Capitolo 20: il "bagno"

34 11 20
                                    

Ormai sono sempre più convinta che con Alessia il rapporto si sia raffreddato definitivamente. Sapete come si dice in giro, "quando il piatto si rompe in mille pezzi e lo aggiusti, non sarà mai come prima"? Bene, io credo che un po' di verità ci sia, in fondo in fondo. Un'amicizia, così come un amore, finisce per un motivo, che solitamente rimanere irrisolto, ed è per questo che, nonostante gli sforzi, nessuno potrà mai andare oltre quel motivo, quella ragione. Per quanto sciocco sia, per quanto piccolo sia, quel motivo sarà sempre lì. Sarà sempre pronto a spuntare nei momenti più inopportuni, proprio per farvi capire, una volta per tutte, che lui fa parte della vostra vita. 

La verità è che non ho ancora ben capito quale sia il motivo della rottura mia e di Alessia. Forse Alberto, che ancora amo nel profondo, o forse Matteo, che lei ancora ama nel profondo, oppure questo bambino. Una cosa è certa, però : tutto è stato bello finché è durato, e io non mi pento di niente, se non forse di non aver scoperto prima di questa creaturina. Avrei potuto amarlo di più, e avrei potuto prestargli molte più attenzioni. Da adesso in poi, devo recuperare il tempo perso con lui, o con lei. Mi avvicino al telefono e compongo il numero di mia madre. Ho bisogno di sfogarmi ancora con lei, e di sapere cosa ne pensa di questo nuovo arrivo. Ho un grande peso sullo stomaco, e di solito questo è causato dai presentimenti, ed effettivamente ho un brutto presentimento, solo che ancora non so in merito a cosa sia. Patrizia non mi ha scritto altri messaggi per fortuna, e Alessia nemmeno. Gli unici messaggi presenti sono di Antonella che mi ha mandato due audio, ognuno dei quali da tre minuti, ma conto di ascoltarli più tardi.
< Melissa? > mi risponde mamma con la sua solita voce pacata. Il mio piccolo rifugio sicuro.
< Mamma, ciao... > dico piano, mentre mi sistemo la maglietta in disordine.

< Va tutto bene? Hai una voce strana > mi chiede preoccupata.

< Va tutto più che bene, è solo che ho una cosa da dirti > le dico imbarazzata. Fuori il sole è stato coperto dalle nuvole. Forse questo è un chiaro segno di ciò che verrà.

Le raccontai di essere incinta. Le dissi di averlo scoperto a causa della nausea insistente, che non si placava neanche con le medicine. Le ripetei che ne ero sicura, e soprattutto che sarei comunque andata dal ginecologo per controllare che tutto andasse per il meglio. Dalla sua voce tremante non riuscivo a capire se fosse contenta o amareggiata, ma solo quasi alla fine della chiamata capii che lei pensava che fossi rimasta incinta a causa di un'avventura di una notte. A dirla tutta ci rimasi male nel saperlo, perché comunque significava che mi reputava capace di farlo, ma poi le spiegai la mia teoria. Che si trattasse di Alberto, insomma...

< Ma con Alberto non avete mai fatto nulla, o almeno tu così mi hai sempre detto > commentò sorpresa, e questo suo commento fu seguito da lunghi secondi di silenzio in cui pensai a cosa dirle. Capii ben presto che non vi erano molte bugie da dire a questo punto, e così le raccontai, in particolare , della doccia. Francamente avrei voluto vedere la sua faccia, mentre le raccontavo di non aver badato molto alle precauzioni in quel caso, anche se era facilmente immaginabile. 

Conoscendola, appena sentito ciò che la sua figlia vergine e perfetta aveva fatto, si era seduta sul tavolo e aveva iniziato a bere l'acqua. E' una cosa che l'ha sempre calmata, anche più del vino, anche se mio padre ha sempre detto ridendo che, secondo lui, non è acqua quella che beve ma vodka. Qualunque cosa sia, basta che non ne beva troppa.

Alla fine si mise a piangere, ed io con lei. Mi disse che non vedeva l'ora di rivedermi per starmi più vicina in questo momento particolare della mia vita. Mi confessò anche che, secondo lei, se ci fosse stato ancora Alberto sarebbe stato al settimo cielo.

< Dopotutto, aveva un grande cuore quel ragazzo, ed era un ragazzo di sani principi. Ti amava, si vedeva, e tu amavi lui. Il vostro non era uno di quegli amori occasionali, ma era qualcosa che andava oltre l'inimmaginabile. Una cosa che non avevo mai visto, e credo neanche provato > commentò mamma, e io mi commossi al solo pensiero. Poi ci salutammo, e lei mi pregò di chiamarla nel momento in cui mi fossi accorta che qualcosa non andava.

600 chilometriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora