Capitolo 16

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"Cloe."

Cloe avanzò, ma quando vide la persona che aveva davanti si immobilizzò: "Laura?" Chiese con il respiro pesante.

"Beh, vedo che voi due vi conoscete già."
Laura cercò di ricomporsi: "Eravamo amiche a scuola."
"Già," diede conferma Cloe, "frequentavamo lo stesso... corso di ricamo!"
"Sì!" Laura annuì energicamente, "Ho sempre amato il ricamo!"
Henry le guardava leggermente stranito, e per rompere la tensione provò con un invito inaspettato: "Sono quasi le cinque, vorresti unirti a noi per il té Laura?"
"Un té?" 
"Sì, un té. "
"Dove?"
Henry alzò le spalle: "Nella nostra dimora. Vedo che le bambine vanno molto d'accordo, sarebbe un peccato farle dividere subito."
"Un vero peccato." Gli fece eco Cloe.
"Non so," rispose Laura, "credo di dover tornare a casa."

Alla fine, però, Henry la convinse, e
così si incamminarono verso la loro residenza. Ogni tanto Laura riceveva qualche occhiata da Cloe, che cercava disperatamente di ignorare.
Dopo una decina di minuti si decisero a scambiarsi qualche parola, e la bionda le si avvicinò: "Quindi hai una figlia." 
"Non è mia figlia, è mia nipote, è di mia sorella."
"A proposito, come sta Lucy?" Chiese Cloe, sistemandosi la sciarpa color smeraldo.
"Bene, è un'auror ora."
"Era il suo sogno."

Laura scosse la testa e sbuffò: era seria?
"Tu invece hai una figlia."
"Sì." Cloe teneva la testa bassa e cercava di non incontrare gli occhi di Laura, forse per vergogna.
"Dove sei stata tutti questi anni? Ho provato a scrivere, ma mai nessuna risposta." Laura sospirò, "L'ultima volta che ti ho vista è stata… insomma, sai quando."
Cloe la fermò prendendole la mano: "Laura, è stato uno stupido errore, non puoi avercela ancora con me, non dopo tutto questo tempo." 
Laura si staccò bruscamente dalla presa della donna e cominciò a ridere, una risata secca e sarcastica: "Uno stupido errore? Per colpa di quel bacio me ne sono dovuta andare dal mio paese e i miei genitori non mi vogliono più vedere, ti sembra uno stupido errore questo?"
"Ma non era questo il tuo sogno? Dicevi in continuazione che te ne volevi andare, e che quella scuola non faceva per te!"
"Non ci provare." Esclamò Laura, "Non provare a paragonare le mie stupide idee adolescenziali con i tuoi errori." 

Cloe sospirò e Laura cercò di ritornare calma, forse aveva esagerato: "Ascolta, mia nipote e tua figlia vanno molto d'accordo, probabilmente saranno nella stessa scuola di magia, conosco tuo marito e mi ricordo che non avevamo un brutto rapporto. Rimaniamo solo noi due e ci vedremo solo oggi per prendere un té, almeno tentiamo di stare nella stessa stanza senza cominciare a litigare, vuoi provare?"
Cloe annuì, e le due continuarono a camminare verso casa Malfoy.

"Eccoci qua!" Henry si fermò davanti a un grande cancello in ferro con motivi molto particolari. Appena un maggiordomo li vide venne subito loro incontro per farli accomodare.
"Thomas, porta la nostra ospite nel soggiorno e chiedi a Katherine di accompagnare le bambine nella camera di Margaret."

Thomas annuì e fece cenno a Laura di seguirlo. Mentre i due camminavano la donna sentì uno strano senso di inquietudine crescerle nello stomaco: perché aveva incontrato Cloe? Perchè si doveva trovare proprio a Londra? Di una cosa era certa: non avrebbe mai più accompagnato sua nipote a giocare, aveva capito che si facevano incontri strani.
Un'altra cosa che non le andava giù era sicuramente l'amicizia tra Sybil e Margaret: non voleva di certo privare sua nipote di una nuova amica, ma cosa avrebbe pensato Lucy? La sorella non voleva neanche che si parlasse di Cloe quando c'era lei.

"Ehm, signorina? Può entrare."
Laura si rese conto di essere davanti alla porta della stanza senza aver ancora mosso un passo. Si riscosse e si diresse verso il divano grigio con i braccioli a scacchi verdi e argento.
Si guardò intorno per un attimo: la semplicità non sembrava la parola d'ordine in quella casa, dai quadri con grandi cornici argentate ai mobili con strane decorazioni a forma di serpente.
"Sono i Malfoy, non posso aspettarmi molto." Pensò tra sé e sé.

Rose, papaveri e snasi ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora