Mi sveglio con Trilli che mi passeggia sulla schiena.
-Dai Trilli, togliti...- dico con la voce ancora impastata dal sonno. Ma lei non mi acolta e si accuccia proprio al centro della mia schiena.
Prendo il telefono, tre chiamate perse e due messaggi. Le chiamate sono di Sam, i messaggi di mia madre.
Leggo velocemente e mi accuccio sul letto.
Mi guardo intorno. La mia stanza è blu mare e va a sfumare ad un azzurro cielo. Le foto con mio fratello sono li sul muro,eravamo piccoli. Lui mi abbracciava e io gli davo un bacio. Ci volevamo cosi bene. È cambiato molto il nostro rapporto,da quando che papà si è separato con la mamma. Spesso sembra che vuole dare la colpa a me della loro separazione, ma con me non attacca, sa benissimo che la colpa della loro separazione non è ne mia ,ne sua o della mamma.
Trilli sbadiglia e scende dalla mia schiena e si va a rotolare nella sua cuccia. Chiamo Sam.
-Pronto?- la sua voce e' calma, come sempre. Sam e' sempre calmo.
-ehi, ciao Sam. Ti va di uscire un po' stasera?-
-oh,okay Jess, andiamo da Starbucks per una cioccolata calda?-
-Va bene,mi vieni a prendere verso le sette?-
-okay, fatti trovare pronta.- dice.
-ok,ciao.-
-ciao.-
Sento il distacco nella mia e nella sua voce. Il mio affetto verso di lui in questo momento è pari allo 0,01%, ma voglio sistemare le cose con lui. Perché alla fine ho faticato tanto per averlo e ora non lo voglio perdere per queste stupidaggini.
Scendo dal letto e vado in doccia, mi lavo velocemente e mi sdraio sul divano. Chatto un po' con le amiche, alla fine rimedio un uscita sabato in un pub di Seattle.
Il Kate's Pub fra la 309 NE e la 45th. È un bel locale,gente fantastica, la musica è buona e i drink sono ottimi. Mi inizio a vestire. Metto dei pantacollant neri, la felpa dei Nirvana e le Vans. Passo davanti al comodino e vedo gli anelli, ne metto uno all'indice e uno al pollice. Chissà se sabato al locale verrà anche Sam.
Mentre penso al locale il campanello suona, mi alzo e prendo la borsa. Sicuramente è Sam. Apro la porta, ed eccolo lì. Con la faccia da cucciolo bastonato.
Mi si avvicina e mi abbraccia.
- non attacca con me, sappilo.-
-dai scusami, giuro che non succederà più. Lo prometto.-
Mi bacia il collo. I brividi mi passano su tutta la schiena. Quasi non voglio perdonarlo, anche perché ho paura che un'altra volta mi farà sentire una nullità. Non proprio una nullità,ma al di sotto dei suoi amici.
-Mi perdoni?- mi sussurra dolcemete.
-Mmh, va bene. - ricambio il bacio,diventa profondo. Mi stringe a se e mi alza, non facendomi toccare con i piedi per terra. Sa che adoro quando fa così.
-Sei bellissima.-
-.grazie...- arrossisco leggermente.
-A parte che tu sei sempre bella, con questi capelli azzurri.-
-sono verde acqua!-
-è uguale. -
-no,non è lo stesso.-
mi prende all'improvviso dai fianchi e mi fa il solletico.
-FERMO FERMO!! BASTA!- urlo ridendo e piegandomi dalle risate.
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Siamo chi siamo.
RomanceSiamo chi siamo, purtroppo non sempre riusciamo ad accettarlo. Perché ci vediamo in un modo,mentre la vita ce ne riserva un'altro. La normalità della nostra vita può essere stravolta da degli avvenimenti o da alcune persone. Cosa può accadere ad una...