Mi strofinai gli occhi con le mani,scendendo le scale per andare a fare colazione. Quando entrai in cucina,c'era papà che inzuppava dei biscotti nel latte,con la testa china e i riccioli tutti scompigliati ed Hellen ai fornelli che stava preparando non so cosa.
《Ah,cel'hai un bel vestito?》borbottò papà. Che? 《Buongiorno comunque.》 Si girò verso di me sorridendo. 《Buongiorno.》 Disse la su voce roca. 《Allora,cel'hai?》 Chiese tornando alle prese con i suoi biscotti. Scrollai le spalle e risposi sedendomi accanto a lui. 《Non lo so.》 Hellen mi portò la mia tazza di latte e cercai di di fregare qualche biscotto prima che papà se li mangiasse tutti. 《Hmmm.》 Mugolò. 《Dobbiamo trovarne uno.》 Disse stiracchiandosi e ritornando a mangiare. 《Ookay,ma perchè?》 Chiesi un pò stufa di tutto questo 'mistero'. 《Perchè questo fine settimana,un mio amico organizzerà una mostra d'arte e tu verrai.》 Una mostra d'arte? Ma qui stiamo dando i numeri,te lo scordi che io ci vado,non credo esista cosa più noiosa di questa. 《No-》 《niente no,signorina,tu ci vieni e basta.》 Mi interruppe. 《Ma mi annoierei a morte quando potrei stare qui a casa,al calduccio,a fare compagnia ad Hellen mentre tu vai.》 Lui ghignò. 《Non ti preoccupare,Hellen non ha bisogno della mammina e comunque,tranquilla,anche lì farà caldo.》 Sbuffai pesamente e ripresi a bere il mio latte ormai freddo. 《E poi,dovrai iscriverti a scuola.》 Disse sorridendo. No,adesso stava prorpio esagerando. 《No. Perchè anche questo? Non posso rimanere a casa?》 《No piccola,tutti i ragazzini della tua età vanno a scuola e poi io devo andare al lavoro,quindi ti iscriverai.》 Uffa,la giornata non poteva iniziare peggio di così. 《Ma io-...》 《Dai,su. La scuola è divertente a volte. Stai con i tuoi amici,fai cavolate su cavolate. Non pensare alla parte difficile,quella verrà da se.》 Dise guardandomi con degli occhi compassionevoli. Appoggiai la testa sul bancone e mi coprii il viso con i capelli. Papà mi passò una mano sulla schiene sorridendo. 《Andrà tutto bene,vedrai.》.
Dopo essermi lavata i denti,scesi in salotto e mi accovacciai sul divano ed accesi la tv. Che schifo,manco in televisione c'era niente da guardare.
*no...ehm...non può.* *okay,si,glielo dirò.* . Questo fu tutto quello che riuscii a sentire della telefonata di papà con non so chi. Poco dopo venne a sedersi vicino a me sul divano. 《Non hai delle amiche da chiamare?》 Disse guardandomi accigliato. 《No. Io non ho amici.》 Risposi senza distogliere lo sguardo dallo schermo. 《Oh...io...io non lo sapevo..》 Disse preoccupato. 《Tranquillo,da sola sto bene. Meglio soli che mal accompagnati,giusto?》 Chiesi finalmente guardandolo. I suoi occhi erano strani quando si avvinghiarono ai miei. Sobbalzai leggermente quando mi tirò sulle sue gambe e mi strinse forte a sè. Non ero preparata a quell'azione,magari l'aveva fatto per istinto. Non lo so,ma comunque non mi opposi. Restammo intrecciati l'uno all'altra per qualche minuto,ma che sembrò qualche ora. 《Dai,su,vai a vestirti.》 Mi incitò dandomi un piccolo schiaffetto sulla gamba. 《Hey!》 Protestai e lui si mise a ridere,per poi andare ad aiutare Hellen in cucina.
Salii in camera e mi privai del pigiama,per indossare un paio di leggins,una felpa e le vans. Scesi,giù e mi avviai alla porta d'ingresso dalla quale uscii in giardino. Era enorme,non ci avevo mai fato una passeggiata. Imboccai un vialetto delineato da alcune pietre che portava in una specie di boschetto pieno di alberi e rametti praticamente ovunque. Inciampai qualche volta prima di arrivare ad una fontanella che si apriva in piccolo laghetto trasparente. Mi arrivò qualche schizzo d'acqua addosso,era fredda. Mi abbassai sull'acqua pulitissima del laghetto prima di scorgere attraverso gli alberi,alcuni gazebo con tutto di sdraio e tavolino. Raggiunsi il punto di mio interesse e ne scoprii anche una grande piscina molto esposta al sole.
Mi stesi su una delle sedie a sdraio ed aprii il libro che avevo portato con me. Sembrava una foresta incantata più che un giardino,era tutto pulitissimo e limpido. Davvero tenuto bene,lo ammetto.
Più che leggere il libro,rimasi incantata a guardare lo splendido pesaggio che sivedeva dalla piccola collinetta dove era posta la casa. Da lì si vedeva tutta Londra. Tanti picoli puntini indicavano il traffico della grande città,tanti grattacieli costellevano le molte strade della capitale. Un sole spettacolare illuminava il palazzo della regina e i grandi parchi del centro.
Una vista a dir poco mozzafiato.
Un rumore proveniente da alcuni cespugli accanto alla mia posizione,mi fece riprendere dal mio piccolo momento di trans. Mi guardai attorno,ma non c'era nessuno. Di nuovo quel rumore di foglie. Mi girai facendo per ritornare alla porta d'ingresso,ma il rumore era come se mi seguisse. Sempre costante. Iniziai a correre verso casa,inciampando più di una volta nella terra umidiccia de boschetto. Continuai a correre quasi senza fiato. Inciampai di nuovo,questa volta su un sasso che mi fece un profondo taglio sulla gamba e diversi tagliettini di qua e di là sul braccio destro. Mi rialzai un pò dolorante ed arrivai alla porta. Non potevo farmi vedere in queste condizioni da papà,quindi salii in bagno alla ricerca disperata di un disinfettante e dei cerotti.
Stavo completando la mia opera attacando gli ultimi cerotti alla ferita della gamba.quando la voce di Hellen mi avvisò che era pronto il pranzo(?). Oh cazzo,era già ora di pranzo. Scesi di corsa giù in cucina e mi sedetti a tavola cercando di sembrare il meno rotta possibile.
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Daughter
FanfictionLei,Lara Styles. Ragazza tranquilla,un bel pò introversa. Ha dei capelli marroni come il padre,grande imprenditore londinese,uomo completamente assente nella vita delle ragazza. Occhi verde smeraldo,piccoli e vispi. Molto,molto magra,con altrettanti...