CAPITOLO 27 : LA TERZA PROVA parte 1

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L'inizio della prova arrivò ma Octavia non aveva né voglia né forza per affrontare la prova.

Tutti gli altri studenti erano riuniti sugli spalti tra musica e grida.
"Se vi trovate in difficoltà e desiderate essere salvati, sparate in aria una raffica di scintille rosse, e uno di noi verrà a prendervi, avete capito?" Disse la professoressa McGranitt, tutti annuirono.

"Signore e signori, sta per cominciare la terza prova del Torneo Tremaghi, la prova finale! Permettete che vi ricordi la situazione del punteggio! Al primo posto, alla pari, con ottantacinque punti ciascuno... la signorina Octavia Green e il signor Harry Potter, entrambi della Scuola di Hogwarts! Al secondo posto, con ottanta punti... il signor Viktor Krum, dell'Istituto Durmstrang! E al terzo posto... Mademoiselle Fleur Delacour, dell'Accademia di Beauxbatons!" Disse Bagman a tutti i presenti.

"Allora... al mio segnale, Harry e Octavia!" Continuò Bagman. "Tre... due... uno..."

Fischiò brevemente e Harry e Octavia scattarono in avanti ed entrarono nel labirinto.

Le siepi torreggianti proiettavano ombre nere sul sentiero, e, fosse perché erano così alte e fitte o perché erano state stregate, il fragore della folla circostante svanì nell'istante in cui misero piede nel labirinto. La ragazza tirò fuori la bacchetta, e sussurrò "Lumos", e udì Harry fare lo stesso alle sue spalle.

Dopo poco si trovarono a un bivio. Si guardarono.
"Ci vediamo" disse Harry, e prese a sinistra, mentre Octavia prendeva a destra.

Octavia soffriva di claustrofobia e quel labirinto la stava soffocando, si sentiva senza fiato ma non poteva di certo ritirarsi per questo. Stava già troppo male per Michael e voleva dimostrare, più a se stessa che agli altri, di essere forte.

Così continuò a camminare. Sembrava tutto tranquillo ma uno Schiopodo Sparacoda arrivò di sorpresa e iniziò a rincorrerla, correva ma la creatura era più veloce di lei, riuscì a seminarla dopo molti minuti di corsa ininterrotta e quando si fermò non riusciva quasi a respirare.

Dopo molti minuti passati a correre e a riprendere il fiato scappando dai diversi pericoli, vide davanti a sé Krum, ma aveva uno sguardo diverso dal solito, la guardava negli occhi senza espressione; poi alzò la bacchetta e la puntò dritta verso Octavia.
"Che cosa fai! Che cosa diavolo credi di fare?".
"Crucio!"
L'aria si riempì all'improvviso delle urla di Octavia.
"Stupeficium!" Sentì la Serpeverde. Era Harry.

L'incantesimo colpì Krum alla schiena; si bloccò all'improvviso, cadde in avanti immobile a faccia in giù nell'erba, Octavia aveva smesso di contorcersi, ed era distesa, col respiro affannato e le mani sul viso.

"Stai bene?" disse Harry in tono brusco, afferrandola per un braccio.
"Sì" rispose Octavia ansimando. "Sì... non posso crederci... aveva la bacchetta puntata contro di me..."

Octavia si alzò. Era ancora scossa da un tremito. Lei e Harry guardarono Krum a terra.

"Non posso crederci... credevo che fosse a posto" disse Harry, fissando allibito Krum.
"Anch'io" disse lei.
"Prima hai sentito Fleur urlare?" chiese Harry.
"No" rispose la Serpeverde "Pensi che Krum abbia preso anche lei?"
"Non lo so" disse Harry lentamente.
"Andiamocene via" borbottò Octavia.
"No" disse Harry. "Spariamo delle scintille rosse. Qualcuno verrà a prenderlo... altrimenti è probabile che finisca in pasto a uno Schiopodo"

"Se lo meriterebbe" mormorò la ragazza, ma levò la bacchetta e sparò uno spruzzo di scintille rosse, che rimasero sospese in alto sopra Krum, indicando il luogo in cui si trovava.
Poi si salutarono.

Octavia continuò a correre, evitando alcuni mollicci e incantesimi di diverso tipo e alla fine vide la coppa, era lì, proprio davanti a lei.

Aveva gli occhi puntati sulla coppa e sentì Harry gridare di stare attenta alla sua sinistra.
Un ragno gigante le si presentò davanti e insieme a Harry dopo numerosi incantesimi riuscirono a mandarlo via.

Si poggiarono alla siepe per riprendere fiato.
"Prendi la coppa" le disse il ragazzo e Octavia strabuzzò gli occhi e schiuse leggermente la bocca. "Siamo sempre pari" continuò Harry con ancora il fiatone.
"Sei stato più bravo di me Potter" disse lei sorridendo.

Octavia era sempre stata una persona sincera quando si trovava davanti ovvietà.

"Prendiamola insieme" disse Harry sorprendendola.
"Come?" non poteva credere alle sue orecchie.
"La prenderemo nello stesso istante. È sempre una vittoria di Hogwarts. Finiremo alla pari"
Octavia lo guardò stupefatto. Allargò le braccia. "Io non credo..."
"Ci siamo dati una mano a uscirne, no? Siamo arrivati fin qui tutti e due. Prendiamola insieme, e basta".

Per un attimo, la ragazza parve non realizzare realmente le parole di Potter; poi sorrise "Va bene".

Sostenne Harry e lo aiutò ad avvicinarsi zoppicando al piedistallo che reggeva la Coppa. Quando l'ebbero raggiunto, tesero una mano ognuno verso i manici scintillanti.
"Al tre, d'accordo?" disse Harry.

"Uno... due... tre..."

*spazio autrice*

Ahhh
Non uccidetemi vi prego!

In ogni caso, l'ultima parte non segue la scena tra Cedric e Harry perché la loro conversazione rispecchia più un Tassorosso che un Serpeverde, perciò mi sembrava carino far dire un complimento alla nostra protagonista invece di proporre di prendere la coppa insieme. Che ne pensate?

Mancano tipo 3 capitoli alla fine... mi sa che ne posterò uno al giorno.

Non Chiamarmi Diggory - Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora