia visibile e dalla mia fretta. Nella metropolitana, cerco di sorpassare molte persone, seppur rispettando le file ovviamente, poi aspetto il prossimo treno che arriva tra due minuti. Batto gli stivali energicamente a terra per il nervosismo, mentre mi rifiuto di sedermi su una di quelle panchine verdi e appiccicose. Accanto a me, c'è una coppia con tre gemelli, di cui uno mi guarda e sorride di continuo. Ad un certo punto, suo padre si gira per guardarmi, incuriosito forse dall'interesse incredibile della bambina per un estraneo. Io le sorrido piano, poi la saluto anche con un gesto semplice della mano. Il padre mi sorride a sua volta, poi balbetta qualcosa a sua moglie o alla sua compagna, seduta accanto a lui.

600 chilometriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora