La scuola è finita per questa settimana e finalmente,posso stare a casa sola,a fare quello che mi pare.
Sta mattina,quando le spopolari si sono ritrovate gli scarafaggi del cortile dentro lo zaino, hanno iniziato ad urlare come matte e sinceramente,ad un certo punto mi sono posta il problema delle loro povere corde vocali.
Era le seconda ora quando quegli orribili insetti hanno iniziato a brulicargli nelle cartelle ed aspuntargli ovunque. Nessuno è venuto a sapere del nostro zampino ed ora Anna,si sta piano piano conquistando la mia fiducia,che,come ho già detto,è una cosa MOLTO difficile.
Ero stesa sul letto quando mi passò sotto gli occhi La Scatola,un cofanetto viola,decorato con un miriade di fiorellini rosa che gli tempestavano i bordi in legno,il cofanetto in cui tenevo tutte le cose a me più care: foto,biglietti e roba varia.
Sembrerà strano,ma io non lo apro mai. Ho paura dei ricordi. Quando arrivano di botto t'invadono la mente senza alcuna pietà,ti fanno venire in mente momenti brutti,che non vorresti mai ricordare e momenti belli che altrettanto non vorresti ricordare. Strano ma è così,non vorresti ripensare ne a quelli belli,perchè inizi a rimpiangerli,ne a quelli brutti,perchè ti farebbero rattristare.
Eccoli,che arrivano con il loro piccolo-grande esercito armato,pronto a distruggerti e a lacerarti dentro.
Mel'aveva regalato la mamma,al mio settimo compleanno,mi aveva consigliato di metterci gioielli o cose simili,ma io ho preferito tenerci ricordi,quelli che mi vogliono morta.
Qualche lacrima iniziò a rigarmi il viso fino ad infrangersi sul cotone che ricopriva il cuscino morbido. Ecco un'altra cosa che odiavo,piangere. Per me era segno di debolezza e nemmeno in privato volevo che si vedesse questo lato orribile di me.
Tirai leggermente sù con il naso e mi asciugai gli occhi con le dita. Poco dopo,un enorme calore mi ricoprì e la parte di letto alle mie spalle si abbassò,accusando la presenza di una persona. Papà.
Si stese delicatamente di lato,tenendosi sul gomito sinistro ed inziò ad accarezzarmi i lisci capelli. Non ci pensai due volte e poco dopo mi voltai,nascondendo il viso bagnato sotto il suo petto. Avvolse le bracci intorno a me e si stese sulla schiena,lasciando scoperto il mio volto. Mi rinascosi sotto il suo possente braccio,non volevo che mi vedesse così,nemmeno lui.
《Hey.》 M'incoraggiò accarezzandomi la guancia con l'indice destro. Non chiese cosa mi fosse accaduto,senza bisogno di nessuna spiegazione,mi accolse,era questo che mi piaceva di lui (e non solo,ovviamente).
Passammo interminabili minuti stesi,lì,sul mio piccolo letto,intrecciati l'uno all'altra,mentre lui continuava ad accarezzarmi e a riempirmi di piccoli bacini ovunque,provocandomi qualche risata forzata.
Strusciò leggermente il naso nel incavo tra il mio collo ed il mento,cercando il mio sguardo. Mi diede un piccoli bacio sulla punta del naso ed io ridacchiai,insinuando la mia piccola mano sotto la sua maglietta bianca,in cerca del suo calore. Era ormai un piccolo vizio di cui non riuscivo e non volevo liberarmi,,mi teneva più a contatto con lui e mi riscaldava del suo tiepido tepore corporeo. A lui non sembrava dispiacere,anzi,gli piaceva.
Appoggiò la mano sulla mia ricoperta dal leggero tessuto e sfilò le converse bianche,tirandosi più verso di me.
Dopo piacevolissimi minuti di coccole,crollammo in un sonno profondo senza neanche accorgercene.
HELLEN'S POV.
Stavo spolverando la camera di Harry,mentre udivo uno strano silenzio,non da loro. Per cuiriosità e per dovere (dovevo pulire la stanza),mi affacciai nella camera della piccola Lara,pensando che stesse studiando,ma i miei occhi,si ritrovarono davanti la scena più dolce e commovente a cui avrebbero mai assistito. C'era il signor Styles accovacciato sulla piccola Lara,come per proteggerla,come se qualcuno gliela volesse portare via,con una mano poggiata sui capelli come per accarezzargleli e anche da lontano,s'intravedeva qualche lacrima argentata a rigare il viso della piccola. Evidentemente avrà avuto un momento di nostalgia nei confronti della madre.
Il radicale cambiamento di carattere del signor Styles da quando è arrivata la bambina,credo abbia colpito un pò tutti,lasciandoci veramente di stucco,non ci saremmo mai aspettati che il giovane festaiolo della situazione,sarebbe diventato così dolce e sentimentale nei confronti di qualcuno,specialmente di una bambina,aveva sempre provato disgusto nei bambini al di sotto dei quattordici anni e questo nuovo atteggiamento ci colpisce,in meglio ovviamente.
Sorrisi a quella dolcissima scena e riuschiusi lentamente la porta di legno bianca,per scendere a preparare la cena.
LARA'S POV.
Aprii leggermente gli occhi e l'impatto con l'ormai fioca luce del giorno,non fu ottimo.
Papà stava ancora dormendo quindi cercai di fare piano. Incotenai gli occhi al suo volto ed iniziai a scorrere le dita sul suo petto,tracciando i contorni dei delineati muscoli. Mi presi un accidente quando sentii la voce roca di papà ma vidi i suoi occhi ancora chiusi. 《Ti piace quello che senti?》 Si riferiva evidentemente ai pettorali che stavo contornando e non mi stupì più di tanto la sua sfacciata vanità anche in uno stato di dormi-veglia. Gli diedi un piccolo pugnetto e lui fece finta di provare dolore,ribaltando la situazione e facendomi ritrovare sotto il suo corpo,con due occhioni verde smeraldo a fissarmi scherzosi.
Dopo non molto,ci ritrovammo seduti a gambe incrociate al centro del letto,uno di fronte all'altra con le fronti attaccate,i nasi che si sfioravano e gli occhi incatenati tra loro. Era la gara a chi rideva per primo ed io,qualche secondo dopo cedetti,scoppiando in una piccola risata. Iniziò ad esultare per la facile vittoria e scoppiò a ridere vedendomi piegata in due dalle risate. Ruggì scherzosamente e mi si fiondò addosso riempindomi di solletico e baci ovunque,dalla pancia al naso.
Sentimmo la voce di Hellen chiamarci per la cena,papà sbuffò un pò,ma poi si alzò,mentre io rimasi incollata al letto. 《Vieni?》 Si voltò verso di me. Scossi il capo ed aprii le braccia. Lui ridacchiò,scosse il capo facendosi ricadere sul volto i castani riccioli e mi prese in braccio,mordicchiandomi le mani quando tentavo di attorcigliarmi i suoi riccioli intorno alle dita.
《Ohh,ma che bella cena.》 Esclamò papà lasciandomi su una delle bianche sedie poste inorno al tavolo rettangolare. Ci fiondammo sul cibo,che in poco tempo finì.
||spazio me||
Ue,scusate il ritardo,ma non mi veniva un'idea decente,quindi ho deciso di iniziare ad esprimere quello che provo molte volte.
Sinceramente mi piace scrivere questa storia,perchè esprimo un rapporto che con mio padre non ho e che non vorrei mai,che vorrei solo con il mio angelo custode,se potesse ora tornare da Sydney e venirmi ad abbracciare senza lasciarmi più.
Vabbè,spero vi sia piaciuto pure 'sto capitolo (se non vi piace ditemelo) e vi dico che dato la situazione,posterò nel sempre nel weekend ed occasionalmente in periodo infra-settimanale.
Buona continuazione :).
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Daughter
FanfictionLei,Lara Styles. Ragazza tranquilla,un bel pò introversa. Ha dei capelli marroni come il padre,grande imprenditore londinese,uomo completamente assente nella vita delle ragazza. Occhi verde smeraldo,piccoli e vispi. Molto,molto magra,con altrettanti...