Quando l'ho visto scappare via dalla folla così infuriato da spingere e buttare a terra chiunque gli fosse vicino, mi è caduto il mondo addosso. Solo dopo pochi secondi ho realizzato che lui se ne stava andando da quel posto. Così sono scesa di macchina e, nonostante la stanchezza e i miei muscoli intorpiditi a causa della fatica provocata dalla gara, l'ho fatto con la massima velocità.
Gli ho corso dietro, scansando bruscamente tutti quelli che mi si paravano davanti per farmi le congratulazioni che tra l'altro erano gli stessi che mi insultavano prima della gara, ma quando sono riuscita a uscire dalla folla, ho fatto in tempo solo a vedere la macchina di Cam sparire nel buio a massima velocità.
E ora sono qui, in camera mia, a disperarmi perché controllando lo chalet da cima a fondo non c'è traccia di lui, camminando avanti e indietro per spremermi le meningi e capire dove cavolo si è cacciato. Sono preoccupata, tantissimo. Conosco Dylan, e so che quando è arrabbiato fa cose stupide e senza pensare alle conseguenze.
Mi sembra famigliare questa descrizione, non trovi Iris?
È vero. Io sono esattamente come lui, l'unica differenza è che io le cose stupide le faccio anche quando non sono arrabbiata. La rabbia è il suo punto debole. Mi ha raccontato molto spesso come questo sentimento l'ha spinto nei guai molte volte.
Risse su risse, vendette su vendette. La vita di Dylan, da quello che mi ha raccontato, è stata una concentrazione densa di rabbia repressa e violenza.E poi, aggiunta alla potente preoccupazione nei suoi confronti, ci sono anche quesì sentimenti che sono repressi dentro di me e che tento di non far uscire scaturiti dalla discussione molto animata fra me e gli altri. Me l'hanno fatto sudare, ma alla fine mi hanno "perdonato". Hanno capito che quello che ho fatto, serviva per un qualcosa di più grande.
Dylan non l'ha capito però.Un grosso e potente tonfo interrompe i miei pensieri bruscamente. Lui è qui. Mi blocco completamente sul mio posto, immobile. Sento delle voci che parlano ma non riconosco a chi appartengono.
«Non rompetemi il cazzo!» urla Dylan, fuori di sé, e la sua rabbia mi arriva fin dentro le vene. Il cuore mi batte forte, le mani tremano, come le gambe che però si rifiutano di muoversi.
La situazione è peggio di quanto mi aspettassi.
Dopo quell'urlo colmo di ira, il silenzio cade nella casa, non si sente nemmeno volare una mosca. Sento qualcosa di freddo attraversarmi la guancia, e quando porto tremante un dito in quel punto, noto che è bagnato. Delle lacrime silenziose e letali cominciano ad uscire lente e dolorose dai miei occhi, e senza accorgermene indietreggio fino a poggiare la schiena sulla porta di camera, e scivolo a terra, mentre il mio viso si bagna ancora di più di acqua salata , velenosa per me.Appoggio i gomiti sulle mie ginocchia piegate e mi tengo con le mani la testa, mentre piccoli singhiozzi lasciano la mia bocca e riempiono la stanza. Provo a fermarli ma è come se il mio corpo mi volesse punire per aver infranto la promessa che avevo fatto a Dylan.
Una grande testa pelosa si intrufola cauta tra le mie gambe leggermente divaricate e il muso di Wolf comincia a struffarsi con il mio, asciugando dolcemente le mie lacrime che ben presto vengono sostituite da altre. Wolf, arreso, si appoggia a me sul mio ventre sdraiandosi. Gli accarezzo il pelo dolcemente, ancora percossa dai singhiozzi, e piano piano le palpebre si fanno sempre più pesanti. Appoggio la testa alla porta, prendendo dei grossi respiri per calmarmi, e finalmente vado in un sonno profondo.
Dylan
La odio, la odio, la odio!
Odio la sua prepotenza, la sua sfacciataggine, la sua stronzaggine, la sua testardaggine molto acuta, la sua incredibile tendenza al suicidio, la sua così tanto voluta indipendenza, la sua fottuta, disarmante, letale e mortale bellezza disarmante che mi fa girare la testa ogni volta che la vedo.
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||There is a caos inside me||
RomanceQuesta è la storia di una ragazza nascosta dietro a un velo impenetrabile di dolore, tormento e violenza. La luce non illumina più la sua via da molto tempo, e proprio per questo si è abituata a camminare in mezzo al buio pesto della sua esistenza...