CAPITOLO 5 : LA GUFERIA

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Per la scuola iniziarono a girare spille contro Potter, stranamente Tassorosso e Corvonero si erano schierate dalla parte di Octavia e quindi con i Serpeverde.
La ragazza aveva visto le spille in anteprima, una delle sere precedenti in sala comune, trovava la cosa divertente.
Gran parte degli studenti ne indossava una e non solo i componenti della casa verde-argento le distribuivano, forse la cosa stava degenerando e per qualche attimo pensò che Potter non si meritasse tutto quell'odio, ma scacciò quel pensiero.

Decise di riposarsi quel pomeriggio, erano giorni che non aveva un attimo di pace e non le sembrò vero toccare il letto e sprofondare in un sonno profondo.
Si svegliò di soprassalto a causa di qualcuno che bussava, ringraziò mentalmente la persona dietro la porta, non ricordava il sogno ma si sentiva agitata e il petto pesante.

"Arrivo" biascicò lei. Era Loris.
"Hai visto mia sorella?"
"Lo chiedi a me? È da quel giorno che non mi parla"
"Lo so ma..."
"Non è qua" rispose sconsolata lei, le mancava la sua migliore amica.
"Vedrai che le passerà"
"Ne dubito. È troppo orgogliosa... si comporta proprio da Grifondoro"
Lui rise leggermente "Ci vediamo a cena"

🌩

Prima di andare a cena salì fino alla guferia per inviare una lettera ma non era la sola.

"Octavia"
"Diggory"
"Ancora mi chiami per cognome?" Ridacchiò lui, lei non rispose.
Come faceva ad essere sempre così gentile? Aveva sempre il sorriso e sembrava sempre spensierato. Perché Octavia invece si sentiva sempre sopraffatta dai pensieri e dalle preoccupazioni?
"Non mi sono ancora congratulato con te per essere la nostra campionessa... o almeno, non personalmente"
"Beh grazie Diggory"
Lei avanzò verso uno dei gufi, diede la lettera e lo fece partire.
"Non hai niente di meglio da fare che guardarmi?"
"Ti stavo aspettando per andare a cena in realtà"
"Non ho bisogno dell'accompagnatore"
"Sei sempre così nervosa tu?" Chiese lui divertito.

Ogni volta che i due si vedevano lei inizialmente appariva nervosa, poi dopo poco cambiava umore e diventava dolce e simpatica, questo divertiva molto Cedric anche se trovava la cosa leggermente strana.

Lei sospirò "Ho fatto un incubo oggi pomeriggio e sono ancora un po' scossa"
"Ho capito... hai fame?"
Lei annuì sorridendo.
"Vi hanno detto in cosa consisterà la prima prova?" Chiese lui mentre percorrevano i lunghi corridoi.
"Ancora no e la cosa un po' mi preoccupa, mancano poche settimane"
"Se vuoi una mano per scoprire qualcosa..."

Octavia moriva dalla voglia di dire di ma il suo animo le diceva di non accettare l'aiuto di nessuno, era forte abbastanza per cavarsela da sola.

"Non penso ce ne sia bisogno" rispose secca lei.
"Ed ecco che torna l'Octavia Green di sempre" rise lui "Vado al mio tavolo. Ci vediamo"

Non Chiamarmi Diggory - Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora