CAPITOLO 7 : LA PRIMA PROVA

940 49 9
                                    

Il ventiquattro novembre, il giorno della prima prova, arrivò velocemente.
Octavia si era preparata al meglio per la prova, sapeva molte cose sui draghi, sperava che almeno una di queste le potesse essere utile.

"Buona fortuna" le disse Loris con accanto la sorella quella mattina in sala comune; aveva indossato la sua divisa verde con dietro la scritta Green, molto simile a quella della squadra di Quidditch.

"Grazie" rispose con un sorriso per poi uscire dalla sala e andare verso il campo; lì era stata montata una tenda, dove i presidi, Barty Crouch e Ludo Bagman li aspettavano.

"Be', ora che ci siamo tutti è giunto il momento di informarvi!" disse Bagman in tono vivace. "Quando il pubblico avrà preso posto, vi consegnerò questa borsa da cui estrarrete a turno un modellino della cosa che state per affrontare! Ce ne sono diversi tipi, sapete. E devo dirvi anche qualcos'altro... ah, sì... il vostro compito e impadronirvi dell'uovo d'oro!"

Harry lanciò uno sguardo a Octavia, aveva annuito una volta, per mostrare che aveva capito le parole di Bagman mentre Fleur e Krum non avevano avuto alcuna reazione.

Bagman aprì il sacchetto di seta viola.
"Prima le signore" disse, porgendolo a Fleur Delacour.

"E io chi sono?" Chiese stizzita Octavia.

"Intendova le vore signore" commentò Fleur con un sorriso finto.
Bagman sembrò in difficoltà, poi balbettando aggiunse "Gli ospiti, ecco, prima gli ospiti".

La ragazza infilò una mano tremante nel sacchetto ed estrasse un minuscolo, perfetto modellino di un Gallese Verde, attorno al collo aveva appeso il numero due.
Krum estrasse il Petardo Cinese. Aveva il numero tre attorno al collo.
"Adesso lei signorina Green" disse insicuro Bagman ricevendo un'occhiata fulminante dalla ragazza, infilò la mano nel sacchetto e ne uscì il Grugnocorto Svedese blugrigio, col numero uno appeso al collo. Mentre Harry, per ultimo, estrasse l'Ungaro Spinato, il numero quattro.

"Bene, ci siamo! Ciascuno di voi ha estratto il drago che dovrà affrontare, e i numeri si riferiscono all'ordine in cui li sfiderete, capito? Ora, fra un attimo vi devo lasciare, perché farò la telecronaca. Signorina Green, lei è la prima, non deve far altro che entrare nel recinto quando sente un fischio, d'accordo?" disse Bagman.

Dopo pochi minuti entrò nell'arena, il verde campo da Quidditch era stato sostituito da grosse pietre. Prima di esporsi troppo osservò il luogo, era silenzioso e stranamente tranquillo; poco distante da lei osservò un gran numero di uova, tra cui spiccava l'uovo d'oro.
Continuò a rimanere ferma, in attesa del drago, che apparve poco dopo.
Pensò a tutte le maniere per distogliere l'attenzione del drago dalla sua figura, sapeva che usare degli incantesimi non sarebbe servito a niente anzi avrebbe peggiorato solo le cose, così, grazie alla sua dote in trasfigurazioni, trasformò un masso in un cane.
Questo piano sembrò funzionare bene perché riuscì ad avvinarsi all'uovo e a prenderlo ma appena ci aveva messo le mani sopra il drago iniziò a sputare fuoco, bruciandole il braccio.

Questo però non le impedì di tornare vicino alla tenda accompagnata dagli applausi della folla e ad aspettarla trovò la persona che meno si aspettava di vedere: Lisa.

"Oddio stai bene... ero così preoccupata, ti prego scusami, ero solo arrabbiata con te ma sei stata bravissima. Sei tutta bruciata, vieni ti porto da Madama Chips".
Octavia rise per le numerose parole dette in pochi secondi dalla sua migliore amica ma era felice di essere lì con lei.
"Signorina Green venga" le disse Madama Chips per poi spalmarle una crema melmosa sulle ferite.
"Adesso aspettiamo" disse con un sorriso stanco la mora.
Poi chiuse gli occhi e sussurrò tra sé e sè "Visto? Ce l'hai fatta!"

🌩

"Octavia Octavia Octavia" il coro in sala comune non sembrava cessare più, stavano festeggiando da ore la vittoria della ragazza.

"Per quanto sia felice che la signorina Green abbia superato la sfida, è il momento di andare a dormire a meno che qualcuno di voi voglia scontare una punizione memorabile" disse il professor Piton con il tuo tono piatto entrando nella sala comune; aveva il solito sguardo freddo e distaccato, senza accennare a una piccola espressione o pensiero.
A quelle parole tutti tornarono nelle proprie camere, intimoriti dal professore.

"Vale anche per lei signorina Green"
"Sì signore" disse per poi salire le scale e chiudersi nella sua camera più felice che mai.

Aveva vinto, ce l'aveva fatta, era riuscita a superare la prova procurandosi solo delle bruciature, era soddisfatta di se stessa.

Non Chiamarmi Diggory - Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora