||Capitolo 15.

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" non capiamo l'importanza di una persona, finché non la perdiamo."

Dio aiutala, dio ti prego. Io e te non abbiamo mai parlato tanto. Ma ti prego, falla stare meglio, o almeno falla svegliare. Ti prego. Io ti giuro...che..che sarò più buona con tutti. Diventerò una brava ragazza. Lo giuro.

Oh..Jess. Perché non sono venuta a scuola? ti avrei salvata io..ti sarei stata accanto. Ti avrei protetta.

Mi avvicino con passi lentissimi al letto dove è sdraiato il mio angelo. È distesa con gli occhi semichiusi, ma so che sta dormendo. I suoi bellissimi capelli blu gli ricadono sulle spalle,messi in ordine da chissà chi, una fascia bianca gli cerchia la testa.Ha un sopracciglio ricucito, lividi viola sono evidenti sulle braccia e sul viso.

Qualche filo è collegato alle sue esili braccia, un macchinario continua con il suo "bip", il cuore di lei.

O dio...è colpa mia, solo mia.

-Oh Jess....- le tocco un braccio,il suo respiro è regolare. Non si muove. Chissà se mi sente..

-La mia piccola Jess..-

scoppio in lacrime e mi appoggio leggermente su di lei. I singhiozzi sono violenti e mi sento scossa,impaurita. Il panico. Ho paura di perderla..solo ora mi rendo conto di quanto io tenga a lei.

-Oh Jess, che cosa ho fatto di male per farti questo? Perché non c'ero quando ne avevi bisogno?! Perché? Perché...-

e rimango cosi, accanto a lei. Non mi muovo. Vorrei sentire le sue braccia ancora su di me, vorrei risentirla ridere, con quel sorriso fantastico che ha. Vorrei vederla fare il broncio. Oh ti prego..sorridimi, fammi qualche segno. Ti prego..ti prego.

-Signorina?-

una voce mi chiama, alzo la testa lentamente, una donna sulla trentina mi guarda con occhi tristi, pieni di compassione.

-Lei è?-

-dottoressa Patrien.-

-salve, io sono Benedetta. La ragazza di Jessica.-

-mh. La madre?-

-non è potuta venire..-

la dottoressa si avvicina al letto e sfiora la guancia di Jess.

-La ragazza ha subito un trauma cranico. I lividi sono molto evidenti,poi se guarda bene vede anche il sopracciglio,le labbra..segni di una rissa finita male per lei. Mi spiace molto, ma la ragazza è in coma vegetativo.-

SBAM.

Una pugnalata al cuore, un pugno allo stomaco il cuore mi si frantuma nel petto.

-P_può riprendersi? Dico dal coma?-

-se la ragazza è forte, ed è una combattiva..ci sono delle probabilità. Ma lo deve volere. Ora vi lascio sole. Mi spiace tantissimo Benedetta, davvero.-

-anche a me...non immagina quanto.-

-con permesso.-

Si volta ed esce dalla stanza. Il mondo sembra sfocarmi davanti agli occhi. Perché a lei? Non meritava questo. Non lo meritava affatto. Lei meritava di meglio, meritava qualcuno che gli stesse sempre vicino, non come me che l'ho lasciata da sola. Mi siedo accanto a lei e aspetto, non so cosa di preciso..ma aspetto. Aspetto che lei si svegli.

Oh..Jess...già mi mancano i tuoi occhi.

Un ora dopo arriva Ray e la madre.Piange e cerca risposte. Ray mi prende dalle spalle e mi urla in faccia chi è stato a fargli questo. Non lo so Ray, non so niente. Mi sento male solo al pensiero che qualcuno possa aver fatto questo a lei, a la mia piccola e dolce Jess.

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