Capitolo 19

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"Allora, siamo arrivati?" Chiese Lucy: stavano camminando da mezz'ora per Parigi, Mathi teneva il passo e seguiva le indicazioni che le aveva dato il patronus della sua collega.

"Ancora dieci minuti!" Rivelò Mathilde, cercando di passare attraverso ad una folla di mercanti di strada.
"Hai detto la stessa cosa dieci minuti fa!" Fece Lucy, infastidita da un uomo che le voleva vendere delle barbabietole.

"Scusa se sono l'unica a sapere la strada!"
"Ehm... Lucy? Devo continuare prendere appunti?" Abbey cercava di stare al passo del gruppo, e intanto di scrivere ogni loro movimento in un taccuino.
"Abbey, non devi prendere appunti quando camminiamo, puoi riposare cinque minuti!"
"È che la signorina Lestrange ha detto..."
"E io ho detto che non devi dar ascolto a Leta! Ti puoi riposare."
Abbey sorrise e mise il taccuino nella borsa.

"Sei nuova negli auror?" Laura le si avvicinò ed ebbe subito la sua attenzione.
"Sì, ho iniziato dopo rispetto agli altri, mio fratello non stava bene ed io ero l'unica disponibile ad aiutarlo... Parlo troppo?"
Laura rise e scosse la testa: "Non ti preoccupare."
"Tu invece lavori nel giornale." Più che un domanda sembrava un'affermazione.
"Sì, sono "quella dell'articolo sugli auror"!"
Abbey arrossì imbarazzata: "Giuro che non volevo essere invadente!"
"Lo so, mi aveva solo fatto ridere il modo in cui l'avevi detto."

"Faccio spesso ridere la gente."
"Io la trovo una cosa carina." Disse Laura, ottenendo così un sorriso da parte di Abbey.
"Eccoci qua!" Esclamò Mathi soddisfatta,
"Cosa facciamo?"
"Credo che bussare sia un inizio." Lucy bussò, ma al suo tocco la porta si spalancò.

"Ora?"
Nessuno poté dire niente, infatti un uomo grassottello con faccia preoccupata si parò davanti a loro.
"Newt Scamander non è qui! Non lo arresterete!"
"Non siamo qui per arrestare Newt!" Disse Lucy, incrociando le braccia.
"Ah no?"

"No, siamo sue amiche!"
Prima che l'uomo grassottello potesse spalancare la bocca si sentirono le voci di due persone avanzare verso di loro.
Un uomo e una donna.
"Jacob, chi sono queste persone?" Chiese le donna, scrutando il grande gruppo.

"Dicono di essere amici di Newt."
Quando anche l'uomo alzò lo sguardo, il cuore di Laura perse un battito.
I capelli ricci sempre disordinati, tante lentiggini e occhi azzurri, quegli occhi che quindici anni prima l'avevano pregata di diventare sua amica.
Il tempo sembrava essersi fermato, in quel momento c'erano solo lei e Newt, ancora tredicenni che si incontravano per la prima volta.

"Ciao Laura, io sono Newt e ho il compito di farti ambientare ad Hogwarts."

"Newt?"

Newt guardò le due donne, anche lui incredulo della situazione: "Laura? Lucy?"
Laura non ce la fece più e scoppiò a piangere, ma per fortuna Newt l'abbracciò e lei ricambiò, stringendo forte l'amico come faceva quando lo consolava da un presa in giro.

A quel punto anche una Lucy tremante si unì all'abbraccio, sussurrando un: "Non sai quanto ci sei mancato!"
"Ciao Tina."
"Ciao Mathi." Rispose la donna che a quanto pare si chiamava Tina.
"Perché devo sempre essere l'unica che non conosce mai nessuno?" Tutti guardarono Abbey leggermente confusi, "Scusatemi, mi è venuto spontaneo."

Quando la situazione si fu ristabilita, partirono con le presentazioni: Laura fu felice di conoscere Tina e il babbano Jacob.
"Aspetta un attimo..." Laura guardò nel divano del salotto, "Perché c'è un uomo morto?"
Effettivamente un uomo con cappotto e bombetta se ne stava steso tra i cuscini e sembrava in fin di vita.
"Oh! Non è morto, ha un parassita... glielo dobbiamo togliere per ottenere le giuste informazioni. "

"È un testimone?" Chiese Mathilde avvicinandosi.
"Vuole uccidere l'obscuriale, Credence?"
"Lo conosco, ho scritto un articolo sull'accaduto, ma non avrei mai pensato che Newt fosse in mezzo a questa faccenda." Disse Laura, "A proposito, posso scambiare due parole con te Newt?"

L'uomo annuì e la seguì fino all'ingresso.
"Sono qui per il tuo stesso motivo."
"Per trovare Tina?"
"No... per Silente!"
"Ah, pensavo che avesse messo solo me in questa faccenda."
I due risero: "Quale scusa ha trovato per te?"
"Dice che sono l'unica a poter capire la sua situazione."
Newt strabuzzò gli occhi: "Aspetta... Cosa?!"

"Lascia stare, è una storia lunga." Laura richiamò gli altri, per mettersi d'accordo per un piano.
"So alcuni loro nascondigli..." Disse Mathi infilandosi il cappotto, "Posso andare io, magari raccogliere delle informazioni, ci sono delle voci poco positive che dicono che ci sarà un incontro questa sera."
"Non puoi andarci da sola! È pericoloso!" Esclamò Laura bloccando la strada all'amica mettendole un braccio davanti, "Qualcuno deve venire con te!"

Mati guardò Lucy e si lanciarono un'occhiata d'intesa: "Laura, ti è chiaro che sono un auror da quando avevo diciannove anni?"
"Lo so, ma fallo per me, fammi venire, non posso permettere che ti succeda qualcosa!"
"Va bene." Disse Mathi sospirando, "Qualcun altro vuole unirsi a noi?"
Tutto il gruppo fece un "no" con il capo.

"Io devo andare al ministero della magia Francese, devo trovare Theseus e Leta... Abbey, rimani qui, ti saprò contattare io."
Abbey accasciò sconsolata nella poltrona.
"Visto che siamo tutti d'accordo sul da farsi, credo che sia meglio muoversi."
"Mi piacerebbe anche avere notizie di Queenie, Tina la dobbiamo trovare!" Jacob si confidò con Tina, ma la conversazione non fu intima come speravano.

"Conosci Queenie?"
Il babbano guardò Mathi stranito: "Sì, siamo fidanzati."
"Cosa?"Laura assunse un'espressione sorpresa e fece sobbalzare tutti gli altri, "Scusatemi per la mia reazione, ma se non sbaglio in America è illegale che un babbano e mago si sposino!"
"Laura, sai la differenza tra sposati e fidanzati? Non ti pare che abbiano due significati un po' diversi?" Disse Lucy, con la sua solita espressione da "so tutto io".

"Per tua informazione..."
"Ragazze, per favore! Non è il momento ora!" Mathi lanciò un'occhiata che le fece zittire: "Laura, andiamo!"
Dopo che Tina e Mathi ebbero concordato un modo per contattarsi e dopo che Laura si fu subita le solite prediche da parte della sorella per esempio: "Non morire!", cominciarono ad incamminarsi per la loro strada.

"Ti raggiungo subito!" Disse Laura.
Abbey era imbronciata, appoggiata alla parete del salotto e stava rileggendo i mille appunti che aveva scritto qualche minuto prima.
"Non dovresti essere qui."
"Lo so." Rispose Laura, "Dovresti venire con noi."
Sentendo quelle parole alla donna si illuminarono gli occhi, ma poi, ricordando le parole di Lucy aggiunse: "Non posso, Lucy mi ha detto di stare qui."
"A Lucy ci penso io."

Abbey guardò la mano che le stava porgendo Laura, sorrise e annuì: "È una tua responsabilità!"
"Non ti preoccupare, conosco mia sorella."
Le due donne raggiunsero Mathi, che le stava aspettando sotto al portico della casa: "Cosa ci fa lei qui?"
Laura alzò le spalle: "Ci darà una mano..."

Mathi alzò le sopracciglia con un'espressione poco convinta delle parole dell'amica.
"Non ti preoccupare," la riprese Laura, "se succede qualcosa è colpa mia!"

Quella frase non sembrò smuovere Mathi dalla sua posizione ma comunque non ribatté: quando Laura si metteva in testa qualcosa era impossibile fermarla.

Il vero problema è quando ti accorgi di assomigliare più ad Abbey che al tuo personaggio...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!💛🖤
(Ma quanto è carino Newt?)

Rose, papaveri e snasi ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora