Venerdì, 19 Febbraio 2020

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Oggi dovrebbe essere una giornata fantastica, ma a me sembra una giornata di merda. Mi sono svegliata scazzata, non so perché mi sia venuto in mente Leo. Probabilmente il mio subconscio maledetto ha lavorato tutta la notte per riportare in superficie il mio Leo. Lo amo ancora? Sì, maledizione. Eppure sto frequentando un figo pazzesco, giovane, costantemente arrapato, che mi adora e più tardi mi passa a prendere per portarmi in montagna.

Ma è chiaro! La montagna! Ecco qual è stato il nesso! Pensavo che ci sarei andata con Leo in montagna, non so se ricordi ma a Natale ci siamo regalati il buono per le terme. Mamma mia, mi sembra una vita fa, o meglio non sembra nemmeno la mia vita. Quella che sto vivendo ora non può essere la mia, ma quella di qualcun altro! Che ansia questa cosa.

Comunque non è solo Leo il responsabile del mio malumore. Ho mal di testa. Un martellante mal di testa. Ho preso di tutto ma niente, rimane sempre lì!

La ciliegina sulla torta la fa la neve. Ebbene sì, dopo tanti falsi allarmi oggi sta nevicando. In 3 ore ha già messo giù 20 centimetri. Se qui è così, non oso immaginare in montagna. Ho chiamato Ame tutta agitata e lui mi ha rassicurato dicendomi che ce l'avremmo fatta.

<<Ti ho promesso che ti avrei portato in montagna e in montagna andremo! Non ho mai infranto una promessa e non ho intenzione di farlo ora. Non temere, alle cinque sarò da te. A dopo Clo.>>

Anche io non infrango le promesse, ma non voglio nemmeno rischiare la morte. Come diamine faremo con la sua Peugeot 206 ad arrivare in Valle Antrona?! Ah, vuoi sapere la parte più bella? Ai miei ho detto che vado con la cumpa a casa di Gabri a Santa Maria Maggiore (Val Vigezzo) fino a domenica e mia madre è in paranoia da ieri per sto fatto della neve. Speriamo che smetta! Ho sempre amato la neve ma adesso la odio.

Sono in ansia, non sto bene e non so se la scusa che ho raccontato ai miei reggerà.

Finisco di preparare il trolley e di sistemarmi che mezzoretta vola. Ho deciso che ti porto con me perché non mi fido a lasciarti a casa tutto solo con mia mamma libera di ficcare il naso nella mia stanza.

Ho paura che stia fiutando qualcosa.

Speriamo non riconosca la macchina di Ame.

Speriamo di sopravvivere.

Incrociamo le dita,

AgitaTilde.


Sabato, 20 Febbraio 2020

Caro diario,

Non sono viva, di più.

Il mio giovane e baldo ragazzino è fuori a torso nudo a tagliare la legna. Ha smesso di nevicare. Ci sono 2 gradi centigradi sottozero ma io mi sento bollire.

Ora cerco di calmarmi e provo a raccontarti sinteticamente come si sono svolti gli eventi da quando, ieri, ti ho chiesto di incrociare le dita per me ieri. Io non so se tu abbia incrociato tutte le tue pagine, o se non hai nulla a che fare con ciò, ma non può essere reale quello che sto vivendo. Magari a capodanno mi sono ubriacata, ho picchiato la testa e sono in coma da allora. Che sia permanente, allora!

Ieri Amedeo è arrivato puntualissimo, ma il mio cavaliere aveva sostituito la carrozza. Al posto della Peogeut 206 c'era una Jeep Wrangler Mountain color verde pisello! Con un sospiro di sollievo ho caricato nel bagagliaio il mio trolley e sono salita (quasi inciampando) a bordo.

<<Ti avevo detto di non preoccuparti della neve!>> Ed ecco il suo sorrisone, sembra sempre la persona più felice del mondo quando lo sfodera.

<<Forse devo iniziare a fidarmi di te>>, e gli schiacciai un occhiolino.

Dopo cento metri scarsi da casa mia, Amedeo ha accostato il mezzo, fermandosi accanto un lampione acceso.

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora