Capitolo 27

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"Buongiorno." Disse Elio, quando vide Laura alzarsi dal divano.
La donna emise una specie di grugnito e si sedette davanti a lui al tavolo della cucina.

"Dormito bene?"
Un'altro verso dal contenuto incomprensibile.
"Lo prendo come un sì."
Elio le versò in una tazza un po' di tè: "Biscotti?"

Laura annuì.
"Come ti senti?"
Lei lo guardò con espressione interrogativa: il suo stato mentale era piuttosto evidente.
"Prossima domanda?"
"Hai ragione…" Elio si guardò le mani e sospirò, "Ne parleremo mai?"
"Di cosa?" Chiese Laura.
"Quella cosa… sai, quella brutta."
Ecco di cosa voleva parlare.
"Elio, è mattina." Laura scosse la testa, "E sai bene quanto me come i miei neuroni non riescano a collegare le cose importanti a quest'ora della giornata."
Elio annuì.

"Giorno."
"Oh Dio!" L'uomo strabuzzò gli occhi, "Lucy Marsh che si sveglia ad un orario decente! Sono commosso."
Se Laura a mala pena provava ad essere gentile con Elio Lucy era peggio, lei non ci provava neanche.
La donna lo guardò con un istinto omicida negli occhi.

La cosa non passò inosservata dalla mora  che provò ad addolcirla offrendole dei biscotti.
"Hanno la marmellata di ciliegie, lo sai che la odio."
"Un po' di caffè?" Tentò la sorella.
Lucy alzò le spalle: "Basta che mi dia un po' di energia, Tina russa."
È di cattivo umore, pensò Laura, meglio lasciarla stare.

Quando la maggiore fu abbastanza sveglia da comporre una frase di senso compiuto, chiese: "Quindi come vogliamo gestire la situazione?"
"Quale? La morte della nostra vecchia amica d'infanzia? La sorella psicopatica di Elio? Un mago oscuro pronto a compiere un genocidio di massa? Il tuo gemello segreto?"
"Gemello segreto?" Elio corrucciò le sopracciglia confuso.
"Ignorala." Disse Lucy, fulminando Laura con lo sguardo, "Semplicemente, dimmi cosa faremo."
"Ai suoi ordini!" Laura incrociò le mani sul grembo, "Molti di noi andranno ad Hogwarts per vedere Silente…" Newt l'aveva avvertita la sera prima di aver recuperato il patto di sangue, "Mathi tornerà a casa, Phin viene a prenderla questa mattina. Tom dovrebbe essere qui a momenti, era preoccupato anche per la tua salute, una battaglia non è proprio un ricostituente…"

"Oh! A proposito di quello…" Lucy si schiarì la voce, "Sto bene, non ho nessuna malattia strana pronta a divorarmi gli organi interni. Anzi, ti devo dare una bella notizia: tra poco sarai zia per la seconda volta."
In questi casi ci può aspettare un'infinita serie di reazioni. La più comune è abbracciare la futura madre, ma c'è anche chi si mette a piangere; Lucy non si sarebbe mai aspettata di essere colpita con un giornale in testa.
"Sei impazzita!?" Laura divenne furiosa di colpo, "E osi anche dare a me dell'incosciente! Sei andata nel bel mezzo di una battaglia incinta, Lucia! Se ti succedeva qualcosa? Non hai pensato a Sybil o a Tom?"
"Devo ammettere di aver agito più impulsivamente del solito."
"Elio, dille qualcosa!" 
Elio alzò le mani al cielo: "Laura, non so se tu lo abbia notato, ma io voglio vivere!"

La donna incrociò le braccia al petto: "Che non succeda più!" Alzò gli occhi al cielo, "E per la cronaca… congratulazioni."
Lucy le diede un buffetto sulla guancia: "Sapevo che avresti apprezzato."
"Non ti illudere, sono ancora arrabbiata." Puntualizzò Laura, "Ma parlando del resto: non so ancora che intenzioni abbia Thes, credo che sia meglio lasciarlo stare per un po'."
Il suo cuore perse un battito quando vide entrare in cucina la persona che voleva vedere meno in quel momento.

"Buongiorno Abbey!" Sorrise Lucy.
Abbey ricambiò e si sedette accanto a Laura: ecco, questo era un colpo di scena che non si aspettava.
Si erano quasi baciate, questo era piuttosto chiaro. E Laura sapeva che, nella sua vita, i baci le avevano portato solo problemi.

Rose, papaveri e snasi ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora