||Capitolo 12.

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" Qualunque cosa tu faccia,l'importante e' che la fai col cuore,e la gente capirà"

BillieJoe. Green Day."

Buongiorno mondo. Mi giro nel letto e scanso con un piede, il lenzuolo leggero che mi copre le gambe. Stamattina a Seattle fa caldo ed è una bella giornata. Io sole lo vedo filtrare attraverso le grate delle mie persiane. Se acutisco l'orecchio sento anche il rumore delle macchine già sveglie.

È domenica grazie a Dio. Questo giorno sembrava non arrivasse mai. È stata una settimana lunga e agoniante. Non per qualcosa, solo per il fatto che sono successe tante cose una dietro all'altra e ora mi sento scombussolata.

Raccolgo le idee, facendo il resoconto della mia settimana. Io e Sam ci siamo lasciati, ho ammesso a me stessa di essere lesbica, mi frequento con Benny, lei si è aperta tanto con me e so molto più di quanto immaginassi. Se ripenso a come mi ha confessato tutto mi viene un magone sul cuore. Era cosi fragile, cosi delicata.. sembrava quasi che se avrei detto una parola di più l'avrei ferita o forse anche distrutta. Ma non era ancora mai successo, e di questo ero contenta.

*Dlin-Dlin*

Uhm..un messaggio. Allungo una mano e prendo l'iphone dal comodino. Oh, è Benny.

*Buongiorno, sveglia? Se si, quando sei libera passa a casa mia.*

*buondì, a fare che?*

*a cazzeggiare, per te va bene?*

Ci pensai un attimo su. Mamma non mi aveva detto di fare quasi niente a casa, a parte la mia camera e riordinare la cucina. Guardai l'ora. Le 10.40. Ma si, verso mezzo'giorno sarei stata da lei.

*Facciamo alle 12.00, pranziamo insieme. Ti va?*

*perfetto:)*

Scesi dal letto e con la calma degna di Buddha mi intrufolai in camera di Ray.

-Ehi..Ray...-

gli scossi una spalla leggermente. Fece un grugnito che sarebbe dovuto essere un saluto.

-Dai sono le quasi le 11.-

In tutta risposta si girò dall'altro lato.

MA TE GUARDA QUESTO.

Feci il giro del letto e cominciai a stuzzicarlo. Presi una ciocca dei miei capelli e glie la avvicinai al volto, facendogli cosi il solletico.

-Mmmh...-

era cosi bellino quando dormiva,sembrava tranquillo e un bravo ragazzo. Anche se, purtroppo,non era cosi. Mi sedetti sul bordo del letto e incominciai ad accarezzargli la testa,perdendomi in quei pensieri..in quei ricordi. Ancora vivi e nitidi dentro la mia testa.

-BASTA RAY!-

papà aveva perso le staffe ancora una volta per l'ennesimo tatuaggio nascosto di Ray. Il suo comportamento stava andando oltre il limite e stava facendo esasperare i nostri genitori.

-RAY! UN'ALTRO TATUAGGIO E IO TI SBATTO FUORI CASA!-

Io da parte mia, mi feci piccola, piccola sul mio posto a tavola. Avevo paura di papà quando si arrabbiava. Allora avevo solo 13 anni e mio fratello 16. Non capivo l'importanza o la trasgressione di disegnarsi sulla pelle. Pensavo che poi quando non lo volevi più lo avresti tolto. Per mio padre non era cosi.

Sbattè i pugni sul tavolo, facendo balzare tutto, compresa me. Indico con il dito mio fratello, che stava a testa bassa con le mani sulle gambe,chiuse a pugno.

-QUESTA È L'ULTIMA VOLTA. L'ULTIMA POSSIBILITÀ CHE TI DÒ,POI TI SPEDISCO DA QUALCHE PARTE! A FARE IL MILITARE, COSI IMPARI COSA SIGNIFICA AVERE LA TESTA SULLE SPALLE, ESSERE RESPONSABILE ED AVERE RISPETTO!-

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