Capitolo 21

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15 Maggio 1909
"Ti serve qualcos'altro cara?"
"No, credo che mi basti questo libro."
"Se hai bisogno sai dove trovarmi."
"Non si preoccupi Angela, e grazie per l'aiuto."

La bibliotecaria sorrise e Laura andò a sedersi in uno dei tavoli di legno per iniziare la sua ricerca.
Laura adorava la biblioteca. In realtà, adorava tutto ciò che c'entrasse con i libri e il profumo della carta.

L'unico problema della biblioteca era quando i ragazzi, che a quanto pare non sapevano fare altro nella loro esistenza, si divertivano a lanciarle palline di carta.
"Lasciali perdere, in fondo sono ragazzi."
Così le avrebbe detto sua madre, e Laura eseguiva come avrebbe desiderato la donna.

Probabilmente Lucy, invece, avrebbe lanciato qualche maledizione al decimo stropiccio di carta che avesse colpito la sua schiena.
In quel momento si prospettava un pomeriggio di un'intensa ricerca, che creatura magica le era stata assegnata? Gli snasi, forse le creature che amava di più, la storia la sappiamo già.

Laura passò la giornata a trascrivere le avventure di esperti di snasi: si sentiva particolarmente affine a quei bizzarri animaletti, erano affettuosi e amanti degli oggetti luminosi e di lusso, due caratteristiche che la distinguevano particolarmente.

Quando notò che la lancetta dell'orologio si era posata nel numero otto Laura capì che  era il momento di andarsi a preparare per la cena.

"Hai bisogno di un accompagnatore?"
Laura alzò gli occhi al cielo e un sorrisetto malizioso si dipinse sul suo viso: "Sai Elio, credo di sapere la strada per il dormitorio femminile."
"Beh, se accettassi diventerei il ragazzo più felice di tutta la scuola."

Coraggioso, pensò Laura mentre accettava, qual era l'obiettivo di Elio?
Attirare la sua attenzione? No, in quel caso il ragazzo avrebbe attaccato subito una conversazione e le avrebbe offerto il braccio da vero gentiluomo qual era, invece in quel momento se ne stava silenzioso accanto lei e non aveva dato ancora segno di un possibile interesse.

Elio aveva bisogno di qualcosa e non 
sapeva come chiedere.
A Laura non piacevano i giri di parole e tutto quello che potesse distrarre una persona da suo discorso centrale, perciò andò dritta al punto: "Mi
dovevi dire qualcosa?"

"Sì, in realtà…"
Beccato.
"Vedo che negli ultimi tempi passi molto tempo con Cloe."
Laura guardò il viso teso del ragazzo: "È molto gentile, si sta bene con lei, è una brava amica. "
"Lo sai che odierei vederti ferita."
"Certo che lo so…" Disse Laura, "Ma non so che cosa abbiate tutti contro tua sorella, veramente Elio, non so più
a chi credere ormai!"

Elio si fermò di scatto, nel nel mezzo del lungo corridoio ricco di opere d'arte e sospirò: "Mi vuoi dire che non sono il primo che cerca di dirti di starle lontano."
"Esattamente."
"E tu sei ancora ferma sulla tua idea?"
"Non potresti dirlo meglio."
Laura sbuffò: "È che mi state dicendo di starle lontano, ma poi non mi dite il perché! Come posso fidarmi della vostra opinione se voi siete i primi a
non fidarvi di me!"

"Perchè potresti avere un giudizio affrettato!" Esclamò il ragazzo, facendo sobbalzare Laura.
"Quindi è questo, potrei avere un giudizio affrettato. Ho sempre fatto in modo che tu potessi fidarti perché sono tua amica, non puoi neanche pensare una cosa simile!" Laura guardò Elio, in quel momento particolarmente interessato al pavimento, "Ma vedo che mi sono sbagliata, a volte non mi dovrei sprecare così tanto per le persone."

"Laura, per favore!" Il ragazzo fermò Laura, intenta a voltargli le spalle, prendendole la mano, "Possiamo parlarne?"
"No, non ne possiamo parlare! Perchè, sai cosa? Tra noi due, sono io quella che non si dovrebbe fidare di te!"
"Cosa vorresti dire?"
Laura abbassò lo sguardo dalla rabbia: "Lo sa tutta la scuola cosa pensi del mio stato di sangue."

Rose, papaveri e snasi ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora