Chapter 67: I Swear It

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Con le mie sottili dita continuo, da non so quanto tempo, ad accarezzargli il petto, con la mia testa poggiata su di esso, mentre lui, fissando il soffitto, pensa solo a farmi dei dolci grattini tra i capelli.

E penso solo ad una cosa avvolta dalle sue braccia prima di addormentarmi: andrà tutto bene.

Anonymous

«Dove cazzo è mio figlio?» gli grido in faccia, già incazzato appena ho rivisto la sua faccia da viscido.
Dio, lo avrei già ammazzato se non fosse così bravo a fare quello che fa.

«Ve l'ho detto, padrone, lui è scappato e..» alzo gli occhi al cielo irritato, solo grazie al suono della sua voce tremolante.
«Già il fatto che tu, verme, lo abbia fatto scappare, è un motivo per cui dovrei sbatterti nelle Lag» lo minaccio, anche se ci sono motivi che ho sentito dire in giro dai misi scagnozzi molto peggiori di questo per sbatterlo nelle mie prigioni.

«No, padrone, per favore, le Lag no!» si inchina piangendo ai miei piedi e comincia a baciarmi le scarpe sottomesso, disperato.
Dio, quanto è patetico.
«Dove è la ragazza?» il suo pianto si blocca immediatamente alle mie parole e alza lo sguardo verso di me, con gli occhi lucidi.

«M-Mi scusi, p-padrone?» balbetta, totalmente preso dal panico. Lui sa che io so. E io, sono molto arrabbiato in questo momento.
«Non te la ricordi? La ragazza che sta alla base del nostro piano che è in atto da decenni, che tu hai stuprato senza il mio consenso?» comincio a gridargli addosso alzandomi dalla sedia, e lui si fa piccolo stringendosi le spalle sotto di me.

«I-Io l-la ama-amavo» dice con voce flebile, aumentando solo il mio disgusto verso la sua persona.
«Oh, povero cucciolino, lui la amava. Lo sai il cazzo che me ne frega, eh Kris? Hai mandato a puttane il mio lavoro che avevo iniziato venti anni fa! Tu prega solo che io riesca a completarlo, perché sennò ti rinchiuderò per il resto della tua schifosa vita in una delle mie prigioni e getterò la chiave!» urlo contro di lui, che cade sul pavimento e si raggomitola con il corpo, a chiocciola.

«Ti sei fatto catturare, torturare, e persino avvelenare da quella ragazza, e sei caduto nella sua trappola come un perfetto idiota! E ciliegina sulla torta, perché avevi paura di un cane bastardo, le hai ceduto l'eredità del MIO impero!» gli tiro un calcio nello stomaco, così forte da farlo volare tre metri più in là della sua precedente posizione.

«Ti sei finto il proprietario del mio potere, durante la mia assenza hai fatto il cazzo che ti pareva, hai stuprato la mia ospite che è essenziale per me, e l'hai fatta scappare insieme a tutti i prodigi che avevi prodotto qui per me, incluso, signori e signore, mio figlio!» gli do un'altro calcio, stavolta facendogli uscire anche del sangue dalla bocca dalla forza che ci ho messo.

«Erik» chiamo il mio bodyguard «Chiama Ian, e digli di venire subito qui. Da ora in avanti sarà lui il mio reggente. Ho un lavoro da assegnargli» sputo sulla faccia di Kris, come segno di rifiuto, disgusto e esoneramento dalla carica di reggente.

«E questo qui, buttatelo in una Lag, ci penserà, quando tornerà, mio figlio a sistemarlo»

Dylan

Mi alzo dal letto e mi vesto dopo aver controllato se Iris dormiva, e furtivamente, senza fare alcun rumore, percorro il corridoio e scendo le scale, arrivando poi alla porta principale, uscendo fuori dalla casa.

||There is a caos inside me|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora