||Capitolo 5

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-Pss...Benny...ehi..-

-hmm...che vuoi?-

-dai svegliati. Dobbiamo andare a scuola.-

Camilla era in piedi davanti a me, ancora mezza nuda. Vederla in quel modo mi fece svegliare tutto. 

-Mmh...Cami,vestiti che altrimenti -

Camilla mi si avvicina alla bocca.

-Altrimenti cosa?-

gli sorrido maliziosamente e lei scoppia a ridere.

-vestiti che fra un po' andiamo.-

mi alzo dal letto, passo davanti allo specchio e mi guardo. I miei tanti tatuaggi mi colorano il corpo. Mi fanno carina, ma i miei capelli arruffati dalla notte passata,non fanno lo stesso effetto. Camilla mi passa dietro e mi abbraccia.

-Come siamo belle eh?-

siamo mezze nude tutte e due. I suoi capelli lunghi e mossi mi solleticano le spalle.

Si,siamo così belle. Ma io penso che sarei bella anche con la ragazza dai capelli azzurri,Jess. Che spettacolo di ragazza. Tanto so che è come me, lo so. Lo sento.

-Già, bellissime.-

Rispondo a Camilla in modo sbrigativo. Mi volto verso di lei e la bacio,la stringo a me e i nostri corpi caldi si toccano. La sento rabbrividire al mio tocco. Bella e innocente Camilla,mi spiace cosi tanto per te. Hai un corpo favoloso e gli occhi azzurri come il ghiaccio sono la parte più bella. Sei cosi bella, ma così dannatamente superficiale.

-Dai vestiamoci.-

le dico dandogli una pacca sul fondoschiena.

-okay.- mi sorride e la bacio.

Arriviamo a scuola con qualche minuto di anticipo. All'entrata vedo una coda azzurra fra tutte le altre teste.  Appena mi avvicino la vedo appiccicata ad un ragazzo alto, la faccia da Golden Retriever senza cervello. Una fitta allo stomaco mi colpisce.

Cos'era? Gelosia? Ma se non la conosco nemmeno.

Gli passo davanti e la vedo girarsi furtivamente per guardarmi, poi voltarsi verso quel ragazzo e baciarlo. 

Va bene.

Prendo Camilla per mano. Lei si gira e si vede che è stranita. Gli metto una mano tra i suoi capelli e la spingo a me. Faccio combaciare le nostre labbra e sento ancora il forte sapore di caffè amaro. Camilla ha un espressione curiosa. Si starà chiedendo perché questo affetto. Ma non è affetto, è vendetta.

Vedo Jess guardarmi, alla fine abbassa lo sguardo e va in classe senza nemmeno alzare la testa.

Vittoria.

POV'S JESS.

Entro in classe a testa bassa. Non voglio che veda il mio fastidio nel vederla con la sua ragazza. Non è fastidio,neanche gelosia. Non lo so neanche io cosa sia, ma a me questi giochetti non piacciono. Mi infastidiscono e basta. 

Scelgo un posto agli ultimi banchi. Mi siedo e subito apro il libro a ripassare. Una felpa con delle costellazioni di tutti i colori si siede accanto a me.

Complimenti Dio, un atteggiamento molto maturo per una divinità.

-Che ci fai qui?-

dico acida.

-Ci studio. E tu? Conti i graffi sul banco?- Ribatte immediatamente. 

Anche spiritosa la ragazza. Mi viene da sorridere,mi costringo a non farlo. Voglio essere seria con lei. Non voglio che prenda confidenza con me. Devo starle lontana, questo significa anche non parlare.

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