CAPITOLO 10 : UNA FACCIA DA SCHIFO

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"Pucey nascondi qualcosa?"

Octavia andò leggermente in panico.
Non tanto per sè.
Si trovava nel bagno dei prefetti, luogo in cui in teoria non dovrebbe accedere, e aveva timore che potessero punire Adrian per averla fatta entrare.

"No Diggory ma non puoi entrare nel bagno"
Sentendo quel nome tirò un sospiro di sollievo, era solo Cedric, nessun guaio in vista. Si avvicinò comunque alla porta per ascoltare la conversazione.
"Spiegami perchè"
"Perchè devo andarci io e tu non puoi entrare" rispose autoritario Pucey, non era cattivo ma quando voleva sapeva imporsi senza troppi giri di parole.
Cedric sbuffò e annuì.
"É successo qualcosa a Octavia oggi?" chiese il Tassorosso cambiando completamente espressione.

Quella ragazza lo incuriosiva da impazzire ma non c'era modo di scoprire anche un solo dettaglio di lei.

"Perchè questa domanda?"
"L'ho vista entrare in Sala Grande a cena con una faccia non molto felice"
"Non è successo niente e anche se fosse non lo dire di certo a te." Fece una pausa "Lei ti piace vero?"
"Cosa?"
"Hai capito Diggory"
"É solo mia amica"
"Bene, adesso puoi andartene". Adrian troncò la conversazione con un sorriso finto e sospirò quando il ragazzo non fu più nel suo campo visivo.

Così entrò nel bagno.

"Grazie Adrian" disse lei appena il ragazzo chiuse la porta.
"Mi puoi spiegare cosa è successo?"

Octavia sapeva di non poter scampare a quella domanda, conosceva troppo bene Adrian.

"Michael... è venuto qua oggi e mi ha proibito di andare al ballo perché dice che ai balli si fanno solo stupidaggini" rispose lei tranquillamente, aveva pianto abbastanza e di sicuro non voleva farsi vedere troppo debole davanti a qualcun altro.
"Non ti ha esattamente detto questo vero?" lei sorrise.
"Non ti si può nascondere niente eh... comunque no, ci è andato un po' pesante con le parole"
"Vieni qui" e la abbracciò "Andiamo a dormire, domani facciamo una bella mangiata e passa tutto"

🌩

Il mattino dopo Octavia si svegliò con un faccia stanca, aveva dormito a malapena un paio di ore e l'unica cosa che voleva fare era rimanere nel letto.

"Vì dobbiamo andare a lezione, abbiamo pozioni oggi" sbraitò la bionda aprendo le tende del baldacchino della ragazza.
Lisa era una ragazza terribilmente precisa e perfetta e odiava arrivare in ritardo a qualsiasi lezione o evento.
"Devo proprio?" rispose Octavia portandosi uno dei cuscini sulla faccia per coprirsela.
"Si" rispose secca Lisa.
La mora sbuffò per poi alzarsi e cambiarsi.

"Un ragazzo di Beauxbatons mi ha chiesto di andare al ballo con lui" disse la bionda felice sedendosi in la Sala Grande.
"Bene, sono contenta per te" disse in modo più gentile possibile riempiendosi il bicchiere di succo di zucca lasciando il piatto vuoto.
"Non mangi?" Chiese Lisa.
"Non ho molta fame"
"Octavia hai una faccia da schifo" disse una voce mentre si sedeva davanti a lei.
"Grazie Adrian, tu si che sai fare i complimenti"
"è sempre un piacere dolcezza" rispose lui trangugiando un toast.
"Allora noi andiamo, abbiamo pozioni" disse Lisa porgendo la mano a Octavia.

Solo loro due frequentavano pozioni, Piton non aveva accettato i voti di Adrian e Loris dell'anno precedente.

"Oggi prepariamo il distillato di morte vivente, avete due ore di tempo" disse freddo Piton.

Perché la stavano preparando di nuovo? L'avevano già preparata alla prima lezione, si sarà svegliato bene? Avrà avuto una notte di follie per essere così magnanimo.

"Professore mi scusi, ho scordato il libro in camera" Octavia si maledì mentalmente, sapeva che Piton non tollerava certe cose e anche se apparteneva alla sua casa non sapeva mai che tipo di risposta aspettarsi.
"Signorina Green guardi nell'armadio, forse troverà una copia"
Nell'armadietto ammuffito trovò una copia molto trasandata.

"Proprietà del Principe Mezzosangue" diceva la prima pagina.

Iniziò a leggere la preparazione, c'erano scarabocchi ovunque e molte parti erano illeggibili, avrebbe voluto seguire il testo originale ma era impossibile, così, a suo rischio e pericolo decise di seguire le scritte in corsivo trovando la calligrafia molto familiare.

Mentre però preparava si sentì chiamare.
"Octavia..."

Non Chiamarmi Diggory - Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora