CAPITOLO 25 : IL RACCONTO parte 2

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"Adesso credo che sia il mio turno... da dove partire, allora... Io non sono figlia unica, ho un fratello più grande, Will o meglio William, diciamo molto più grande, ci sono quasi..." iniziò a contare sulle dita, cosa che fece sorridere Cedric "...dieci anni tra noi." e sorrise leggermente arrossendo rendendosi conto del gesto appena compiuto.

"Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, come hai letto nella lettera, passavamo ore nel nostro giardino a guardare il cielo, lui leggeva a voce alta i suoi libri o i miei libri fino a quando non mi addormentavo, la sua voce mi rilassava sempre. Quando avevo circa otto anni lui portò a casa una ragazza, era bellissima, sembrava una principessa: occhi verdi, capelli lunghi e biondi, alta, o forse ero bassa io ma non è questo il punto" i due ridacchiarono.

"Marie è una babbana, per i miei non è mai stato un problema, pure mio nonno, il padre di mio padre lo è. Negli anni lei ed io abbiamo iniziato a stringere un bellissimo rapporto, era come una sorella maggiore per me, mi portava ovunque desiderassi con la sua macchina." poi Octavia prese un grande respiro, attese qualche secondo e poi continuò.

"Quel pomeriggio, avevo dodici anni, volevo assolutamente andare alla sala giochi, pochi giorni dopo sarebbe stato il mio compleanno ma dovevo tornare ad Hogwarts, e volevo divertirmi un po' con lei prima di partire. Così la convinsi a portarmi lì. Passammo un bellissimo pomeriggio, te lo giuro, abbiamo riso davvero tanto. Quando stavamo tornando però una macchina ci è venuta a dosso, ha capovolto la nostra auto e siamo state portate d'urgenza all'ospedale. Io me la sono cavata con qualche punto dietro la testa" e alzò i capelli scuri mostrando una grossa cicatrice sul collo, spiegò che per questo motivo non portava mai i capelli legati " e un braccio rotto, a lei invece è andata peggio, il colpo le ha distrutto alcune vertebre e adesso... " Octavia stava iniziando a piangere, stava singhiozzando e Cedric la abbracciò, le mani erano ancora intrecciate e lui non aveva intenzione di lasciarla.

"e adesso lei è su una sedia a rotelle, non può muoversi da mezzo busto in giù e non c'è giorno che io mi ripeta che è solo colpa mia, è colpa mia se lei adesso non si può muovere. In tutto questo Will non ha più voluto vedermi, ci siamo visti all'ospedale quando Marie è stata dimessa ma sono anni che non ci vediamo. Quattro per la precisione. E questo coincide con il periodo in cui mi sono avvicinata a Michael, lui mi ha aiutata davvero tanto e alla fine ci siamo messi insieme"

Cedric non sapeva cosa dirle, non pensava che Octavia Green potesse soffrire così tanto, da fuori sembrava una dura, una forte e sicura di sé quando in realtà era talmente fragile che anche una folata di vento, nei momenti più vulnerabili, avrebbe potuta romperla.

"Octavia ascoltami" disse lui prendendole il viso tra le mani "Guardami e ripeti con me che non è colpa tua, non è assolutamente colpa tua. Sei meravigliosa, te lo giuro, e quello è stato un incidente"

"Non c'è giorno in cui io mi ripeta di dovermi meritare ciò che è successo a lei, lei era fantastica e io sono una stupida ragazzina viziata" scosse lei la testa.

"Octavia Green adesso mi ascolti bene." iniziò a dire con tono autoritario, non lo aveva mai sentito usare quel tono. I suoi occhi la stavano studiando attentamente.

"Non è colpa tua, maledizione, come puoi pensarlo? è stata colpa di quello alla guida che non ha fatto attenzione, non tua. Sei una bellissima persona anche se vuoi convincere tutti del contrario. Basta vedere che stai studiando con noi nonostante tu non debba fare gli esami!" lei ridacchiò all'ultima frase, era vero.
"Ecco, così mi piace vederti, sorridente" concluse il Tassorosso.

Cedric aveva ancora le mani sul viso della ragazza, probabilmente un bacio sarebbe stato il gesto perfetto per concludere quel momento ma Octavia era troppo vulnerabile e non sarebbe stato giusto nei suoi confronti.
Così poggiò il viso della Serpeverde sulla sua spalla e con le braccia la strinse di più a sé.
Rimasero in silenzio per lunghi minuti, entrambi avevano paura di rompere quella magia.

"Torniamo dentro? Inizio ad avere fame" disse lei abbozzando un sorriso alzandosi e allungando la mano verso di lui. Lui la prese intrecciando le loro dita e così, senza staccarsi, rientrarono al castello.

*spazio autrice*

Ve lo aspettavate? 

So che vi aspettavate un bellissimo bacio MA non è ancora arrivato il momento, mi dispiace! Prometto che mi perdonerete per questo, lo giuro!

Comunque mancano cinque capitoli alla fine.

Non Chiamarmi Diggory - Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora