Capitolo 13

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Qualcuno stava tamburellando le dita sul camino vicino al letto, non sapevo chi era, sentivo solo il rumore.

Aprii lentamente gli occhi per mettere a fuoco la persona vicino al camino: era Wrath. Mi stava osservando un po' impaziente, forse voleva che mi svegliassi ma non aveva il coraggio di svegliarmi.

"Ciao." disse lui avvicinandosi a me.

"Uhm... ciao... che ci fai in camera mia?" chiesi un po' imbarazzata.

"Che diavolo mi sta succedendo? Non faccio altro che pensare a te, che pensare a noi che ci baciano, a noi che facciamo sesso, a io che ti abbraccio." disse all'improvviso, mi guardava come se fossi in un interrogatorio.

"Non lo so." dissi guardandomi per terra. Mi sentivo in colpa, ma non sapevo perchè.

Wrath si avvicinò bruscamente a me e mi baciò sulle labbra, fu un bacio prepotente, quasi volesse dimostrare qualcosa a se stesso. Non mi vìdivincolai da quel bacio, dentro di me si stava scatenando di tutto e di più, ora sapevo quello che provavo, ma a volte era così insopportabile che lo odiavo. Mi spinse sul letto con ancora la bocca attaccata alla mia e si sdraiò sopra di me, mi prese le mani e me le mise sopra la testa, si staccò da me per guardarmi negli occhi: un lampo gli attraversò mentre gli davo mentalmente il permesso di continuare, mi tolse la maglia, mi sentii improvvisamente in imbarazzo, il reggiseno era troppo grande per me visto che le cameriere non sapevano la mia taglia avevano preso dei reggiseni o troppo grandi o troppo piccoli, mi guardò il seno, ma poi subito tornò a baciarmi, cominciò a mordicchiarmi il labbro inferiore, dopo di che cominciò a baciarmi e a scendere sempre di più, scese sul mio collo, sul mio seno e si soffermò un po' sentendomi gemere, sapevo dove voleva arrivare, quale era la sua meta. Scese ancora di più e dal seno andò alla pancia, poi lentamente cominciò a togliermi i pantaloni e rise quando vide che indossavo i mutandoni della nonna, si mise a cavalconi su di me, poi riprese a baciarmi con gentilezza, le nostre lingue si accarezzavano a vicenda, si scontravano e ballavano in perfetta sintonia.

"Ma che diavolo..." Disse una voce vicino alla porta. Non vidi subito chi era perchè c'era Wrath sopra di me che mi copriva la visuale, quando Wrath si girò verso quel suono diventò bianco e si fiondò giù da me, solo allora vidi chi era: Fabian.

Ci stava guardando come se avessimo appena ammazzato una persona, ne io ne Wrath parlammo, Fabian ci guardava con gli occhi spalancati, quasi non credeva a quello che aveva appena visto e io non potevo di certo inventarmi una scusa per quello che aveva visto. Nel suo volto notai anche un po' di delusione, coperta subito dalla rabbia.

"Che diavolo ci facevi sulla mia ragazza?!" chiese Fabian urlando.

"Guarda che la tua ragazza mi è saltata praticamente addosso." Disse Wrath uscendo dalla stanza.

Lo sapevo, non mi potevo fidare di lui, prima è gentile e affettuoso e due secondi dopo ti prende a sberle. Lo guardai uscire dalla stanza con la bocca spalancata e Fabian ceh mi guardava arrabbiato.

"Che diavolo ci facevi sotto di lui?" Disse Fabian avvicianandosi a me.

"Uhm... ehm... ecco... io non lo so." dissi cercando di apparire innocente, cosa che non ero visto ceh avevo acconsesntito al bacio. Fabian mi guardò un'ultima volta e poi uscì sbattendo forte la porta. Rimasi in silenzio in camera mia per 10 minuti, dopo di che mi decisi ad agire. Spalancai la porta della camera di Wrath e mi chiusi dentro la stanza con lui.

"Vuoi concludere quello ceh avevamo inizaiato di là?" disse con un sorrisetto malizioso.

"Stai lontano da me porco." dissi arrabbiata.

"Come faccio a starti lontana se vieni in camera mia e ti chiudi dentro con me?" in effetti non aveva tutti i torti.

"Perchè? Perchè lo hai fatto? Sapevi che Fabian sarebbe entrato in camera mia, vero?" dissi avvicinandomi a lui, inaspettatamente vidi che arretrava come se avesse paura di me.

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