||l'iscrizione||

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《Su,andiamo ad iscriverti a scuola.》 Disse papà afferrando il cappotto. 《Nooooo!》 Urlai e corsi in camera. 《Lara Styles,scendi subito.》 Mi ammonì con tono fermo e serio. Okay,lo ammetto,avevo un pò paura di quel troppo roco tono di voce,quindi agguantai il cappotto e mi catapultai giù dalle scale,rischindo di prendermi un enorme scivolata di sedere. 《Brava bimba.》 Aprì la porta ed uscimmo salutando Hellen.

《E a che scuola vorresti iscrivermi?》 Chiesi scocciata,stringendomi nel maglione. Appoggiai la testa al finestrino e cercai di riconoscere l'ambiente. Ma che cazzo vuoi riconoscere se non ho mai fatto un giro per Londra? 《Tu non ti preoccupare,vedrai che ti piacerà.》 Ahhhhh,quanto lo odio quando fa così. Gli tirai un pugnetto sul braccio e lui rise quando vide la mia reazione vedendolo insofferente. Scendemmo dall'auto,parcheggiata davanti ad un enorme giardino,dotato di un cancello alquanto,anzi,molto deprimente. Mi prese per mano e mi condusse all'interno dell'edificio marroncino. Ci fermammo davanti ad una segreteria,credo e la tizia all'interno,si girò verso di noi. 《Come posso esservi d'aiuto?》 Chiese la donna vestita di tutto punto con degli orribilissimi occhialetti tenuti sulla punta del naso. Ed io che da Londra mi aspettavo chissà che. 《Vorrei iscrivere mia figlia.》 Disse papà appoggiandosi al bancone. La tizia,perchè anche lei non è niente di meno di quella che lavora da papà,stette un eternità a fissarlo,come se nessuno se ne fosse accorto. Credetemi,più evidente di così,non poteva essere. 《Allora?》 Replicò papà. Io proprio non capivo se facesse finta,oppure se non si accorgesse veramente dello sguardo della tizia che con i raggi-x gli stava bruciando i vestiti di dosso. 《Ehmm,sì sì,mi scusi. Allora,stavamo dicendo,in che classe deve andare?》 Ohhh,finalmente si era svegliata. 《Prima media.》 Lei digitò qualcosa su un computer,poi riportò lo sguardo su di noi,anzi,per essere più precisi,li riportò su papà,sinceramente non so manco se si era accorta che c'ero anche io. 《Perfetto,sarai in 1^c,adesso,deve solo compilare questi moduli,può accomodarsi qui,oppure li compila a casa e domani li riporta.》 Papà prese la penna e si mise su un tavolino poco distante da lì,iniziando a compilare un innumerevole numero di fogli. Odio la lettera "c",non solo la odio,ma ora andrò anche quella sezione. Con quella lettera,c'è da starsi attenti,ho avuto brutte esperienze con lei,non promette mai niente di buono,almeno per me. Ottimo,inizio bene l'anno scolastico,con la lettera che più odio,con gente che non conosco,che non conoscerò e che non ho voglia di conoscere. Solo a me possono capitare certe sfighe.

Quando papà ebbe compilato (non so come ha fatto in così poco tempo) tutti i fogli,le riconsegnò alla tizia della segreteria e ritornammo in macchina.

《Allora piccola,che vuoi fare?》 Chiese frugando nelle tasche degli attillati jeans neri,alla ricerca delle chiavi della macchina. 《Bho.》 Lui mi guardò stranito. 《Wow,non ci sono mai stato,ma deve essere carino.》 Ridacchiò in risposta. 《Non sei divertente.》 Dissi a mo' di automa. 《Guarda che dico sul serio.》 Proseguì ghignando. Mi appoggiai alla macchina. 《E se andassimo a trovare i ragazzi?》 Annuii entusiasta della finalmente,geniale proposta.

Alzai la mano a pugnetto e diedi tre colpetti alla porta,prima che la figura di Louis,la raggiungesse per aprirci. 《Hey,Haz,ciao principessa!》 Disse facendoci entrare. 《Hey,hey,hey,calma,cos'è tutto sto entusiasmo,mica è venuta solo lei,esisto eh.》 Protestò papà agitando le mani per aria. 《Giusto,scusa Haz,ma la bimba è più simpatica.》 Rispose lui. Sorrisi quando papà fece una faccia offesa,poverello. Gli corsi incontro e gli saltai in braccio incastrando la testa nell'incavo del suo collo,insipirando quel magnifico profumo di menta fresca. Mi strinse a sè e mi diede un leggero bacio sui tra i capelli. Era l'unico momento in cui mi sentivo "leggera",su di lui,il mio peso sembrava inesistente,mi sollevava come se niente fosse,senza un minimo di sforzo. 《Hey,bimba!》 Dissero i ragazzi venendo verso di noi. Allungai un braccio per stringerli in uno spiritoso abbraccio,uno ad uno,rimandendo tra le braccia di papà,che quando ebbi finito,si sedette sul divano bianco di pelle con me a cavalcioni sulla gambe.

Guardammo un pò di televisione e durante tutto il tempo,Niall commentò le azioni compiute dagli attori,a cui io prestai molta attenzione ridendo,ma che al resto dei ragazzi dava fastidio,quindi continuarono a colpirlo con dei pop corn che lui mangiò. Ovviamente.

《Oggi siamo andati ad iscriverci a scuola. Vero piccola?》 Disse papà per cercare di far smettere quella divertente lotta di pop corn. Lui era troppo "una persone per bene" per potersi aggregare alla battaglia,quindi,cercò semplicemente di fermarla. 《Davvero? Povero tesoro.》 Esordì Zayn con voce compassionevole. 《Eh,ti capisco piccola,anche per me è sempre stata una tortura.》 Disse Liam. 《Con Louis non ci devi parlare,lui era un secchione.》 Proseguì ridendo alla strana reazione di Louis. 《Non ero un secchione,semplicemente,a differenza vostra,me la cavavo,o almeno tentavo di applicarmi.》 Protestò facendoci ridere tutti. 《E tu papi,come andavi a scuola?》 Chiesi alzando lo sguardo verso di lui. 《Ehmm.》 《Rispondo io.》 Rise Niall. 《Tuo padre era pessimo a scuola. Molte volte non faceva i compiti ed inventava scuse per niente credibili,per evitare di essere interrogato,inolte,ci provav-》 papà tappò la bocca a Niall che iniziò ad urlarci contro,emettendo dei suoni chiusi e scuri. 《Davvero papà?》 Ridacchiai. Lui era rosso dall'imbarazzo,quindi quella,fu la conferma del fatto che Niall avesse ragione. 《Smettetela di rovinare la mia figura agli occhi di mia figlia!》 Disse papà per cercare di eliminare l'imbarazzo. Continuammo a ridere,finchè Niall,per liberarsi dalla museruola di papà,gli leccò il palmo della mano. 《CHE SCHIFO!》 Urlò papà sposando di colpo la mano.

Stemmo da loro fino a cena e poi papà decise di tornare a casa. Salutai tutti ed entai in macchina,dove entrai in un sonno profondo.

Quando fummo a casa,papà parcheggiò e sentii le sue braccia,tirarmi su dal seggiolino della macchina e portami in casa. Salutò a bassa voce Hellen e salì in camera,mettendomi sotto le sue coperte,per spogliarsi ed infilarsi anche lui nel tepore del letto.

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