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Quando le labbra di Jimin si posarono sulla guancia di Rosè lei divenne immediatamente rossa in viso e rimase imbambolata a guardare il nulla.
Quando Jimin si staccò la guardò e sorrise: è carina quando si imbarazza,pensò.

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Più tardi i due erano seduti su una panchina. Rosè stava commentando ormai da mezz'ora la grandezza delle mani di Jimin.
"Hai le mani così piccole e carine..." Disse lei passando le sue dita su quelle del ragazzo.
Rosè poggiò la sua mano su quella di Jimin e le mise di fronte ai loro occhi.
Lo fece per constatare le grandezze delle mani,ma quando le loro mani si unirono entrambi rabbrividirono.
Si guardarono negli occhi e stettero in silenzio,con le mani unite.

Fu lei a scuotere la testa e a staccare il contatto visivo,staccando anche le loro mani.
Fece una risatina,
"Nonostante ciò hai le mani più grandi delle mie,uff!"
"È normale quando si è un puffo"
Disse il ragazzo ridacchiando.
Rosè lo guardò storto,
"Sbaglio o mi hai dato del puffo? Nano!" Ribettè lei.
"Hai osato chiamarmi Nano? Non va bene piccola puffa!"
Continuarono a battibeccare per un po',poi si alzarono da quella vecchia panchina e iniziarono a passeggiare.

"Tra un po' te ne andrai" disse lei tristemente, osservando come il cielo si stava oscurando. 
"Già...ma tanto ci rivedremo presto,giusto?" Chiese lui,Rosè sospirò,
"Beh,se la fine del prossimo mese è presto allora credo di sì..." rispose lei guardando in basso.
Jimin corrugò le sopracciglia,
"Perché dobbiamo aspettare per forza la fine del prossimo mese?" Chiese.

"Perché lui se ne va,quindi io ho via libera e possiamo vederci,ti prego di comprendermi...cioè,se per te è un problema dimmelo"
"Nessun problema,non posso oppormi,non sono nessuno per dirti di cambiare...abitudini?"
Chiese lui titubante,Rosè annuì e fece un piccolo sorriso, "chiamiamole 'abitudini'" confermò.

Insieme si diressero verso la fermata,
"Il prossimo bus dovrebbe arrivare tra mezz'ora" disse Jimin sedendosi sulla panchina. Rosè si sedette affianco a lui.
Ci fu silenzio per alcuni minuti,dove non parlavano e non si guardavano nemmeno.
O meglio,Rosè era persa nei suoi pensieri mentre non si accorgeva che Jimin la stava scrutando.
Lui guardava quella ragazza e guardava attentamente ogni particolare.

I capelli rosa che le ricadevano lunghi sulle spalle,la pelle liscia e delicata,la postura completamente a caso,i suoi occhi piccoli,le sua labbra un po' screpolate.
Jimin si rese conto che in realtà non conosceva per niente Rosè.
Come Rosè non conosceva Jimin.
"Rosè,ci pensi che noi in veritá ci conosciamo poco?" Chiese Jimin e Rosè sobbalzò,si risvegliò dal suo stato di trance.
"Si,lo so. Ma non importa,cioè,ci conosciamo da un mese,io non pretendo di voler sapere tutto su di te. Credo che queste cose vengano fuori col tempo e con la fiducia" rispose lei.

A Jimin venne in mente una domanda,così osó chiedere.
"Rosè,tu di fidi di qualcuno? Fidarti non nel senso che se dici un segreto a quella persona sai che lei non lo va a dire a nessuno.
Fidarti tipo che sai che se c'è un problema,anche se sono le cinque del mattino sai che quella persona c'è per te" chiese curioso,Rosè sospiro e senza pensarci rispose.
"No,non mi fido di nessuno" rispose molto semplicemente lei,aggiungendo un'alzata di spalle.

Jimin ne rimase stupito,e per quanto volesse parlare di piu,aprirsi e scoprire sempre nuove cose su di lei,si fermò e non fece più domande.

"Cavolo,è arrivato" disse Jimin alzandosi,seguito a ruota da Rosè.
"Credo che sia arrivato il momento di salutarci" disse Rosè.
Jimin,prendendo l'iniziativa,abbracciò Rosè e lei un po' sorpresa ricambiò.
Si staccarono e si guardarono.
"Scrivimi quando arrivi" disse Rosè.

Fu così che Jimin le sorrise e salì sul bus.
I due ragazzi non si sarebbero visti per tre settimane circa.





Aggiorno troppo spesso secondo voi? Dovrei regolarmi e pubblicare meno capitoli alla volta?

ᴡʀᴏɴɢ ʀᴇᴄɪᴘɪᴇɴᴛ||Jirosè |ɪɴ ʀᴇᴠɪsɪᴏɴᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora