Sabato, 4 Dicembre 2019

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Caro diario,

So che non stai nella pelle e vorresti sapere tutto, porta pazienza e, a breve, sarai informato!

Venerdì è stata una giornata frenetica, dovevo fare mille cose e me ne è venuta malapena mezza. Insomma, tra un corri di qui e un corri di là, si era già fatta una certa ed era giunto il momento di prepararsi.

Come outfit della serata il menù offerto dal mio armadio era parecchio limitato, visto e rivisto. Purtroppo non avendo un lavoro serio non posso spendere soldi che non ho. Non tutti la pensano come me, ma fatti loro! Comunque alla fine ho optato per un paio di pantaloni pitonati bianchi, di un morbido tessuto, che erano stretti sui fianchi e sul lato B ma larghi (a zampa) ai piedi. Li ho abbinati con una camicetta nera a maniche corte che si annodava alla vita e un bel cardigan peloso. Scarpa ovviamente col tacco, ma un tacco furbo e mooolto comodo.

Una volta lavata, vestita e profumata è arrivato Leo. Era stupendo nel suo abito blu elettrico, gli stava davvero a pennello! Anche io devo essergli piaciuta perché mi ha riempito di complimenti.

Se alle dieci meno un quarto il mio unico pensiero era quello di morire assiderata (ti assicuro che era una notte gelida), alle dieci, appena arrivati al locale (e che locale) il mio unico pensiero era di non essere abbastanza elegante. Mi sentivo come Whoopi Goldberg in Sister Act. Tutte le ragazze presenti, per lo più erano colleghe fisioterapiste di Teresa o sue amiche della palestra, portavano abiti lunghi color pastello. Pizzi e trasparenze ovunque, e poi c'ero io. Con i pantaloni pitonati. Volevo sparire. Di Teresa neanche l'ombra. Meno male che non la vedevo sennò l'avrei uccisa in quel preciso istante. Mi aveva fatto credere che fosse una festa alla Teresa, non chic ma trash e, invece, mi sono ritrovata al ballo delle debuttanti.

Leo continuava a rassicurarmi e a dirmi che ero perfetta, bla bla bla, quando d'un tratto, al lato opposto della sala e lontana da riflettori e da lampadari di cristallo, appare Lidia. Anche lei da brava reietta non voleva mettersi in mostra con i suoi pantaloni di pelle petrolio, aderentissimi, e il top a frange. Appena accortasi di me, ha cominciato a corrermi incontro. Da vicino vedevo i suoi occhi colmi di agitazione. 

<<Tilde...ma dove diavolo siamo finite?>>.

<<Non ne ho la più pallida idea>>. Ed era vero, cazzo. Non sembrava assolutamente la festa di Teresa.

Dietro Lidia c'era un bel ragazzo, pelato, mai visto prima, che ci guardava divertito. Ha fatto un passo verso di noi e Lidia ce lo ha presentato sorridendo. Finalmente conoscevo il famoso Gabriele! Mi è piaciuto fin da subito. Approvatissimo. Non solo perché ci ha riempito di complimenti facendoci credere che eravamo molto meglio noi di tutte le altre presenti (a detta sua, loro sembravano dei canarini) ma anche perché Lidia con lui sembrava la Lidia di sempre. E questo non doveva assolutamente cambiare.

Dieci e mezza e di Teresa nessuna traccia.

Nel frattempo erano arrivati anche Miky e Carlo che, dopo qualche veloce saluto, si sono diretti con Leo a recuperare lo schermo e il proiettore per la riproduzione del mio stupendo docu-regalo. In lontananza avevo già visto Fra, Danny e tutta l'allegra combriccola.

Io speravo solamente che non succedesse nulla di particolarmente disastroso nell'attesa della festeggiata. Finalmente i miei pensieri sono stati interrotti dall'ingresso trionfale di Teresa. Avvolta in un abito di tulle celeste enorme, scendeva la scala centrale a lenti passi. Il suo arrivo era accompagnato da musica classica, ormai mi sembrava di essere bloccata in uno strano sogno. Lidia era sconcertata quanto me. 

<<Un caldo benvenuto a tutti, questa è la mia festa ma è anche quella di tutti voi qui presenti. Quindi, da bravi, prendete un drink, brindate e scatenatevi!>> e così dicendo Teresa si strappò di dosso tutto quel tulle rimanendo con un mini tubino celeste pieno di paillettes. Teresa non è un fuscello (come a me, anche a lei piace magnà) ed è tutta curve, ma non si vergogna della sua panzetta. Anzi, la tiene sempre in bella mostra, e fa bene!

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora