Capitolo 7

201 16 0
                                    

"Newt! Newt! Svegliati!" Newt si stropicciò gli occhi e si ritrovò davanti una Laura parecchio preoccupata.
"Aaaaah! Tu che cosa ci fai qui? Questo è il dormitorio dei ragazzi, la gente potrebbe pensare cose poco adeguate!" Esclamò mettendosi la coperta addosso.

"Siete voi che non potete venire da noi, non viceversa. Comunque, ti devo dire una cosa."
"Sentiamo se è una cosa abbastanza importante per disturbare il mio sonno in vacanza." Disse Newt sbuffando.
Laura sospirò e si sistemò il foulard che aveva sopra la camicia da notte: "Prima promettimi che non ti arrabbierai!"
Newt annuì incerto e Laura cominciò: "Hai presente ieri, quando tuo fratello... beh, insomma, hai capito, e Leta è venuta a cercarti?"
Il ragazzo si stropicciò gli occhi: "È stato ieri pomeriggio, se non mi ricordassi sarebbe un vero problema."
"Che cosa mi diresti se io ti dicessi che ho visto voi due baciarvi nei gradini della guferia?" Newt sbarrò gli occhi, e si mise seduto nel letto: "Tu non lo dovresti sapere"
"Lo so! Mi dispiace, non l'ho fatto apposta! Ero preoccupata per te e ho visto tutto!"
"E cosa dirò a Leta ora? Chissà che cosa penserai di noi!"
Laura lo guardò dispiaciuta: non pensava che l'amico avrebbe avuto una reazione del genere.
L'unica cosa che riuscì a fare fu quella di stringergli la mano: "Cosa devo pensare di voi? Niente! Chi sono io per giudicarvi? Ci conosciamo da a malapena quattro mesi!"
Newt si alzò, e si mise addosso la giacca. "Dove stai andando?" Gli chiese Laura un po' frastornata: non avrebbe trovato nessuno nella sala comune e nella sala Grande.
"Mi è passato il sonno."
"Sono le sette! È troppo presto per andare in giro per i corridoi."
Il ragazzo la ignorò e uscì dall'ingresso del dormitorio.

Laura si diresse in camera sua e si vestì il più velocemente possibile. Non voleva ammettere di avere una certa paura della reazione di Leta quando avrebbe scoperto la verità. Uscì dalla Sala comune e cominciò a cercare Newt.
Quando era nervosa aveva una grazia tutta sua, quindi mentre scendeva le scale inciampò parecchie volte, per sbaglio passò attraverso ad un fantasma e si fece insultare in latino da un quadro.
"Sono italiana, da noi le lingue morte si studiano, capisco quello che dici!"
Continuò a correre, ignorando le poche persone che le passavano accanto e che le dicevano di stare attenta, finchè non urtò un ragazzo e gli fece cadere a terra i libri che teneva in mano.

"Oh mio dio! Scusami tanto!
Lasciati aiutare"
"Non ti preoccupare, sto bene."
Il mal capitato guardò Laura, e lei gli sorrise: "Sei Tom Lupin giusto?"
"Ci conosciamo?" Chiese lui, mentre sistemava i libri.
"Molto probabilmente conoscerai mia sorella, Lucy Marsh. Io sono Laura comunque."
"Oh sì! Lucy, è molto amica di mia sorella Bianca... stai cercando qualcuno? Sembri preoccupata."
"Sto cercando un amico," disse Laura sospirando, "devo sistemare una cosa." E ricominciò a correre.
"Buona fortuna!" Le urlò dietro Tom.

Laura arrivò nella sala Grande, dove trovò Newt e Leta presi da una conversazione nel tavolo dei Tassorosso.
Leta sembrava calma, e non arrabbiata e pronta a distruggere tutta la scuola come si sarebbe aspettata.
"Ti prego Newt! Non dirle niente!" Pensò, mentre si stampava un sorriso sul viso e andava a sedersi con i due amici.
"Ciao... che succede?" Chiese Laura.
"Sto cercando di convincere Newt ad andare ad Hogsmeade, Lucy ci ha invitato per l'ora del tè, ci saranno anche Bianca Lupin con il fratello e Theseus!" Le rispose Leta, scrollando il braccio di Newt.
"Ti vorrei ricordare che ho litigato mio fratello giusto ieri! Troverà una scusa per mettermi in imbarazzo davanti a tutti!" La riprese Newt.
"Laura, aiutami!"
Laura si trattenne per non ridere: "Beh, proviamo a fare qualcosa di diverso per una volta, i Lupin mi sembrano persone a modo, poi oggi è anche la vigilia di Natale!" E con questo si versò del tè nella tazza.
"Andiamo Newt!" Continuò Leta, "Sono tua amica, vedrai che Theseus non ti dirà niente! Sarà occupato, come al solito, a commentare la Gazzetta insieme a Tom."
Sentendo la parola "amica" Laura si fece andare il tè di traverso,e cominciò a tossire.
"Laura, stai bene?" Le chiese Leta allarmata.

Rose, papaveri e snasi ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora