Capitolo 29

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Mi svegliai di soprassalto, completamente nel panico. L'ultima cosa che ricordavo era Max che premeva il grilletto.

"Ti sei svegliata" Disse Wrath facendo un sorriso.

"Dove sono?" Chiesi.

"Sei in ospedale, Max ti ha sparato alla spalla destra, nulla di che, ti ha presa di striscio." Disse Wrath.

"Perchè sono svenuta?"

"I medici dicono che hai avuto un attacco di panico e sei svenuta."

"Dov'è Max ora?" Chiesi.

Wrath alzò gli occhi al cielo, ma non stava sbuffando o cose così, no, stava guardando il cielo come per dire: Max è morto.

"È morto?" Chiesi per esserne certa.

"Si, quando mio padre, Fabian e tutti gli altri sono entrati hanno visto Max che ti puntava la pistola addosso, si sono spaventati e gli hanno sparato nello stesso istante in cui lui sparava a te. Ti hanno salvato la vita." Disse Wrath prendendomi per mano.

Mi guardai intorno e vidi che c'erano molti fiori, qualcuno teneva ancora a me.

"I miei genitori?"

"Non lo sanno e mai lo sapranno." Disse Wrath con tono un po' troppo severo.

In quell'istante pensai che me ne sarei potuta andare da un momento all'altro. Mi bastava dire ai medici di esser stata rapita no? Potevo tornare dalla mia famiglia. Ma qualcosa mi bloccò, era il pensiero di poter perdere Wrath. Nonostante all'inizio lo odiavo, volevo solo che se ne andasse, ma ora, dopo aver trascorso qualche mese con lui mi sono accorta che la mia vita senza di lui sarebbe monotona e noiosa. Lui mi ispira, mi rende viva come nessun altro aveva mai fatto in vita mia.

Lo guardai e sorrisi. E lui ricambiò il mio sorriso.

"Chi è venuto a farmi visita?" Chiesi

"Oh, i fiori... nella maggior parte te li ho regalati io, poi un po' Fabian e un po' il Re"

"Il Re?!" Chiesi sbigottita. Lui mi odiava, perchè mai avrebbe dovuto inviarmi dei fiori?

"Si, le stai a cuore anche se non lo dimostra, sei entrata nelle sue simpatie dopo aver trovato tutta la verità." Disse Wrath.
Rimasi sorpresa, il Re non aveva mai dimostrato affetto nei miei confronti, anzi, credevo che si sarebbe liberato di un peso con me morta.
Guardai Wrath e sorrisi timidamente. Ero felice che lui fosse qui, vicino a me.
"Quando posso tornare a casa?"
Wrath mi guardò perplesso.
"Casa tua..." Aggiunsi poi.
"Oh... Tra qualche giorno, non appena la ferita si sarà chiusa." Disse sorridendo.
"Ci vorrà molto?" Chiesi.
"Al massimo 2 o 3 giorni."
Avrei potuto resistere. La stanza dell'ospedale era così tremendamente triste. C'erano quattro letti, due per parete. Avevano cuscini e coperte bianche, la struttura era in ferro e vicino ad ogni letto c'era un triste comodino bianco. Le pareti erano anch'esse bianche. Praticamente tutto in quella stanza era bianco, di un bianco cadaverico. Quella stanza puzzava di morte e disinfettante.
Gli unici colori che rallegravano la stanza erano i fiori. Ce ne erano di tutti i colori.
"Rimarrai con me in questi giorni?" Chiesi.
"Si, come sono rimasto fino ad ora. Non ti lascerò sola."
Sorrise e io sorrisi.
Era seduto vicino a me su una sedia in legno dall'aria antica. Lo presi per una ciocca di capelli e lo tirai a me. Avevo bisogno di baciarlo, di sentire le sue labbra sulle mie, di sentire la pressione che esercitavano le sue labbra sulle mie.
Qualcuno aprì la porta ed entrò Fabian, visibilmente imbarazzato per averci colti in un momento così intimo.
"Oh scusate..." Disse.
Mi staccai da Wrath e le mie guance presero fuoco.
"Non ti preoccupare. Finalmente la bella addormentata si è svegliata!" Disse Wrath.
"Eh si, ho notato. Ho parlato con il dottore e grazie a dio questo è un ospedale privato e siamo riusciti a far rimanere il tuo nome tra queste mura. Nessuno saprà che sei stata qui." Disse Fabian con un sorriso vuoto.
Non sapevo che dire. Avrei dovuto ringraziarlo? Mandarlo a fare in culo? O cosa? Cosa si risponde a una persona che ti dice che nessuno saprà mai quel che è successo? Non sapevo se essere felice o triste.
Volevo solo tornare a casa tra le braccia di Wrath. Tornare a dormire con lui. Tornare a fare l'amore con lui, anche se sarebbe stato un po' complicato per via del dolore alla spalla.
"Domani potrai tornare a casa." Disse Fabian.
Wrath mi prese per mano e mi guardò illuminandosi. Quelle cose mancavano anche a lui.
"Ok, grazie Fabian. Tu come stai?" Chiesi.
"Oh, tutto apposto. Come al solito."
Si comportava in un modo strano, ma non riuscivo a capire perchè. Mi pareva che avesse superato già da tempo l'inizio del mio rapporto con Wrath.
"Vado, ho ancora un paio di cose da sistemare. Ciao." Disse, era così vuoto.
Quando uscì dalla porta guardai Wrath preoccupata.
"Che ha?"
"Non ne ho la più pallida idea, da quando Max è stato ucciso fa così, sembra che si sia svuotato." Disse Wrath.
Ero stanca delle persone che si comportano in modo strano. Che cambiano atteggiamento da un giorno all'altro senza dire il perchè. Così smisi di preoccuparmi per Fabian e presi uno dei fiori vicino al triste e bianco comodino.
Me lo portai al naso e annusai. Aveva un odore davvero buono.
"Ti amo." Dissi.
"Ti amo anche io." Disse.

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