||meno un mese!||

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Questo posto fa davvero schifo,come tutti quelli al suo interno daltronde.
Mi avevano trovata addormentata in quello sgabuzzino e mi era stato impedito di tornarci,ma non di nascondermi ancora.
Non parlavo con nessuno e per due giorni mi sono rifiutata letteralemente di mangiare. In questo caso il mio organismo mi è venuto incontro,dato che non ho mai mangiato molto,due giorni di digiuno non mi hanno fatto la differenza.
Ora mi ritrovavo in un angolino del chiostro,accovacciata contro la parete,senza alcuna intenzione di muovermi.
M'isolavo continuamente. Questo posto non mel'aveva ancora scoperto nessuno,quindi passavo lì giornate intere a fissare il cielo scurirsi man mano che scendeva la sera.
Ero già stata mandata dalla direttrice dell'orfanotrofio ben due volte in quattro giorni di soppravvissione in quell'incubo.
Nel chiostretto giravano solo quelli quelli più grandi che si facevano canne a non finire,ma io me ne stavo in disparte,e loro si fidavo,credendomi muta.
Nella mia stanza ci ho passato solo due notti,questa e la prima,le altre le ho passate qui,immobile e pietrificata nel mio piccolo rifugio.
Ho pianto per due giorni di fila e quando ho smesso,è successo solo perchè avevo terminato le lacrime.
Le braccia erano ancora infiammate,quella sera ci avevo dato dentro ed un pò me ne pento,se papà venisse a scoprirlo,non credo ne sarebbe molto contento.
Ma quale papà e papà,io non lo rivedrò mai più.
E mentre continuo a farmi film mentali su un suo eventuale arrivo,uno dei ragazzi mi si avvicina.
《Vuoi?》 Mi porse un pacchetto in carta,ma prontamente scossi il capo in segno di rifiuto.
Il brunetto non si spostò ed io feci finta di ignorarlo,anche se,avendolo davanti mi tornava un pò difficile.
《Sicura? Non fa male.》 Ghignò. Scossi ancora una volta il capo e quando la paura iniziò ad impossessarsi del mio corpo,arrivò una suora con il telefono tra le mani. Si guardò un pò attorno ed infine si rivolse ai ragazzi che nel frattempo avevano fatto sparire le sigarette.
《Avete visto per caso la signorina...Lara?》 Loro si guardarono un pò straniti ed io lentamente mi alzai. La donna mi porse il telefono e mi appartai in un corridoi per scoprire chi fosse.
《È la signorina Lara Styles?》 Okay,papà non sapeva mascherare il suo roco vocione.
Saltai in aria e iniziai a cacciare tanti di quei gridolini che mi dovetti fermare per evitare di gettare sospetti. 《Calma,calma,ahahaha,anche noi siamo felici di risentirti.》 Rise e da dietro partirono a raffica una serie di saluti e compliementi dolci.
《Ci siete tutti! Ma perchè non avete chiamato prima?...》 Ci fu un pò di silenzio dopo questa domanda...pensai avessero attaccato. 《Bhe...vedi...questi quattro giorni sono stati terribili...ho pianto giorno e notte,sai,non ero in condizioni di...》 《Tranquillo,tranquillo.》 Lo rassicurai.
Allora erano un pò preoccupati.
Un piccolo sorriso naque dopo quattro giorni sul mio viso. 《Senti piccola,io avrei trovato un modo per riportarti a casa. Dovrei pagare una sorta di cauzione,però,potrai ritornare solo tra un mese,nel frattempo,ti chiamerò tutti i giorni,così sarà come se fossi qui con me.》 La sua dolce voce roca si abbassò sulle ultime parole.
Lui non sa però che inferno è vivere qui dentro,ma non importa,sta già facendo tanto pur di riportarmi a casa,io devo solo resistere,con le unghie e con i denti erriverò alla fine di questo mese.
Ero determinata a non darla vinta a questa gentaglia,quindi,tornai dalla suora e le riporsi il telefono,lei mi guardò un pò accigliata,ma io mi voltai e asettai che se ne andasse,per tornare a risedermi nel mio posticino.
I ragazzi mi si sedettero accanto.
Ero pietrificata. Devo ammetterlo,avevo un pò di paura,non avevo idea di cosa avessero in mente e questa cosa giocava a mio svantaggio.
Per l'ennesima volta nella mia vita,desiderai di potergli leggere nel pensiero,ma la cosa non era facile,soprattutto se non volevo che tutto questo fosse corrisposto.
Rimasi lì,immobile mentre loro ridacchiavano.
《Sei muta?》 Scossi il capo in segno di risposta,non ero ancora pronta a parlare con qualcuno e non l'avrei fatto fino a che non sarei tornata a casa.
《Uhm...allora come ti chiami?》 Chiese il biondino ossigenato. 《Lara,ignorante.》 Rispose il moro dandogli una spallata. 《Idiota,doveva dirlo lei.》 .
Rimasi ad ascoltare la conversazione che fu bruscamente interrotta da quello che alla prima impressione mi parve il leader del gruppo.
《Cos'era quel sorrisino?》 Chiese infine. Scrollai le spalle e rivolsi lo sguardo all'erba sottostante.
《Okay passerotta,ci si vede.》 Passerotta?
No,no,no,no e NO. Cavoli,se proprio deve darmi un nome,ne crei almeno uno più decente.
Non mi opposi,li lasciai andare,lui fece cenno con la mano ed io li osservai scomparire nel corridoio laterale.

||spazio me||
Mi piace tanto 'happily',ora mi sono fissata.
Eii,scusate per la cortezza (?) (Si dice così? Vabbè) del capitolo,ma...bho,mi andava di farlo finire così e basta.
Posso provare a porvi un obiettivo?
Tranquille,non vi chiedo gli ottanta seguaci (se mi ci fate arrivare però,mi fate molto contenta)
Facciamo che posto il prossimo capitolo a quattordici commentini?
Susu,proviamo,al massimo smetto.

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