Chapter 50: Grey

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Mi sveglio, e la prima cosa che sento è un forte dolore al basso ventre. Poi tutti i ricordi della sera prima mi ritornano in mente come uno schiaffo in piena faccia, e le mie mani legate insieme tramite una corda alla testata del letto e la mia nudità, tristemente, mi confermano il tutto.

Sta volta, mi ha punita perché avevo sbaffato di un centimetro il colore di un quadro. Ormai ci ha preso gusto a distruggermi, ma credo che non ci sia più niente da disintegrare in me.

Mi sento vuota, in realtà non sento nemmeno più il battito del mio cuore. Non riesco a provare più niente. Niente rabbia, niente disperazione.

Niente di niente.

Kris ormai ha preso tutto di me. Mi ha consumata, logorata, sia fisicamente che mentalmente. Sono un corpo senza anima che vaga in questo edificio senza una meta, senza un obbiettivo, senza una vita.
Vedo grigio, niente più colori.
Solo un grigio monotono e senza emozioni.
Neutro come la mia anima e la mia esistenza.

Non sono più nulla, solo un ammasso di grigio.
Ricordo le sue schifose mani su di me, il suo spingersi dentro di me. E io stavo ferma immobile, con la testa vuota e gli occhi persi sul soffitto.
Non piangevo, non urlavo disperata di lasciarmi stare, non soffrivo. Solo il vuoto.

Io sono vuota.

Ripenso a quel risveglio da più o meno mezz'ora mentre accarezzo dolcemente i capelli di Dylan. So che si è svegliato anche lui, ma è stato zitto perché probabilmente sapeva che ero immersa completamente in un pensiero.

La sua testa è appoggiata al mio petto nudo, le sue braccia mi circondano il busto, mentre le mie gambe sono intorno ai suoi fianchi.
E so che questo è il momento adatto per rivelargli cosa mi è veramente successo durante quei fatidici quattro anni della mia vita.

«Grigio, vedevo tutto grigio Dylan» comincio catturando la sua totale attenzione.
«Ero una bambina felice, la mia anima era colorata. Tutto cominciò a cambiare però quando i miei fratelli andarono via di casa. Per un paio di mesi ci contattavano, ci aggiornavano su tutto. Ma dopo, sparirono completamente. Mia madre impazzì, mio padre tornava dal lavoro tutti i giorni sbronzo e diventava violento con lei. Così, anche mia madre scomparse dalla mia vita» lui rimane in silenzio, non so cosa pensa ma non lo voglio sapere. Non lo sto nemmeno guardando negli occhi. Gli sto accarezzando solo i capelli.

«Fu il turno di mio padre di impazzire più di prima, tornava sempre ubriaco e cominciò piano piano a riprendersela con me. Inutile dire che dopo poche settimane perse il lavoro» mi perdo per un secondo nei ricordi del dolore che mi provocava tutte le sere, e mi irrigidisco sulla mia posizione. Capendo la mia difficoltà, il moro comincia ad accarezzarmi il fianco dolcemente.

Prendo un profondo respiro.
«Per mandare avanti il tutto lasciai la scuola e andai a lavorare in un locale come cameriera. Pur di non rincontrare mio padre, convinsi il mio capo a farmi fare sia i turni pomeridiani che quelli notturni. Ho mentito ai miei fratelli dicendogli che ho raddoppiato i miei turni perché non avevo abbastanza soldi, in realtà io volevo solo stare lontana da Ian. Ma il problema dopo divenne la mattina» la mia bocca parlava e parlava, ma io ero solo persa nel mio inferno personale.

«Andavo a lavoro piena di lividi, e poche settimane dopo mi licenziarono perché non ero presentabile alla clientela. In effetti, quando mi guardavo allo specchio ero irriconoscibile» tirai un grosso e pesante sospiro frustrato, avvisando indirettamente il tatuato che stava per arrivare la parte peggiore.
«Mentre tornavo a casa, terrorizzata, pensavo a cosa ero veramente capace di fare. Dipingere. Il giorno dopo ero per strada a fare ritratti alle persone che passavano. Pochi giorni dopo incontrai Kris» deglutisco. Non so cosa sarebbe potuto succedere se io non avessi accettato quella sua proposta.
«Si fermò davanti a me, e dopo aver elogiato la mia arte mi propose di dipingere per lui un quadro in cambio di molti soldi. Disperata come ero, accettai senza pensarci qualche attimo in più. Ci guadagnai più di due milioni di dollari quella volta. Quindi diventai assetata di soldi. E sopratutto assetata di potere dopo che Kris mi propose di essere il mio insegnante di combattimento, di guida e di tutto quello che riguarda il suo mestiere»

||There is a caos inside me|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora