Capitolo 17: poliziotto donna

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Abbiamo passato il resto della mattinata insieme, tra caffè e film vari. Ho preso entrambe le medicine che mi sono state date, ma non mi hanno fatto effetto. Anzi, hanno solo peggiorato la mia nausea. 

Non me ne preoccupo più di tanto, perché dopotutto quasi sicuramente è per colpa di qualcosa che ho mangiato, oppure è soltanto lo stress. Diciamo che questi ultimi giorni, in particolare, non sono stati un periodo molto rilassante, quindi l'unica cosa che devo fare, secondo me, è rilassarmi un po', magari con un bagno caldo o con una giornata in SPA . 

- Hai una busta per caso?- chiedo ad Alessia mentre spengo la tv. Oggi abbiamo visto tutta la prima stagione di "Lucifer", e devo dire che siamo rimaste incantate. Abbiamo sperato per tutta la puntata che lui è Chloe si mettessero insieme, ma ovviamente non è successo. Aspetteremo la fine della serie, dopodiché giudicheremo per bene e, se necessario, andremo a protestare dal regista e dal produttore della serie.

- Per cosa? - mi chiede a sua volta mentre si infila le scarpe accuratamente e per evitare che si rovinino.

- Per la nausea, non vorrei vomitare in giro - le spiego.

- Hai ancora la nausea? Le medicine non ti hanno fatto nulla? - mi chiede guardandomi preoccupata.

- No, a quanto pare mi sarò presa qualche virus - commento massaggiandomi la pancia incredibilmente dura - comunque non ti preoccupare, passerà. Adesso prepariamoci, perché prima andiamo e prima torniamo - continuo.

Dopo esserci preparate, senza ritornare più di tanto sull'argomento del mio perdono, tranne che per qualche chiarimento, ci incamminiamo verso quel luogo che, ormai, è più simile ad una casa che ad una questura, visto che ormai vivo lì. Ci sarà Patrizia oggi? Lo spero, perché così le possibilità di capire cosa sta realmente succedendo aumentano. E se Cataldo avesse trovato qualche altra prova? E se lui mi avesse chiamata per incriminarmi? 

Ancora non capisco perché mi ponga tutti questi problemi. Se so di avere la coscienza apposto dovrei stare tranquilla, ma allora perché non lo sono? Forse il senso di colpa per essere stata con un ragazzo fidanzato mi tormenta? Forse questo distorce la visione della realtà facendola apparire più catastrofica di quanto lo sia in realtà. 

Per tutto il tragitto la nausea non ha fatto altro che aumentare, per cui sono stata costretta a fermarmi ogni cinque metri per riprendermi un attimo. Mi sento più pesante del solito. Forse davvero ho bisogno di una giornata in SPA da sola per rilassarmi da tutto questo. Ho bisogno di una pausa da Alberto, Patrizia, Alessia e perfino Cataldo.

Di fronte alla questura vedo che Patrizia non c'è, per cui faccio un sospiro di sollievo.

- Credo che sia già dentro. In tal caso cercherò comunque di scoprire qualcosa, qualsiasi cosa. Ti avverto se c'è qualcosa di strano - le spiego mentre mi abbottono il cappotto. Il vento si è alzato, e vedo le foglie rosse degli alberi cadere piano piano sull'asfalto della strada. 

" Si sta come l'autunno, sugli alberi le foglie", aveva proprio ragione Ungaretti.

- Va bene, io andrò a fare colazione al bar, anche per perdere tempo - mi spiega incrociando le braccia sempre per il freddo - stai attenta - mi raccomanda alla fine.

Mi ricordo che, quando ero piccola, sognavo di diventare un poliziotto, perché volevo rendere il paese un posto migliore e perché volevo che mi rispettassero tutti, ma poi accantonai l'idea perché pensai che mi avrebbero odiato tutti: "oh no c'è lo sbirro" oppure " una donna in polizia, sicuramente se la fa con tutti i poliziotti". Non mi avrebbero mai presa seriamente, nè rispettata, ed era esattamente l'opposto di quello che volevo realmente. In Cataldo, io vedo quello che sarei voluta diventare io: una poliziotta forte e rispettabile, capace anche di incutere terrore, se necessario. Mio padre fu la persona che mi diede l'idea. Mi disse che avevo un buon intuito e una buona capacità di collegamento, e secondo lui la ho tutt'ora. Adesso ho la possibilità di provare a tutti che, anche se sono una giovane donna, sono più furba e intelligente di molti uomini. Non è femminismo estremo, è solo riscatto per tutte le offese subite.

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