Capitolo 8

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6 Giugno 1911
Era una calda serata d'estate e gli studenti della scuola di magia e stregoneria italiana erano pronti per passare delle meravigliose vacanze.
Si stavano riposando nella sala principale e con i calici di burrobirra in mano brindandavano per aver passato quasi tutti  gli esami.
Laura era vicino alla sua migliore amica  Cloe e stava tenendo in mano un piccolo bicchierino di champagne che non aveva toccato.
Cloe  stava cercando di leggere un libro di astronomia, ma con le urla e le esultazioni dei compagni era quasi impossibile concentrarsi.
"Cosa ci trovano di così tanto entusiasmante nel aver passato gli esami?"

"Beh, forse non sono tutti i primi della classe e forse, ma dico solo forse, loro non vedono l'ora di tornare a casa per rivedere la loro famiglia."
Disse Laura ridendo, cercando di trovare un incantesimo per disincantare una bottiglia che continuava a versargli da sola uno strano liquore rosa.
"Forse," continuò Cloe imbronciata, "ma mi stanno comunque disturbando!  Ho bisogno di silenzio. "
"Vuoi andare nel terrazzo?" Chiese Laura.
"Bellissima idea!" Rispose Cloe nervosamente, chiudendo il libro.
Così le due ragazze sgattaiolarono fuori dalla stanza e si incamminarono nei corridoi deserti.
La scuola Italiana era abbastanza piccola per il minore numero di studenti ed era per questo che a  Laura 
non piaceva: se si faceva qualcosa considerato sbagliato improvvisamente tutti lo venivano a sapere.
Cloe continuava a camminare con quella sua grazia unica: Laura non capiva come facesse.
Cloe era semplicemente perfetta, ma non per i lunghi capelli biondi perfettamente raccolti, i grandi occhi azzurri o l'eleganza con cui si muoveva: Laura era giunta alla conclusione che l'amica era sempre all'altezza della situazione. Non aveva mai niente fuori posto o un vestito spiegazzato, aveva sempre la risposta pronta, ma soprattutto Laura la trovava perfetta perchè con lei si poteva parlare, lei capiva sempre tutto, non bisognava mai rispiegare niente, semplicemente appoggiava la testa sulla mano e ascoltava finché l'interlocutore non aveva finito.
Quella sera Cloe indossava un lungo ed elegante vestito blu notte, su di lei bellissimo.
Le due arrivarono sul terrazzo: era molto grande e dava sul parco intorno alla scuola, da lì le stelle si vedevano benissimo.
"Le stelle sono stupende questa notte."
Disse Cloe scrutando il cielo.
"Sì… è vero." Rispose Laura sorridendo.
"Dedicamene una!"
"Cosa?"
"Forza!" La incoraggiò l'amica, "Secondo te quale sarebbe la mia stella?"
Laura guardò sopra di lei: a dirla tutta le stelle le sembravano tutte uguali, ma poi ne vide una più luminosa, o forse così sembrava a lei.
"Quella là: è perfetta per te."
"Lo sai che non la riconoscerò mai, vero?" 
Le due ragazze si misero a ridere, ma ad un certo punto Cloe si fermò: "L'importante è che lo sappia tu."
Laura la guardò incuriosita:"In che senso?"
Cloe le prese la mano, e le accarezzò il viso: "Se mai un giorno io non sarò vicino a te, saprai dove trovarmi"
E con questo la baciò.
Non durò molto, due secondi forse... infatti furono interrotte.
"Cosa stai facendo a mia sorella?"
Chiese un ragazzo biondo, Elio, il fratello di Cloe .
"Non sto facendo niente, è stata lei a…" Laura guardò Cloe che era rimasta ferma e impassibile: "Cloe, diglielo!" La Incitò Laura, ma lei rimase zitta.
"Cloe" chiese il fratello:"Lo hai fatto tu?"

"No" rispose lei fredda. 
A quel punto Elio si rivolse a Laura:"Tu te ne vai da qui! Non provare mai più a toccarla o a fare… insomma quello che stavi facendo! Il preside lo verrà a sapere!" E prese Laura per un braccio portandola con sé.
La ragazza guardò Cloe pregandola di dire la verità, ma lei si girò senza degnarla  di uno sguardo.

Laura si svegliò ricoperta di sudore freddo. Accanto a lei un'infermiera stava cambiando l'acqua a delle rose nel suo comodino:"Stai bene cara? Brutto sogno?"
Laura riprese a respirare regolarmente: "Non si preoccupi, più che altro è stato… un brutto ricordo."
Si distese nel letto, cercando di scacciare via quell' orribile pensiero e di soffocare i singhiozzi che la stavano travolgendo.

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3 Gennaio 1912
"Quante sono queste?" Chiese Newt creando il numero due con le mani.
"Due… Newt tutto ciò è ridicolo, non sono diventata né stupida né cieca, mi sono solo presa una brutta influenza."
Rispose Laura, mentre si teneva un panno bagnato sulla fronte.
"A parte gli scherzi," li riprese Leta, "Lucy sarà qui a momenti. Inizialmente voleva passare per l'infermeria ogni ora, ma io gliel'ho proibito."
"Si parla del diavolo…" Laura indicò Lucy che stava correndo verso di loro tenendo in mano alcuni libri e una scatola: "Eccomi, ti ho portato i libri, la Gazzetta e la posta, almeno non resterai fuori dal mondo."
Laura rise, prese il giornale e cominciò a leggere: "Nuova minaccia per il mondo magico: Gellert Grindelwald… cominciamo bene la giornata." 
Lucy alzò gli occhi al cielo, e cominciò a mettere in ordine i libri nel mobiletto dell'infermeria.
"Come te la passi qui?" Chiese Newt.
"Bene… A parte che da quando sono in infermeria faccio sogni traumatici, però a parte quello sono stata peggio."
La sorella smise di fare quello che stava facendo e la guardò torva: "In che senso sogni traumatici?"
Laura si mise seduta nel letto e posò il giornale sul comodino: "Sono ricordi in realtà, ma non è niente, è solo l'effetto della febbre."
Lucy non sembrava molto convinta: "Che ricordi sono?"
"Per di più sono legati alla mia espulsione." Rispose Laura sospirando.
"Ti consiglio di farti una bella dose di camomilla prima di andare a letto." La riprese Leta, "Una volta anche a me succedeva, i ricordi più brutti tornavano quando meno me lo aspettavo, poi sono cresciuta ed è passato."
Laura annuì e si portò alla bocca una tazza di tè caldo che le aveva preparato l'infermiera.
"Beh, io devo andare… Ah Laura, ci dovrebbe essere anche una lettera di Mathi e una di Hilary tra la posta." 
Laura ringraziò la sorella e, dopo aver salutato gli altri due amici, tirò fuori dalla busta la lettera di Mathi:

Cara Laura, 
Sono stata così felice di sentire tue notizie!
Tu e Lucy mi mancate davvero tanto e mi dispiace di averla lasciata l'anno scorso, solo che non riuscivo più a stare in quella scuola.
Se ho avuto notizie di Cloe? No, e non mi interessa più di tanto se sta bene o male, dovresti cancellarla dalla tua mente anche tu, lei non si merita e non si è mai meritata la tua preoccupazione.
Spero che nella scuola inglese vi troviate bene, ora io sono a Ilvermorny in America, amo questo posto: gli americani sono persone così gioiose, mi sono sentita a casa già al primo giorno.
Vorrei anche augurarti buon Natale e un felice anno nuovo, e per quanto riguarda l'estate propongo di andare nella casa di alcuni miei parenti nelle campagne francesi, le adorerai!
Non vedo l'ora di rivederti e di abbracciarti di nuovo.
Ti  voglio bene,

Tua Mathi.
Leggendo quella lettera, Laura sorrise e ringraziò il cielo che Mathi stesse bene.
Dopo qualche istante di sorrisi misti a  commozione, si accorse di aver dimenticato la busta che le aveva inviato Hilary.
Quella lettera la preoccupava un po' se doveva essere sincera, sicuramente l'amica le aveva scritto del fratello. Laura sperava che in quella vacanza le cose tra loro fossero migliorate.

"Cara Laura, 
Come stai? Spero bene, io non sono di buon umore in questi giorni.
Se c'entra mio fratello Paul? Be', sfortunatamente sì.
Tutto è iniziato alla vigilia di Natale: ci siamo ritrovati con alcuni parenti per cenare e per scambiarci i rispettivi regali,  Paul è arrivato in orario, aveva con sé dei doni per tutti e sembrava cambiato.
È corso da me e dai miei genitori, ci ha abbracciato e ci ha parlato della sua nuova vita (a quanto pare lavorava in un bar a Diagon Alley), giuro di non averlo mai visto così bene! Per tutta la cena è stato aperto e cordiale con tutti, non era più il ragazzo taciturno e pieno di segreti di una volta. Ma a quanto pare era tutto una farsa, come le altre volte dopotutto. A un certo punto abbiamo sentito bussare alla porta e… oh Laura, è stato orribile! Degli auror sono entrati in casa nostra, hanno preso Paul e gli hanno chiesto di confessare. A quanto pare, nello sterminio di babbani del 23 dicembre, lui ha dato il suo contributo, un testimone lo ha riconosciuto.
Mentre lo portavano via ha cominciato a urlare, dicendo che noi non siamo mai stati una brava famiglia, che non gli abbiamo mai dato amore e che l'unica volta che si è sentito rispettato è stato con Gallert Grindelwald e i suoi seguaci. Per favore non dirlo agli altri, l'ultima cosa che voglio è essere compatita, ma io e te sappiamo una cosa molto importante, abbiamo la conferma che sta arrivando un nuovo mago oscuro dopo quasi un secolo.
Preghiamo che non scoppi una guerra.
Grazie per avermi ascoltato,
Hilary"

Laura guardò la lettera delusa: aveva chiesto a Hilary di provare a capire e aiutare suo fratello perché alla fine lui si meritava una seconda possibilità. Era la seconda volta che si sbagliava, la prima volta era successa con Cloe.
Ma adesso non doveva pensare al passato, ma al presente, in quel momento doveva soltanto sperare che una guerra non sovrastasse il mondo magico dividendolo in due.

Rose, papaveri e snasi ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora