Capitolo 3

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Mi svegliai tutta dolorante, la vasca non era così comoda e morbida come un letto. Mi alzai e andai davanti alla porta, appoggiai delicatamente un orecchio alla porta e ascoltai: silenzio. Molto cautamente aprii la porta e notai che in camera non c'era nessuno. Mi diressi in cucina e mentre scendevo le scale incontrai fabian.

"Buongiorno Elisabeth!" Disse con tono vivace e pieno d'energia

"Buongiorno." Mi limitai a dire.

"Vieni, guarda, ti ho preparato la colazione!" Disse lui accennando a un piccolo sorriso.

Scesi le scale e lo raggiunsi. Mi sedetti sul tavolo e davanti a me notai: brioche, latte, biscotti, tè, frutta, pancake, omelette, c'era di tutto e di più e tutto aveva un odore davvero invitante.

"Dov'è Wrath?" Chiesi io senza indugiare.

"Oggi non ci sarà per tutto il giorno. Molto probabilmente è andato a rimorchiare qualche altra bella ragazza!" Disse accennando a un piccolo sorriso divertito.

Okay. C'era qualcosa in me che non andava, mi sentivo strana, come se fossi... Gelosa... EH?! Gelosa di un ragazzo che mi aveva rapita e poi quasi stuprata?! C'era qualcosa in me che non andava, di questo ne ero sicura. Quando mi svegliai dai miei pensieri non vidi fabian, mi affrettai a mangiare qualcosa e lo andai a cercare. Era nel salotto e stava guardando la tv. Mi sedetti vicino a lui e cominciai a fissare la tv.

"Elisabeth Huston: una ragazza rapita il giorno del suo 18esimo compleanno, in caso di avvistamenti chiamare la polizia." Disse una giornalista bionda dall'aria annoiata.

Appena sentii il mio nome qualcosa in me si fece strada. Una sorta di piccola gioia. Mi stavano cercando. Dovevo chiamarli e dirgli dove ero, così mi sarebbero venuti a prendere. C'era solo un unico problema, dove ero!? I miei pensieri si spensero quando improvvisamente alla tv vidi un volto famigliare piangere: era mia mamma, stava dicendo parole che non si capivano, ma molto probabilmente erano rivolte a me o al rapinatore. Alzai gli occhi e notai che Fabian mi stava osservando.

"Perchè piangi?" Disse dopo un po'.

"Beh, insomma vedere mia madre che piange perche mi hanno rapita di certo non può portarmi all'estrema felicità." Dissi con sguardo triste.

Lui si alzò mi fece alzare e mi strinse in un abbraccio.

Era strano. Lui a differenza di Wrath era gentile, non era un pervertito, anzi.

"Sai di solito Wrath prende le sue 'vittime' solo per una notte e poi le lascia andare. Non so cosa lo spinga a trattenerti." Disse Fabian con sguardo vuoto, quasi assente.

lo guardai negli occhi, erano di un azzurro glaciale, intensi, pieni di vita, quando guardavo nei suoi occhi non vedevo un pozzo senza fondo come invece vedevo negli occhi di Wrath, ma vedevo il mare, i ghiacciai, qualcosa di forte e sostanzioso. Senza essercene accorti ci stavamo ancora abbracciando, ma poco dopo lui si staccò.

"So che molto probabilmente non sai cosa fare, quindi, se non ti dispiace seguimi" disse accennando a un grande sorriso.

Senza indugiare lo seguii, salimmo le scale, andammo in fondo al corridoio e Fabian aprì una porta.

"Accomodati pure." Disse divertito.

Io entrai e notai una grande stanza, le pareti erano pitturate come se fossimo in una chiesa, la stanza era vuota, tranne per un particolare: al suo interno c'era un pianoforte, solo quello e nient'altro. Fabian mi guardò e si sedette sullo sgabello senza togliermi gli occhi di dosso, sorrise e cominciò a suonare il pianoforte. Premeva i tasti con gentilezza ed era piuttosto bravo, suonava come se lo facesse praticamente da sempre.

"Balla!" Disse con tono divertito.

Inizialmente ero contraria ma poi notai il suo sguardo e mi misi a ballare. Continuammo così per tutto il pomeriggio, ed era la prima volta che i pensieri negativi non si prendevano possesso di me.

Stavo scendendo lo scale quando improvvisamente la porta principale si aprì. Entrò Wrath ridendo e a sua volta entrò una biondina, un'oca, lo si vedeva da un miglio.

"Hihihihi che simpatico Wrath, sicuramente questa sera ci divertiamo!" Disse lei facendo l'occhiolino a Wrath.

'Sta zoccola pensai subito. Poi la biondina mi notò.

"Ehm, e chi sarebbe questa?" Disse a Wrath fingendo una finta tosse.

"Oh ehm, lei è una delle nostre tante cameriere, non badare a lei." Disse Wrath guardandomi severamente.

Dal suo sguardò capii che se avessi contrastato ciò che le aveva detto molto probabilmente mi avrebbe uccisa.

Cenai e mi recai nella mia stanza. Poco dopo anche Wrath e la biondina si appartarono nella stanza vicino alla mia. Li sentivo fare sesso, era una cosa odiosa, per primo era imbarazzante sentire due fare sesso come ricci arrapati e come secondo non riuscivo a dormire. Mi alzai dal letto uscii dalla mia stanza e bussai alla porta di Wrath.

"Che vuoi?" Disse.

"Ehm tu è la tua troia personale potete fare un po' più di silenzio? Sai c'è gente che vuole dormire." Dissi.

Solo dopo notai che era in boxer. Il suo fisico era ancora più perfetto di quanto ricordavo, se non fosse stato Wrath molto probabilmente gli sarei saltata addosso.

"Uhm ma certo principessina." Disse per poi chiudermi la porta in faccia.

Rientrai nella mia stanza, mi sdraiai sul letto e cominciai a sentire gli stessi rumori di prima ma ancora più forti. Ok, avevo capito: quella notte non avrei dormito niente.

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