Mercoledì, 3 Febbraio 2020

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Caro diario,

Sono distrutta. Ho passato tre ore al pronto soccorso. Non avevo idea di quanto fosse pericoloso il mondo delle ripetizioni prima di intraprendere questo lavoro. Ci vorrebbe l'assicurazione.

Oggi alle 17 (e 20, ovviamente bisogna contemplare il ritardo nel suo caso) è arrivato Giuse, da oggi soprannominato "il Killer". Dopo i tre bacetti e un abbraccio mi ha seguito in cucina (come sempre) per fare le ripetizioni. Oggi il caro buon Giuse mi ha portato 25 phrasal verbs da imparare a memoria. Sottolineo 25, non 100. Solo 25.

Devo ammettere che stava andando tutto bene, credevo che ce la potesse realmente fare. Ad una certa l'ha creduto anche lui e così si è messo a fare il giocoliere con tre belle arance navel mentre snocciolava un verbo dopo l'altro. Addirittura si ricordava anche le traduzioni. Ero veramente felice e lo sono stata finché uno dei tre agrumi non mi è precipitato sull'occhio sinistro a tutta velocità.

Giuse il Killer non sapeva più come scusarsi ed io continuavo a dirgli di non preoccuparsi, che non mi ero fatta nulla. Ho preso una siberina dal freezer, l'ho avvolta in uno strofinaccio e me la sono appoggiata all'occhio. Abbiamo finito le ripetizioni e Giuse ha voluto darmi un bacino sul sopracciglio per farlo guarire più in fretta.

Appena se n'è andato mi sono stravaccata sul divano al buio e mi sono addormentata. Mi sono risvegliata solo quando mia madre, una volta tornata a casa, ha acceso la luce del salotto e mi ha trovata svenuta sul divano con un occhio pesto. Ovviamente non ero svenuta, ma lei questo non lo sapeva e ha lanciato un urlo che ha squarciato i miei sogni.

Ho provato a spiegarle cosa fosse successo, ma effettivamente il mio occhio non si apriva e continuava a lacrimarmi. Non nascondo che mi faceva un sacco male. In men che non si dica la Tilly mi ha portato al pronto soccorso. La cosa buffa è che mentre raccontavo all'accettazione cosa mi fosse successo, le infermiere non credevano a nessuna delle mie parole e pensavano fossi oggetto di abusi da parte di qualcuno.

<<La scusa dell'arancia proprio non l'avevo mai sentita, porella>>, ha bisbigliato un'infermiera all'altra mentre mi accompagnavano dall'oculista.

Comunque alla fin della fiera me la sono cavata con un trauma oculare di lieve entità. L'occhio è color rosso fuoco, ma tanto non riesco a sollevare l'enorme palpebra gonfia, quindi nemmeno si vede. Magra consolazione. Peccato che la già citata "enorme palpebra gonfia" mi faccia sembrare l'alieno ET.

Note positive: gli antidolorifici, mi fanno un bene stupendo (ma allo stesso tempo non so bene cosa stia scrivendo!)

Note negative: altro? No dai, per oggi va bene così.

Buonanotte,

ExtraTilde, telefono casa.

P.S.: Continuo a ridere...mi devo preoccupare?


Giovedì, 4 Febbraio 2020

Cazzo, sì che mi devo preoccupare!

Perdonami per i miei incipit in medias res, mio caro, carissimo diario, anche se suppongo che ora tu ti ci sia abituato. Ho iniziato a scrivermi riallacciandomi alle parole di ieri sera. Non ero tutta in me, credo che le pillole di antidolorifico mi facciano un effetto strano.

I miei oggi mi hanno proibito di fare ripetizioni. Dovevo andare da Matteo, ma lui è così tenero che senza nemmeno dovergli dare una spiegazione mi ha detto di non preoccuparmi, che poteva fare da solo e si è raccomandato affinché io mi riprendessi. Troppo tenero.

Il problema è domani.

Mi ha appena scritto Ame "Ehi Clotilde, io avrei ancora bisogno per matematica, non vorrei che gli eventi dei giorni scorsi possano aver cambiato il nostro rapporto lavorativo. Non ti nascondo che ho una voglia matta di vederti."

Il noioso diario di Clotilde - Il pericoloso mondo delle ripetizioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora