Capitolo 14

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Ma che bello, un'altra magnifica notte passata in una vasca da bagno. Disse quella fastidiosa vocina interiore.

Mi alzai dalla vasca da bagno massaggiandomi la schiena indolenzita, mi avvicinai alla porta e appoggiai delicatamente l'orecchio sulla porta: silenzio. Cercando di fare meno rumore possibile spostai il mobile dalla porta, e aprendo piano la porta mi guardai intorno: la stanza era molto ordinata, tranne per il letto che era tutto disfatto. Guardai meglio e notai dei capelli neri sul cuscino e qualcuno che si lamentava nel sonno. Ero curiosa di vedere Wrath mentre dormiva, volevo vedere se era tanto duro come quando era sveglio. Mi avvicinai cautamente al letto cercando di fare meno rumore possibile, ma per mia pura sfiga appoggiai il piede su una piastrella di legno scricchiolante, Wrath si girò e si tirò su la coperta, come quando la mamma ti chiama per andare ma tu vuoi dormire ancora. Trattenni una risata quando lo vidi dormire: aveva i capelli tutti spettinati, aveva la bocca aperta e stava sbavando. Mi misi una mano in bocca per evitare di ridere davanti a un'immagine tanto buffa: da sveglio era sempre duro e pronto a prenderti a calci in culo, mentre dormiva invece sembrava un angioletto.

Wrath si alzò di colpo e mi buttò sul letto, poi si mise a cavalcuni sopra di me.

"Buongiorno angioletto." dissi ridendo.

"Secondo te io dormo con la bocca aperta e sbavo? Si vede che devi ancora capire che io sono troppo perfetto." disse lui.

"Mh... vedendoti dormire si potrebbe dire tutt'altro."

"Sapevo che ti saresti svegliata e che saresti venuta di qua per cercare la chiave, volevo solo vedere la tua reazione vedendomi dormire così."

"Dove hai messo le chiavi?" dissi io cercando di cambiare argomento.

Cominciò a farmi il solletico, stavo ridendo come una matta, continuava ad andare su e giù per il mio corpo con le dita che si muovevando di continuo, io cercavo di dimenarmi per scampare dal suo solletico, ma niente. La smise appena notò che non riuscivo più a respirare, così si sdraiò su di me. Mi sentivo così protteta quando ero vicina a lui, era tutto molto diverso e molto più bello.

"Non le troverai mai." disse lui rispondendo alla mia domanda. Un posto in cui io non metterei mai le mani, ma certo!

"So dove sono." appoggiai le mani al petto di Wrath e cercai di sollevarlo per spostarlo da me, senza lamentarsi Wrath scivolò giù da me

"Cerca." disse lui indiacando la stanza.

"Se non le trovi, saranno problemi tuoi, se le trovi, ti lascierò in pace per oggi." Lo guardai sorpresa, sapevo che se le avessi trovate avrebbe mantenuto la sua promessa, il problema era che io non volevo che mi lasciasse in pace, ma non volevo neanche rimanere chiusa dentro la sua stanza.

Mi abbassai e alzai le lenzuola che cadevano per terra, tirai fuori una piccola scatola e la aprii, presi la chiave e rivolsi un sorriso trionfante a Wrath.

"Sono tanto prevedibile?" disse lui guardandomi negli occhi.

"Oh si, ci avrei scommesso che la avresti messa nella scatola dei preservativi."

"Non c'è gusto, dovevi piegarti a cercare le cose nel cassetto per farmi godere il tuo bel sederino." disse lui fingendo di essere triste.

Alzai gli occhi al cielo e mi avviai verso la porta. Wrath mantenne la promessa e mi lasciò in pace per tutta la giornata.

Mi svegliai ben riposata, mi stiracchiai e mi lavai la faccia, poi scesi giù in cucina per fare colazione.

"Buon dì." disse Wrath facendomi un sorriso a trentadue denti.

"Giorno." dissi mentre spalmavo la marmellata sul pane. Mangiai molto velocemente e mi avviai verso il portone d'ingresso. Sentii qualcuno entrare e una risatina venire subito dopo. Fabian era entrato, al suo fianco c'era una bionda tinta che rideva come un'oca. Cassidy due, pensai. Intato wrath si era messo al mio fianco.

"Chi è la sgualdrina?" Disse la bionda indicandomi.

"Oh, lei non è nessuno, solo una troia." disse Fabian, poi fece un passo avanti per andare verso Wrath, ma barcollò e quasi cadde. Era ubriaco fradicio.

"Fabian sta attento." Dissi io mentre mi avvicianvo per aiutarlo a rialzarsi.

"Stammi lontana! Non voglio che mi tocchi con le stesse mani che hai usato per fare una sega a Wrath!" disse lui alzandosi da terra.

"Sgualdrina." disse la bionda. Guardai Fabian con tristezza e provando un sacco di pena per lui.

"Meglio se la biondina se ne va." disse Wrath a un certo punto. Si avvicinò alla biondina e le disse che un suo maggiordomo l'avrebbe riportata a casa, ma la biondina insisteva per rimanere con lui e con Fabian, alla fine decise di andarsene però prima chiese il numero a Wrath che glielo diede con un certo entusiasmo. Evvai una figa in più! Pensò quell'odiosa vocina dentro di me.

"Fabian sei ubriaco fradicio! Che hai fatto?" chiesi io preoccupata.

"Mentre tu ti scopavi lui -indicò Wrath- io mi affogavo nell'alcool!" disse lui cercando di rimanere in piedi.

"Oh, ma che diavolo! Non abbiamo scopato!" dissi io arrabbiata.

"Purtroppo..." disse Wrath con un filo di voce, io lo guardai infuriata. Presi a braccietto Fabian e lo accompagnai su per le scale, poi andai in camera sua e lo feci appoggiare delicatamente al letto. Lui guardava ogni mia singola mossa, cercava di capire dove stava il tranello, si stava sicuramente chiedendo perchè lo stessi aiutando.

"Perchè mi stai aiutando? A te che interessa?" disse lui appoggiando la testa sul cuscino.

"A me interessa eccome, io ti voglio bene Fabian. Sicuramente se ti lasciassi nelle mani di tuo fratello lui non farebbe gran che per aiutarti." dissi dolcemente. Lui mi guardò e alzò gli occhi al cielo.

"Io ci tengo veramente a te, dico davvero Fabian, senò non sarei qui ad aiutarti." dissi appoggiando la mano sul suo braccio.

"Allora perchè preferisci Wrath a me? Perchè preferisci stare con lui che con me? Ti annoio?" disse lui deluso. Non risposi, mi limitai a guardare per terra, non volevo gardarlo negli occhi. Era arrabbiato ed era tutta colpa mia.

"Ti prego, rispondi." Disse lui prendendomi la mano.

"Perchè, non lo so, è così strano, vorrei cambiare i miei sentimenti ma non posso, mi dispiace." Lo guardai mentre chiudeva gli occhi e si addormentava, così decisi di mettermi a letto con lui, non volevo lasciarlo solo, non in quelle condizioni. Piano piano mi addormentai anche io e mi risvegliai poco dopo quando sentii un braccio avvolgermi, non volevo allontanarmi, così mi rimisi a dormire.

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