Chapter 40: Or Nah?

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Ancora non riesco a crederci.
È così surreale questa situazione.

Lo guardo, mentre cammina davanti a me, sbruffando ogni tre per due perché è pieno di borse con i miei nuovi vestiti, e io mi incanto a osservarlo da dietro, contemplando le sue spalle larghe, i suoi capelli corvini.

Ho avuto paura, paura di non rivedere più nessuno di quella che è diventata in poco tempo la mia famiglia. Ero terrorizzata dall'idea di non poterli più abbracciare, vedere. Ma, è tutto vero. Dylan è venuto a salvarmi sul serio. E io non potrò mai ringraziarlo abbastanza per quello che ha fatto.

«Ti ho detto che quella tuta ti stava bene» continua a dirmi più o meno da mezz'ora.
«Il mio culo aveva preso le sembianze di una portaerei quindi no, non mi stava bene» rispondo io, sbuffando e alzando gli occhi.
«Iris ti rendi conto che staresti bene anche con un sacchetto della spazzatura addosso?»

«Questo lo dici tu»
«No lo dice il mondo intero, fai poche lagne. Andiamo a trovare un'altra tuta» io sbuffo e mi impunto incrociando le braccia al petto. Mi stanno tutte male, non mi piacciono.
«Iris, non fare la bambina» si gira e mi guarda ammonitore, ma io tirò fuori il labbruccio e mi fermo in mezzo alla piazza.

«Va bene, non mi lasci scelta. Drake tieni queste» praticamente ordina a uno dei suoi, che si è voluto portare dietro in tutti i modi "per sicurezza".
Gli lancia praticamente in faccia tutte le mie borse, e dopo essersi liberato di esse in poche falcate mi raggiunge e improvvisamente mi ritrovo a sbattere il naso sulla sua schiena.

«Ma sei scemo? Ma tua madre al posto dei neuroni ti ha messo delle cavallette paraplegiche in quella testa che ti ritrovi?!» grido cominciando a prendere a pugni la sua schiena, ma lui mi evita palesemente e sento il suo sorrisetto divertito spuntare nella sua faccia da cazzo. Ovviamente, per lui sono solo carezze.

«Ehi coglione, smetti di guardare il culo alla mia donna» ringhia verso qualcuno a me sconosciuto, ma io sono rimasta al "mia donna". Il mio cuore salta un battito e le mie guance, contro ogni mia aspettativa e volontà, cominciano a colorarsi di rosso.

«Ehi! Ho visto anche te laggiù, testa di cazzo» continua a camminare imperterrito seguito in silenzio dagli altri cinque ragazzi. Io semplicemente mi sono bloccata per l'espressione di prima. Mi ha davvero definita "la sua donna"?

«Vai e scegline una, dobbiamo partire il più presto possibile» dice in modo sbrigativo guardandosi intorno e mettendomi giù. Io semplicemente annuisco perché so che è leggermente nervoso, e comincio a girovagare per gli scaffali del negozio dove mi ha portata.

Dopo non so quanto tempo, trovo quello che cercavo: è una tuta interamente nera di Colmar, i pantaloni attillati fasciano le mie gambe e la giacca sembra fatta per me, adoro soprattutto il cappuccio largo contornato da della pelliccia finta bianca morbidissima.

«Allora, come mi sta?» gli chiedo. Lui alza gli occhi dal telefono e mi osserva centimetro per centimetro.
«Divinamente bambolina» ammicca malizioso, e io sorrido per il suo cambiamento improvviso.
Paghiamo il tutto e mentre saliamo nella macchina mi avverte che i miei amici sono già partiti per il Vermont con gli altri suoi "amici di fiducia" , o come li ha chiamati lui.
Io preferisco chiamarli "servetti" ma questo me lo sono tenuto per me.

Siamo in macchina già da un bel po', anche perché in macchina il viaggio Miami-Vermont non è tanto corto, a parlare del più e del meno con le nostre solite battutine, ma ancora l'argomento "salvataggio" non è uscito fuori. La tensione è leggermente percettibile, ma faccio finta di non sentirla, non voglio assolutamente rovinare il momento.

«Accendiamo la radio?» dice, dopo aver imboccato l'autostrada che, sorprendentemente è praticamente vuota. Io annuisco e gli sorrido.
«Allora Fred, cosa ne pensi di questo incredibile freddo che sta ormai congelando mezza America?» dice la voce di una donna dalla radio.
«Dico che insieme all'America si sta congelando qualcos'altro!» la donna ride divertita per la battuta squallida dell'altro.
«Allora che ne dici di riscaldare un po' la situazione con una canzone un po'.. come si dice? Hot?» l'uomo ridacchia e acconsente alla proposta della donna.

||There is a caos inside me|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora