Capitolo 12

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Passarono circa due settimane, non accadde nulla di che, Wrath continuava sempre a infastidirmi, e Fabian era sempre più gentile. Avevo quasi smesso di pensare alla mia famiglia.

Qualcuno bussò alla porta.

"Entra pure." dissi. Con mia grande sorpresa vidi anna entrare dalla porta con un mucchio di vestiti in mano.

"Come mai tutti questi vestiti?" Chiesi sbalordita.

"Andate a fare un giretto." disse uscendo dalla stanza. Rimasi sorpresa e mi vestii molto velocemente. Scesi le scale e notai che le cameriere stavano di nuovo sistemando la sala del consiglio.

"Che succede?" Chiesi vedendo Fabian infondo alle scale.

"Nuove notizie su Paul Huston." disse dandomi un bacio delicato sulla bocca e abbracciandomi. Era passato molto tempo e quel nome non era più stato pronunciato, credevo avessero lasciato perdere.

"Buongiorno principessina." disse Wrath avvicinandosi.

"Nuove notizie sul bastardo. Purtroppo io non sono stato invitato quindi ho pensato che potremo fare un giro qui vicino." disse sorridendo.

"Io e te? puoi scordartelo!" Dissi.

"Tranquilla, verrà anche il tuo amato principe azzurro." disse guardando Fabian.

Ero in camera mia e sentii qualcuno entrare violentemente senza bussare.

"Elisabeth Huston." disse qualcuno, rimasi paralizzata, quella voce l'avevo già sentita, era una voce fastidiosa, acuta e furba. Mi girai di scatto e vidi un anziano appoggiato alla porta.

"Certo che non appena scopriranno chi sei succederà un bel casino." Disse l'anziano guardandosi le unghie.

"Chi è lei?" Chiesi avvicinandomi al muro.

"Oh, io sono il padre di Mark." Disse lui guardandomi maliziosamente.

"Cosa vuole da me?" chiesi quasi urlando.

"Ti consiglio di scappare prima che loro sappiano chi sei." disse per poi andarsene.

Sentivo le guancie bruciarmi, gli occhi pieni di lacrime e i muscoli cedere, non volevo assumere le colpe di ciò che aveva fatto mio padre, non volevo essere l'arma della loro vendetta, dovevo scappare.

Mi avviai verso la porta d'uscita e lì c'era Wrath che giocherellava con le chiavi dell'auto.

"Pronta?" disse aprendomi la portiera.

"Dov'è Fabian?"

"Ci raggiunge dopo." Perfetto, mi sarà più facile scappare, pensai.

Il viaggio durò molto, proprio come la prima volta che ero salita in macchina, passarono 3 ore prima che la macchina si fermasse. Guardai fuori dal finestrino e notai una città familiare, ricordavo l'odore delle macchine, il mal tempo e l'odore del Tamigi. Eravamo a Londra. Rimasi a bocca aperta.

"Allora?" chiese Wrath.

"Allora cosa?"

"Conenta? Ti ho portata qui per prendere un po' di vestiti e tutto quello che ci va dietro." disse lui avvicinandosi a me.

annuii, ero più che contenta, ero entusiasta, se la polizia mi avrebbe vista sicuramente mi avrebbe riconosciuta e portata a casa. trascinai Wrath in un fast food e mangiai delle patatine, mi mancava il sapore di qualcosa di non raffinato, nella casa di Wrath il cibo era sempre così sano, erano settimane che non mangiavo delle patatine fritte.

Andammo in giro, comprai alcuni vestiti, tutto offerto da Wrath, poi mi fermai quando vidi il grande parco all'interno della città, c'erano ragazzi che ballavano, ridevano e si divertivano, mi sembrava di essere in un film. Ci sedemmo su una panchina, e un sacco di ricordi raffiorarono in me, il mio primo bacio con il mio ex fidanzato l'avevo proprio dato su una di queste panchine, si chiamava Lucas, un po' ancora mi piaceva, lo avevo lasciato perchè mi stava trandendo con una mia amica qualche settimana prima che venissi rapita, cominciammo a risentirci non appena la mia amica lo lasciò, lui mi piaceva e se lo avessi rincontrato molto probabilmente quel sentimento che avevo per lui sarebbe riemerso. Mi guardai intorno e vidi un piccolo gruppetto di ragazzi. Tra loro c'erano alcune faccie famigliari, guardai meglio e vidi Lucas, diventai bianca e Wrath lo notò.

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