Fa freddo, sento le gocce di pioggia battere contro la persiana della mia finestra. Mi giro dall'altra parte dandogli le spalle. Ora il rumore si sente meno, anche perché sento di starmi per riaddormentare. Mi cullo in quel leggero dormiveglia,nel tepore della coperta azzurro cielo e il freddo della stanza, che si posa sulla mia guancia scoperta.
A Seattle non fa molto freddo d'inverno,solitamente la temperatura non scende sotto gli otto gradi, ma la mattina è sempre micidiale.
Strofino i piedi uno contro l'altro per farmi un po' più di calore, con scarsi risultati. La mia mano sbuca fuori dal piumone, prendo il mio Iphone dal comodino e guardo l'ora, un pò sfocata per via degli occhi ancora impastati dal sonno.
Le 6:45. Mi sono svegliata di nuovo in anticipo, sembra quasi che io lo faccio apposta, un quarto d'ora prima che suoni la sveglia. Sarà che ho sempe paura di non svegliarmi in tempo.
Aspetto di sentire la sveglia suonare, intanto mi crogiolo in quel tepore delle coperte, facendo un elenco delle cose da fare.
Dopo qualche minuto,almeno così sembra a me,le note di smells like teen spirit dei Nirvana mi fanno aprire un occhio,poi l'altro.
Lascio che continui la canzone fino al ritornello, poi allungo la mano e la spengo. Mi alzo a sedere e l'aria fredda della stanza mi fa rabbrividire.
-Fa freschetto stamattina, vero Trilli?-
La mia gatta apre un occhio pigramente sentendo il suo nome. Mi guarda per un attimo e poi si rannicchia di nuovo godendosi il calduccio della sua morbida cuccetta. Beata a lei che è un gatto e può dormire quando vuole. Mi stiracchio un po', faccio per alzarmi ma il calore del letto mi attira troppo. Mi ributto dentro e mi godo ancora quei 5 minuti.
-Va bene, mi alzo. Stavolta per davvero.- sussurro fra me e me.
Mi alzo e stavolta metto i piedi a terra. Il freddo del pavimento mi attraversa, già sento le mani congelarsi appena sulle punte.
Cerco di vestirmi e lavarmi più velocemente possibile. Metto jeans scuri, una felpa bella cada con delle scritte bianche stampate sopra e le Vans.
In bagno mi passo la spazzola fra i capelli color verde acqua, metto una riga di matita nera sugli occhi e sono pronta. Mi guardo allo specchio, i miei occhi verdi con questa matita, risaltano di più, sorrido e le fossette appaiono sul mio volto.
- Jess! Vieni a colazione!- la voce di mio fratello mi raggiunge fino al bagno.
Il mio sorriso sparisce e il cattivo umore sale.
-ecco arrivo!- urlo a mia volta. Non dovrei urlare. Faccio spallucce, almeno la signora Margaret,la signora dell'appartamento sopra il nostro,avrà qualcosa di cui lamentarsi stasera con mia madre.
Passo nel corridoio e arrivo in cucina.
L'odore di bacon e frittelle mi arriva fino al cervello. È un profumo soave.
-Giorno.- Dico mentre passo accanto a Ray e gli stampo un bacio sulla guancia.
-Giorno...- Mi risponde con voce assonnata.
- A che ora sei tornato ieri sera?- chiedo curiosa.
-tardi.-
-quanto tardi?-
-abbastanza. Tu già dormivi.- mugugna.
Mi feci un breve calcolo mentale. Ero rimasta sveglia fino a l'una e mezza, quindi più tardi delle due?
-sai che non devi tornare così tardi.-
Anche se è voltato, so che sta alzando gli occhi al cielo.
-La mamma non vuole.-
Si gira e mi mette il bacon nel piatto mentre io verso il succo d'arancio nel bicchiere.
-La mamma non è qui. -Dice guardandomi dritto negli occhi e facendomi il verso. Beh,ovviamente lui può fare quello che vuole solo perché è il più grande.
- mangia che ti accompagno a scuola.-
-posso andarci benissimo da sola.-
-Sta diluviando fuori.-
alzo gli occhi al cielo -Va bene.-
Borbotto mentre mando giù un altro sorso di succo. Vado alla West Music Academy, accademia di musica e arte, nonchè creatrice di giovani prodigi. Io non sono fra quelli, ma suono il pianoforte da quando ero bambina e ora il mio sogno è quello di diventare un'insegnante di musica.
Non mi piace quando mio fratello mi accompagna a scuola. Tutte le mie amiche se lo divorano con lo sguardo e la cosa diventa veramente imbarazzante. Anche lui prova la stessa cosa quando la gente passa e mi fissa i capelli.
-Quando te li rifarai del tuo colore naturale?-
Ray intende biondi,ma a me piacciono cosi, mi sento più me stessa.
-MAI!-
Scuote la testa e sorseggia il suo caffè, e mi accorgo che il suo l'ha preso da Starbucks, per la cronaca, ha una cotta per la barista.
Sorrido malignamente e lui gira gli occhi al cielo capendo al volo quello che sto pensando.
-Si,si è come dici tu. Prendi lo zaino e andiamo. Sbrigati. -
-Ecco arrivo,un attimo.-
Prendo lo zaino ed esco fuori casa. Ray chiude la porta e mi da una pacca pesante sulla spalla.
-la solita ritardataria.-
Sto per dirgli qualcosa ma il messaggio sul mio telefono attira la mia attenzione.
È il mio ragazzo, Samuel.
Sam:Piccola fai colazione con me?Rispondo veloce mentre sono ancora in ascensore.
Jess: Non stamattina, l'ho fatta a casa e mi accompagna Ray.
Sam: Oh,okay. Ci vediamo a scuola allora:)
Jess: Okay a dopo:) ❤
Metto il cellulare in tasca ed esco dall'ascensore.
-Buongiorno.- ci saluta il portiere
-Buongiorno.- rispondiamo in coro io e mio fratello.
Entriamo in macchina e io aspetto di arrivare a scuola, in ritardo come al solito.
Samuel è il mio ragazzo da quasi 1 anno. Lo amo con tutto il cuore ed è il mio migliore amico. Ci siamo conosciuti qualche anno fa in un gruppo di amici. Lo vedevo li che rideva. Aveva il sorriso più bello che io avessi mai visto. Gli occhi verde scuro erano come un magnete per me. Dopo forse due anni lui si è accorto di me. Abbiamo iniziato a frequentarci e all'inizio c'era un po di friendzone da parte mia. Lui se ne è accorto e alla fine ho confessato tutto. Mi piaceva così tanto che non glie lo avrei mai detto, non per qualcosa, solo per paura di perderlo come amico.
Ma alla fine tutto è andato per il meglio e ci siamo messi insieme.
Avevo il ragazzo dei miei sogni, la scuola che mi piaceva, ma l'unica pecca della mia vita era mio fratello.
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Siamo chi siamo.
RomansaSiamo chi siamo, purtroppo non sempre riusciamo ad accettarlo. Perché ci vediamo in un modo,mentre la vita ce ne riserva un'altro. La normalità della nostra vita può essere stravolta da degli avvenimenti o da alcune persone. Cosa può accadere ad una...