Il problema non era mio fratello in se, ma il suo comportamento che lasciava tanto a desiderare. È ribelle, non ascolta mai quello che dicono i miei e in più li tratta senza rispetto.
Siamo come il giorno e la notte, non solo caratterialmente ma anche fisicamente.
Lui è moro con gli occhi scuri e la pelle color caramllo. Io, prima che mi facessi verde acqua, bionda con gli occhi verdi.
Cavolo se siamo diversi. Lui è antipatico,asociale,scorbutico e lunatico.
Io amichevole,mi faccio volere bene, socievole e vado d'amore e d'accordo con tutti. Cosa che lui non sa fare,solo con il suo amichetto Nick.
Scendo dalla macchina e il freddo mi punge un po' le guance.
-Ciao, ci vediamo dopo. Vengo con l'autobus.-
-va bene, ciao.- dice in modo sbrigativo. Lo odio quando fa finta che non glie ne importi niente di me, come se fossi solo un peso da scaricare.
Nel frattempo ha smesso di piovere, fortunatamente.
Mi diriggo all'entrata dell'accademia, ed ad aspettarmi c'è Samuel.
-ehi, piccola.- mi chiama appena varco la soglia. Mi mette un braccio intorno alla schiena e mi tira a lui.
-Buongiorno. - dico sbattendo le ciglia. Gli do' un bacio appassionato e il suo amico ci guarda un po' infastidito.
- Ragazzi se avete tutta questa voglia,prendetevi una camera.- dice ghignando.
- a me va bene anche un bagno. -
Dice Sam. Di scatto gli do' un pugno sulla spalla.
-Jess!-
-così impari, pervertito.-
Mi allontano facendo la finta offesa. Passo per il corridoio quando mi sento presa da un braccio.
-Samuel Anderson, lasciami.-
-dai Jess,non fare così, stavo solo scherzando.-
Mi si avvicina minacciosamente alle labbra. Mi scanso velocemente.
-dai, sei seria?-
Cerca il mio sguardo,ma io tento di evitarlo, senza successo.
Alla fine cedo e lo guardo negli occhi e le sue labbra vellutate combaciano alle mie.
-mmh...così va molto meglio. -
-Andrebbe bene anche se andaste ognuno nelle proprie classi. -
La voce del preside mi fa sobbalzare. Che odio verso quell'uomo. Ma da brava ragazza che cerco di essere, sorrido e saluto Sam prima di entrare nella mia classe.
Inizio con Storia dell'arte. Presto attenzione perché è una cosa che mi piace e mi interessa. A fine lezione raccolgo le mie cose ed esco dalla classe. Vado a pranzare alla mensa di scuola, mentre cammino delle mani si poggiano sui miei fianchi. Mi volto e il viso di Samuel mi fa sorridere.
-Salve bellezza.-
-ciao straniero.-
Ci sediamo al tavolo dove mi metto spesso.
-Allora come è andata oggi?-
Stavo per rispondere quando i suoi amici gli si scagliano contro e cominciano a fare gli idioti.
-Ciao Jess!- urla una marea di persone davanti a me.
-Ciao ragazzi.-
Cominciano a ridere e a giocare come bambini, o come cuccioli di Golden Retriever. Si, molto più appropriato come esempio. Lui mi guarda in modo da chiedere scusa per la conversazione interrotta. Faccio spallucce e continuo a mangiare, intanto leggo gli appunti della prossima ora.
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Siamo chi siamo.
Storie d'amoreSiamo chi siamo, purtroppo non sempre riusciamo ad accettarlo. Perché ci vediamo in un modo,mentre la vita ce ne riserva un'altro. La normalità della nostra vita può essere stravolta da degli avvenimenti o da alcune persone. Cosa può accadere ad una...