Chapter 16: No way

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Ma solo a me viene un infarto ogni volta che guardo questo bbono incredibile in questa gif? Cioè io svengo, e soprattutto divento così:🤰🏻😍🤱🏻🤩
Detto questo (cosa molto importante ovviamente), godetevi il capitolo❤️
_________________________________________Sorseggio il mio Sex On The Beach appena preparato da me nel bar della sala biliardo mentre mi dirigo in piscina. La vestaglia semitrasparente mi sfiora le gambe, lasciate nude dal mio costume bianco a due pezzi, che contrasta perfettamente la mia carnagione abbronzata e il piercing all'ombelico nero.

Me lo sono fatta quando avevo 17 anni, insieme a Mason e Allison. Io e lui avevamo avuto una brutta lite e loro mi hanno convinta a partire per fare una settimana di sballo totale. Eravamo già bravissimi nel nostro lavoro e quindi avevamo guadagnato un bel po' di soldi.

Insomma, abbiamo preso un aereo e come prima tappa abbiamo spostato in Italia, il luogo in cui ho vissuto la maggior parte delle mie estati, precisamente in Sardegna. Me lo sono fatta lì. Sia perché lo volevo da tanto sia perché lo trovavo una sorta di ribellione. Bei tempi.

Cammino lungo tutto il corridoio che porta alla cucina sulle mie zeppe, per poi fare il mio ingresso in piscina.
«Ciao ragazzi» saluto tutti in modo sorprendentemente gentile, rivolgendo loro anche un leggero sorriso.

Tutti ricambiano calorosamente, a parte, ovviamente, la Barbie e Mr. Everest. Una mi squadra disgustata, l'altro invece.. stiamo zitti che è meglio. Ma ancora vedo nel suo sguardo la ferita d'orgoglio che gli ho inflitto ieri sera, quando mi sono sottratta dalle sue grinfie.

Sono stata tutta la notte sveglia, ripensando alle sue mani possenti che stringevano il mio corpo esile è minuscolo messo in confronto al suo così forte, muscoloso e potente. Ma non posso e non voglio sottomettermi un'altra volta a lui. L'ho lasciato toccarmi davanti a tutti, con il rischio che i miei fratelli potessero scoprirci.

Mi ha fatto perdere il controllo, e anche se per pochi minuti, mi sono sembrate ore. Il mio autocontrollo è tutto quello che ho, tutto quello che definisce e rappresenta la persona che sono oggi.

Quelle sensazioni che ho provato quando mi toccava, sfiorava o baciava mi hanno offuscato il cervello, i miei pensieri. Pensavo solo a lui e a quanto fosse maledettamente bravo in quel gioco perverso.

Mi aveva in pugno e se non mi fossi risvegliata, di sicuro non mi sarei svegliata nella mia camera.
Mi ha abbindolata, facendomi quasi sentire il bisogno di sentirlo maggiormente.

Lo squadro anche io, spudoratamente aggiungerei, con un'espressione di sufficienza, ignorando la Barbie, mentre lui è sdraiato su un lettino con le mani dietro alla nuca. I suoi muscoli sono massicci e ben definiti, come le sue spalle, i suoi addominali, i suoi pettorali. Mi mordo il labbro inferiore, cercando di fermare i miei pensieri poco casti su di lui che viaggiano a trecento chilometri orari centro la mia testa.

Sbuffo leggermente e alzo gli occhi al cielo quando lui ghigna soddisfatto, ricambiando il mio sguardo di sufficienza attraverso il nero scuro dei suoi occhiali Ray-Ban. La Barbie, accorgendosi di questi sguardi tra me e il suo "fidanzato" si getta sopra di lui. Una tisanina, no eh?

Sbuffo di nuovo. A volte le persone sanno veramente essere insopportabili. Tsk.
«Ehi sorellina, vieni qui. Bisogna parlare di alcune cose» mi chiama Thomas, invitandomi a sedermi con loro al tavolo di vetro vicino alla piscina.

Annuisco e mi metto comoda sul dondolo nero accanto ad esso, dove mi aspettava già un Cameron stravaccato con il braccio appoggiato alla testata che mi rivolge un sorriso dolce.

«Allora» comincia Thomas «Le regole sono semplici: il nostro gruppo è suddiviso in una sorta di classi sociali, la prima, ovviamente, è composta da me, Jacob, Dylan e Cameron. Siamo i capi e le decisioni più importanti le prendiamo noi. Diamo gli ordini e se non li rispetti sei fuori»

||There is a caos inside me|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora