Venerdì, 12 Febbraio 2020

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Il mio livello di ormoni, dopo una crescita esponenziale, ha raggiunto la stratosfera.

Sai che non mi piace tenerti sulle spine e quindi sputo il rospo velocemente (e con piacere!). Mi raccomando, vecchio mio, non farti troppe illusioni.

Alle 16:50 è arrivato Ame.

<<Ma come è già arrivato?? Ufffff...>> Mia madre che come al solito si lamenta perché quando arrivano i ripetenti deve sloggiare e va a rinchiudersi in camera, beh non ha tutti i torti.

L'ho fatto salire, ho aperto la porta e niente, lui era lì bello come il sole. Giaccone slacciato, maglione verde con le coste, jeans un po' sbiaditi, capelli color miele che sbucavano fuori dalla cuffia, occhi blu incredibilmente dolci e quel sorriso inossidabile (da proporre come patrimonio dell'UNESCO).

<<Vedo che l'occhio va meglio>>. Mi fa l'occhiolino e insieme andiamo in cucina. Con te, caro mio, tutto va meglio.

Non appena mi sono richiusa la porta della cucina alle spalle lui mi ha preso, facendomi sedere sul tavolo (per essere alla sua altezza) ed abbiamo iniziato a baciarci. Prima delicatamente e poi, in un climax ascendente, un po' meno. Così facendo abbiamo spinto il tavolo contro il muro producendo un bel colpo.

<<Calma Cowboy, c'è mia mamma!>> Già, l'ho davvero chiamato Cowboy. Io non capisco cosa mi succede quando mi agito/arrapo.

Abbiamo optato per sospendere le nostre attività ludiche per concentrarci un minimo sui limiti notevoli. Che tra l'altro mi sembrava di aver già trattato con lui. Boh te l'ho detto...sono confusa!

Alla fine ho esposto il mio pensiero.

<<Ame, io non posso più farti pagare per le ripetizioni. Se hai bisogno sarò lieta di aiutarti come amica, ma non come insegnante.>> Come amica. A M I C A. Ma che diamine mi succede?!

<<Clo, so che non è professionale...>>

<<No, ma non si tratta di questo. Io non voglio i tuoi soldi! Se ti chiedessi di fare qualcosa per me, non so, tipo tagliare la siepe tu vorresti qualcosa in cambio?>>

<<E me lo chiedi??>>. Lui e il suo sorriso sornione.

<<Sono seria.>>

<<Lo so, tu sei sempre seria!>> E ride. <<Comunque no, non mi farei mai pagare da te!>> Ecco, aveva capito il punto. Dopo un attimo di riflessione ha continuato: <<Va bene, mi hai convinto. Ma ad una condizione!>>

Ero pronta a sentire di tutto, ma non quello che mi stava per dire.

<<Domani sera ti aspetto a cena da me. Cucino io.>>

<<Ma i tuoi?>> I suoi che si vedono arrivare a casa la tizia che impartisce ripetizioni al figlio. Penseranno che l'ho circuito.

<<I miei sono in montagna questo weekend>>. E non hai idea di come abbia scandito quella magica parola. Weekend.

<<Affare fatto, ma al dolce ci penso io, non si discute!>>

Non ha discusso, mi ha baciato e se n'è andato.

<<Ma quanto sono affezionati a te i tuoi ragazzini? Sono le 18:45, voleva stare qua anche a cena?>>. Ah mamma, se sapessi quanto bacia bene quel ragazzino.

Mi sono cambiata in tutta velocità e nonostante ciò sono arrivata a zumba in ritardo. Ho sbagliato tutte le coreografie. Andavo ad un tempo tutto mio. Ero felice. Ero davvero felice.

Questa sera per sentirmi più vicina a Ame mi sono guardata due puntate di Vikings, potrebbe proprio essere uno di loro.

Buonanotte (e chi dorme stasera?)

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora