"Abbey!" Laura tirò la manica della ragazza indietro, "Sei impazzita?"
Abbey continuò a correre, scendendo per le scale della cripta: "Laura qualcuno potrebbe essere morto in questo momento!"
Proseguirono, e mentre Laura cercava in tutti i modi di dissuadere la giovane auror, fecero in tempo ad arrivare in un'enorme sala: somigliava ad un anfiteatro, con gli spalti e la piazza al centro. Laura pensò che, probabilmente, il mago oscuro aveva messo in scena uno di quegli spettacoli inquietanti che amava tanto.
"Caos" era la parola giusta per descrivere quella macabra situazione. La polizia magica se ne stava ai lati della stanza sulla difensiva, anche se tutti sapevano che era una questione di tempo prima che se ne andassero, i seguaci di Grindelwald scagliavano maledizioni su ogni sventurato che capitava loro a tiro ed erano arrabbiati, anzi, furiosi.
Laura cercò con lo sguardo Lucy, ma i suoi occhi incontrarono un viso che conosceva fin troppo bene: "Cloe!"
"Dove stai andando?"
"Abbey, mi ci hai portato te qua dentro, ora fammi andare da lei!"
Si buttò nella folla, ed evitando per un soffio un paio di incantesimi che probabilmente l'avrebbero fatta diventare sorda o cieca e rischiando di morire una decina di volte, riuscì ad arrivare fino a Cloe.
Era immobile in uno degli spalti, guardava la scena dall'alto senza reagire.
Avrebbero potuto colpirla con cento maledizioni, ma lei sarebbe stata lì in silenzio, senza parlare o muoversi.
Il suo sguardo era fisso, con gli occhi che brillavano e le labbra piegate in un sorriso.
"Cloe?" La bionda si girò verso Laura.
"Oh, Cloe! Cosa stai facendo?"
"Sto osservando… comunque ho visto mio fratello prima, bella rimpatriata, eh?"
Laura sgranò gli occhi impaurita: "Cos'hai fatto ad Elio?"
"Sta bene, sta combattendo contro due miei amici, probabilmente non si è ancora accorto di me. Comunque, perchè sei sempre così protettiva con lui? Non è più il tuo spasimante."
Laura sbuffò e prese Cloe per un braccio, pronta a smaterializzarsi.
"Cosa stai facendo?" Chiese Cloe, ritirando bruscamente il braccio.
"Andiamo a casa! Devo portarti via da qui!"
La bionda ritornò a guardare il disastro che si stava formando nella sala: "Casa? E dove?"
"Con la tua famiglia, con Henry e Margaret, saranno preoccupati!"
"Loro non sono la mia famiglia. Tutto quello che ho è uno stupido marito che mi ha usata come rimpiazzo e una figlia che non ho mai voluto, non voglio tornare a Villa Malfoy."
Laura non riusciva neanche minimamente a capire Cloe: quella donna aveva sempre avuto tutto e quando i problemi le si paravano davanti c'era sempre qualcun altro pronto a risolverli per lei. Cosa c'era che non andava in lei? Aveva tutto quello che Laura avrebbe potuto desiderare ma non avrebbe mai potuto avere.
"Cloe, dobbiamo andare, ti troveremo un altro posto in cui stare, va bene?"
Cloe sorrise e cominciò a scendere dagli spalti, andando verso la corona di fuoco che Grindelwald si era appena creato intorno.
"Dove stai andando?" Urlò Laura seguendola, "Cloe, non andare verso il fuoco, possiamo risolvere tutto se provi a fidarti di me!"
"O puoi venire con me!" Aggiunse Cloe, "Possiamo smettere di fingere. Io ti ho sempre amata, Laura! Dal primo momento in cui ti ho vista. Ho commesso degli errori, è vero, ma ora posso rimediare. Possiamo essere noi stesse con Grindelwald, nessuno ci direbbe che siamo sbagliate! Nessuno!"
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Rose, papaveri e snasi ribelli
Fanfictionᴘʀɪᴍᴏ ꜱᴇᴛᴛᴇᴍʙʀᴇ 1911 Laura è appena stata espulsa dalla scuola di magia italiana ed essendo metà inglese è costretta a trasferirsi nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che diventerà per lei come una seconda casa. Ma, con l'avvento dell'e...