«Tu cosa?!» squittiscono contemporaneamente Taylor e Loren, dopo che ho raccontato loro la mia innocente discussione con Michael. Ovviamente ho dovuto raccontare loro anche delle mie piccole avventure con il signor Dylan-ti evito perché sono stronzo-O'Brien.
Io resto zitta, sorseggiando innocentemente il cocktail alla fragola che mi sono fatta pochi minuti fa, muovendomi a disagio sulla sdraio.
Non credo di aver sbagliato a dirgli di sì, è un bel ragazzo e non mi è sembrato un coglione, quindi perché avrei dovuto dirgli di no?«Cavolo, Iris, ti sei messa nei casini» mormora Loren, ancora con gli occhi sbarrati. Io la guardo con un punto interrogativo stampato in faccia. Cosa?
«Insomma, Michael è la persona che Dylan e i tuoi fratelli odiano di più, soprattutto dopo quello che è successo» okay, sarò scema io, ma non riesco più a capire un cazzo.
«Perché che è successo?» chiedo, confusa al massimo e curiosa.
«Un po' di tempo fa, Michael faceva parte della nostra cerchia, ma dopo che Dylan gli fregò la ragazza si alleò con un uomo di Miami e riuscirono ad appiccare il fuoco in uno dei nostri locali. I tuoi fratelli ci rimasero quasi secchi»Lo spiego con una naturalezza e tranquillità inspiegabili, e io non ero sconvolta dal fatto che centrasse una ragazza e Dylan. Rimasi a bocca aperta alle sue parole, ma ero ancora più convinta della mia decisione, magari andando all'appuntamento potrei scoprire qualcosa in più su di lui.
Rimasi zitta ancora un po', cercando di escogitare qualcosa per farlo parlare, e poi mi rivolsi alle mie amiche che mi stavano guardando confuse.
«Ragazze, mi devo preparare per un appuntamento» il mio ghigno malefico fece intendere loro che avevo un piano e quindi dopo qualche saltello sul posto e applausi degni di una bambina di sei anni il
giorno di Natale, mi trascinarono al piano di sopra, in camera mia.Passando da lì per un solo momento ho potuto notare dalla porta socchiusa dello stronzo la sua schiena nuda, ma niente di più.
«Glielo dovrai dire ad Angelica, prima o poi» mi risveglia Taylor, e Loren d'accordo con lei si gira su se stessa e annuisce velocemente guardandomi seria, per poi riportare l'attenzione ai miei vestiti.Io annuisco soltanto, cominciando a levarmi i vestiti, rimanendo poi solo in intimo.
«Io vado a fare la doccia» detto questo, lascio che le due pazze maniache della moda frughino nella mia cabina armadio in cerca di qualche vestito adatto all'occasione, e mi dirigo in bagno.Mi abbandono al vapore e al calore dell'acqua perdendo la cognizione del tempo, pensando alle mie mosse per questa sera. Poi, circa mezz'ora dopo, esco dalla doccia e mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo, per poi uscire dal bagno.
Quasi non mi strozzo quando vedo la maggior parte dei miei vestiti sopra il mio letto, formando una catasta degna di essere chiamata Monte Evestiti. Battuta troppo brutta? Si, direi di sì. Riprenditi Iris.
«Allora, ti spiego la situazione: io ho scelto questo bellissimo vestitino, che abbinerai a questo cinturino in pelle e questa pochette. Invece Taylor ha deciso che indosserà queste décolleté di pizzo stra belle. Al trucco e parrucco ci pensiamo sempre noi» spiega velocissimamente Loren porgendoti ogni oggetto elencato. Alla fine del discorso mi ritrovo con cento cose per le mani e un espressione scioccata stampata sulla faccia.
Scuoto leggermente la testa e velocemente indosso tutto: il vestito interamente nero ha il corpetto aderente a mezze maniche di pizzo, invece la gonna è più corta davanti e arriva fino a mezza coscia, invece dietro arriva fino alle caviglie, ed è di seta. Davvero molto carino, soprattutto abbinato alle altre cose e al mio trucco, che è leggero e appena accentuato.
I miei capelli vengono arricciati perfettamente da Taylor, mentre Loren come ultimo tocco aggiunge un rossetto nude sulle mie labbra. Appena finito il tutto, il campanello suona, quindi afferro velocemente la pochette e mi dirigo al piano di sotto quasi correndo dopo aver frettolosamente salutato le mie amiche.
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||There is a caos inside me||
RomanceQuesta è la storia di una ragazza nascosta dietro a un velo impenetrabile di dolore, tormento e violenza. La luce non illumina più la sua via da molto tempo, e proprio per questo si è abituata a camminare in mezzo al buio pesto della sua esistenza...