L'indomani mattina, mi ritrovo a scendere le scale, attirata da un vociare concitato.
Mio padre sta amabilmente chiacchierando con Damien.
Mi vede e mi rivolge un bel sorriso.
"Buongiorno, tesoro."
Faccio una smorfia cambiando direzione.
Raggiungo Alexa in cucina.
"Buon giorno, signorina"-mi saluta un po' sorpresa "cosa fa qui?"
"Io...volevo farti...compagnia"-dico.
Lei fa un rapido sorriso, poi mi passa una tazza in porcellana.
"Grazie"-mormoro sorseggiando il latte ancora caldo.
"Alexa!"
Mi volto verso la madre di Andrew.
"Sì, signora?"
"Vorrei la sala per gli ospiti attrezzata a dovere, dato che a breve avremo visite."
"Certo"-Alexa annuisce, poi segue Cindy per andare a svolgere il suo compito.
Decido di uscire dalla stanza anch'io, dopo aver posato la tazza di latte.
Salgo le scale diretta in camera mia, ma qualcuno mi chiama richiamando la mia attenzione.
"Lenah."
Mi blocco e mi volto verso Andrew.
"Stai...stai bene?"
Sospiro annuendo.
"Sì, credo. Apparte che mio padre che credevo morto è qui, ed è la persona più orribile presente su questa terra, e tutto a un tratto la mia vita sta diventando sempre più incasinata, sì."
Lui abbozza un sorriso, che gli fa venire una piccola fossetta.
"Non è la persona più orribile di questa terra" dice "prima c'è mio padre."
Sono colpita da quanto Andrew sembri forte. Da quanto voglia sembrare insensibile.
Da quanto lui non voglia dare a vedere la sua sofferenza.
Ma non voglio provare pena o compassione per lui; voglio capirlo davvero. Voglio aiutarlo.
Lo guardo entrare in camera sua e chiudersi la porta alle spalle, racchiudendo tutti i suoi dolori in una stanza.
"Lenah"-una voce alle mie spalle.
Adam.
Mi volto verso di lui, un sopracciglio alzato.
"Dobbiamo parlare."
"Mi dispiace, Adam. Ora non posso."
"Dobbiamo farlo sul serio."
"E io non posso sul serio, adesso!"-esclamo esasperata "devo parlare con mio padre. Ho bisogno di chiarire i miei dubbi. Ho bisogno di risposte alle numerose domande che mi affollano la mente. E devi cercare di capirlo."
Me ne vado lasciandolo lì, in mezzo al corridoio, con una mano premuta sulla nuca.
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Pain is human
RomanceLenah Ariston si sta riprendendo dalla sua esperienza in manicomio; sta cercando di rifarsi una vita, ha conosciuto nuove persone. Una di queste è un ragazzo, Andrew Sheen, conosciuto in manicomio e che poi la ospita in casa sua, una volta usciti e...