Capitolo 24

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Mi svegliai in preda al panico più totale, ero riuscita a chiudere occhio, ma non per molto. Guardai l'orologio appeso alla parete, le quattro di mattina. Tra poche ore mio padre arriverà a consegnarsi a questo branco di idioti, la cosa mi fa piuttosto arrabbiare, com'è possibile che si consegni nelle loro mani? Lo uccideranno di sicuro! Potrebbe stare lì dove è e mandare qualcuno a cercarmi, al posto di sacrificarsi.
Provai a dormire ma niente, i pensieri mi frullavano in testa e non riuscivo a smettere di pensare.
La mia pancia brontolò, guardai la porta e mi alzai. La aprii silenziosamente e questa cigolò un po', sperai di non svegliare Wrath a quest'ora della notte, chissà come è da appena sveglio, sicuramente adorabile. Ma che stai dicendo? Disse la parte razionale di me. Mi chiusi la porta alle spalle e scesi le scale. Quando arrivai davanti alla porta di uscita pensai che potrei scappare, ma sicuramente mi perderei nei boschi e finirei per morire di fame. Improvvisamente sentii delle voci in cima alle scale e mi appoggiai alla parete per non farmi notare.
"Wrath ti devo parlare, svegliati." Disse il Re bussando alla porta di Wrath.
"Che c'è?" Gli sbraitò addosso Wrath aprendo la porta.
"Vieni con me nel mio ufficio, dobbiamo parlare di Elisabeth e suo padre." Disse il Re con tono solenne.
La cosa mi incuriosì quindi mi avvicinai alle scale.
Vidi Wrath e il Re che scendevano le scale e avanzavano verso il corridoio che porta all'ufficio del Re. Corsi verso di loro facendo meno rumore possibile, e quando entrarono nell'ufficio del Re mi appoggiai alla porta per origliare.
"Allora, cosa ce di tanto urgente da svegliarmi a quest ora della notte?" Chiese Wrath un po' nervoso.
"Ecco si allora, ti ricordi di Jhon?" Chiese il Re.
"Sì."
"Mi ha detto che hanno trovato il vero responsabile dell'omicidio e non c'entra niente con il padre di Elisabeth, qualcuno stava davvero cercando di incastrarlo." Disse il Re con tono nervoso.
"Cosa ti ha detto?" Chiese Wrath.
"Mi ha raccontato come è andata veramente, quando il Consiglio si è riunito per decidere come porre fine al nostro regno c'era si anche Huston, ma lui non era d'accordo con il resto del gruppo, lui non voleva avere le mani sporche di sangue, così quando hanno proposto di uccidere la Regina lui si è opposto e se la sono presa tutti con lui." Raccontò il Re.
Tirai un sospiro di sollievo, ero certa che mio padre non avrebbe mai approvato una cosa simile.
"Merda. Ora cosa diciamo a Elisabeth? Andrà su tutte le furie! E domani arriverà suo padre, cosa dobbiamo fare?" Chiese Wrath nervoso.
"Stai calmo, visto che Huston non è il colpevole quando andrà al posto dell'incontro per essere prelevato e accompagnato qui non troverà nessuno. E quanto a Elisabeth dovrai lasciarla andare." Disse il re.
Sentii dei passi che si avvicinavano alla porta, senza pensare mi misi a correre per tornare in camera mia, ma sentii Wrath che sussurrava "Elisabeth", mi sa proprio che mi ha sgamata. Quando arrivai davanti a camera mia sentii che qualcuno stava salendo le scale, così aprii la porta e la richiusi subito alle spalle, poi mi lanciai sul letto e feci finta di dormire.
Sentii la porta aprirsi subito dopo che chiusi gli occhi.
Qualcuno si avvicinò a me e mi si fermò a pochi centimetri di distanza, riuscivo a sentire il suo respiro, il suo odore... Wrath. Inizialmente ebbi paura, magari mi aveva vista e ha deciso di uccidermi perchè sa che ho origliato, ma invece si chinò su di me e mi diede un piccolo bacio sulla fronte. Esattamente in quel punto, dove lui mi aveva baciata, sentii la pelle andare a fuoco. Era una sensazione piacevole, non l'avevo mai sentita prima.
"Elisabeth..." Sussurrò, era vicino a me ma quasi non riuscivo a sentirlo da quanto a bassa voce parlava.
"Sono sono pronto a lasciarti andare, so che è da egoisti, ma io sono fatto così." Disse abbassando la voce ancora di più. Poi aggiunse una cosa, ma lo disse così a bassa voce che non lo sentii.
Poi sentii una porta aprirsi e chiudersi. E buttai fuori tutto il fiato che non sapevo di trattenere.
Vorrei correre da Wrath e dirgli che è egoista da parte sua comportarsi così, obbligare una persona a stare con lui anche se lei non vuole. Obbligarla a non vedere più la sua famiglia per delle semplici esigenze personali.
Non me ne resi neanche conto, mi ero alzata in piedi e stavo andando verso la porta. Ma che sto facendo? Voglio andare da lui e dirgli che ho sentito tutto? Si incazzerà come una bestia.
Mi rimisi sdraiata sul letto e mi addormentai con le parole di Wrath che mi ronzavano nel cervello.
Quando mi svegliai la mattina dopo, trovai Wrath su una sedia che mi fissava. All'inizio mi spaventai e d'istinto mi coprii con le coperte, anche se non ero nuda.
"Ciao." Dissi.
"Ciao." Disse.
"Che ci fai qui?"
"Ero venuto a dirti che oggi tuo padre non verrà." Oh mio dio, me lo sta dicendo.
"Come mai?" Chiesi alzando un sopracciglio.
"Ha detto che preferisce lasciarti qui che venire a sacrificarsi."
Bastardo. Mi morsi il labbro per evitare di insultarlo, mentre finsi di fare una faccia delusa. Dovevo cercare di essere convincente, sennò avrebbe sospettato di me.
"Oh mio dio, come può farmi questo? Gli ho sempre voluto un sacco di bene e lui a me, non è giusto!" Dissi per poi coprirmi la faccia con le mani e fingere un pianto disperato.
Wrath mi guardò alzando un sopracciglio.
Sospetta di me, ne ero sicura, non sono mai stata una brava attrice.
"Che strano, pensare che qualche giorno fa gli avevi detto di non venire." Disse.
"Si ma è così brutto stare qui, chiusa in casa tutto il giorno, senza persone di cui mi fido." Dissi fingendo di piangere. I miei occhi non accennarono a lacrimare quindi senza farmi vedere li stropicciai un po' per farli diventare rossi.
"Di me ti puoi fidare."
Dal piangere passai al ridere senza neanche accorgermene, lui sembrò scioccato per quel cambiamento tanto estremo.
"Lo sapevo, ieri ti ho vista sai?" Disse lui. Improvvisamente mi resi conto che era arrossito, molto probabilmente si ricordò anche del fatto che era venuto in camera mia a fare lo sdolcinato egoista.
"Ah si? E quindi pensavi di dirmi una bugia per convincermi che mio padre è uno stronzo?" Dissi indignata.
"No, volevo solo vedere come reagivi per confermare se ieri ti avevo vista o no. Non si origlia sai?" Dissi incrociando le braccia al petto.
"Non ci si comporta da egoisti sai?" Risposi io. Quando capì quello che volevo dire arrossì di colpo e abbassò lo sguardo.
"Sta a me decidere quando lasciarti andare." Disse.
"No! Tu non hai il diritto di decidere quando lasciarmi andare, sono io che dovrei prendere e andarmene, ma da sola non posso perchè mi perderei! E tu approfitti di questa cosa!" Urlai.
"Ti sbagli, diciamo che essendo in casa mia da molto sei diventata una specie di servetta." Disse lui.
"Stronzo!" Gli urlai contro, poi mi alzai e cominciai a prenderlo a pugni sul petto, ma lui rimase impassibile.
Mi prese le mani e le bloccò, poi mi spinse sul letto e si mise sopra di me.
"Elisabeth stai calma." Disse con tono annoiato, ma notai nei suoi occhi una scintilla.
Cominciai a dimenarmi ma lui non mi lasciò andare.
"Se ti muovi così mi ecciti." Disse lui.
"Sei un porco!" Gli urlai disgustata.
"Non dirmi che non ti piacerebbe essere presa qui, su questo letto." Mi disse con un sorrisetto malizioso.
"Vaffanculo!" Urlai io.
Wrath scosse leggermente la testa mentre ripeteva "nonono" con tono scherzoso e di rimprovero.
"Lasciami." Gli dissi. Stranamente lui mi ascoltò e scese da me senza fare troppe storie.
"Ti aspetto giù per fare colazione." Disse.
E se ne andó.
Mi preparai e scesi di sotto. Mentre scendevo le scale il portone si aprì ed entrò un ragazzo giovane quanto Wrath e Fabian. Questo rimase a fissarmi finchè Wrath non si piazzò davanti a lui.
"Ciao Max." Disse in tono... Arrabbiato? E chi lo sa cosa frulla in testa a quel malato.
"Wrath." Disse lui serrando i denti.
Il Re comparve da dietro di me e mi guardò con sguardo interrogativo, come per chiedermi cosa ci facessi lì in mezzo alle scale immobile. Mi passò davanti e andò ad allontanare Wrath da Max.
Scesi le scale e il Re mi chiamò.
"Max lei è Elisabeth, la figlia di Huston." Disse il Re.
Il ragazzo mi sorrise e fece un cenno del capo che io ricambiai.
Era un bel ragazzo capii quando riuscii a vederlo meglio. Muscoloso, alto, moro e occhi verdi, solo che c'era qualcosa in quegli occhi che non andava. Sembrano vuoti, freddi e crudeli.
Wrath mi prese per mano mentre scrutavo il nuovo arrivato e mi portò in camera mia. Appena si chiuse la porta alle spalle io gli domandai chi fosse.
"È Max, il figlio di colui che ci diede le informazioni del killer. Il padre è in viaggio e quindi tocca a lui fargli da portavoce."
Restai allibita. Certo, ora capisco perchè i suoi occhi erano tanto belli ma crudeli: lui è crudele e falso. Se prima mi sembrava un bel ragazzo ora lo disprezzo completamente.
"Chi ci fa qui?" Chiesi con odio.
"Deve ridirci tutte le informazioni che sa, così possiamo rifare l'identikit del killer." Disse Wrath.
"E lui come fa a sapere queste cose?"
"Suo padre era un infiltrato nel consiglio e lui ha assistito all'omicidio." Disse. Qualcosa mi sembrò strano.
"E se fosse stato lui a ucciderla?" Chiesi.
"Impossibile, l'abbiamo trovato praticamente quasi morto. L'assassino si era accorto anche di lui e ha cercato di ucciderlo. Quando Max è svenuto credeva di averlo ucciso e se ne è andato." Disse Wrath.
La cosa mi sembrava strana ma non dissi nient'altro.

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