Stemmo al telefono fino a tarda ora. Verso la mezza notte,la sua voce non si sentì più.
Verso la fine della telefonata eravamo arrivati a parlare del più e del meno,giusto per sentirci vicini,ma dopo poco,non resistetti neanche io e crollai in un sonno profondo.***
LARA'S POV
Il mattino dopo,la luce del sole che entrava dalle finestre mi svegliò.
La sera prima era stata al telefono un bel pò e credo di essermi addromentata durante la conversazione.
Alzai il busto dal letto e posai lo sguardo sullo schermo del telefono. Cavolo,la telefonata non era stata terminata.
Dall'altro capo del telefono non provenivano voci,solamente un respiro pesante e regolare. Papà,si era addormentato al telefono.
Ridacchiai e mi risistemai sotto le coperte. 《Ehi dormiglione.》 Ricevetti solamente qualche mugugno in risposta. Sbuffai e sorrisi. 《Io devo andare a fare colazione.》 《Hmmm,no..》 Si lamentò la voce dall'altra parte.
Potevo immaginare le sue mani grandi che tastavano a tentoni il materasso circostante,alla ricerca di qualcuno...ma non c'era nessuno.
La cosa di cui avrei avuto più bisogno er solo un suo abbraccio. Cavolo,non mi sembra di chiedere tanto.
Ci salutammo ed attaccai.
Balzai giù dal letto ed infilai una maglietta ed un leggins.
Altra cosa orribile di questo posto: non puoi scendere a fare colazione in piagiama.
Mi guardai attorno,non c'era nessuno,evidentemente la tizia era scesa prima.
Uscii dalla stanza senza sapere dove andare,era la prima volta che decidevo di mangiare dopo tre giorni,quindi non avevo idea di dove fosse la mensa.
Cercai delle indicazioni e,faticosamente,trovai il luogo di mio interesse.
Non erano tanti i bambini. Per fortuna,altrimenti sarebbe stato tutto ancora più difficile.
Mi avvicinai al lungo bancone. Dall'altro lato,un enorme donna che sembrava una balena,mi squadrò dalla testa ai piedi. Feci finta di niente e presi una tazza dove versai del latte,poi mi andai semplicemente a sedere.
Ero l'unica ad un tavolo da sola,ma non m'importava,piuttosto che stare con certa gente,preferivo mangiare in solitudine.
Bevvi il mio latte e mi rialzai.
Uscii dalla stanza ed iniziai a passeggiare a caso per i corridoi assolati.
Continuavo a contare i giorni di sofferenza che mi restavano da scontare qui dentro. Ventiquattro.
Continuavo a ripetermi che ce l'avrei fatta,ma questa possibilità mi sembrava sempre più lontana.
Passavo le mie giornate a girovagare per stanze minuscole o ad imbattermi con persone poco gradevoli.
Odio le suore.
Con loro qualsiasi cosa diventa una noia infinita. Tutto viene fatto lenta,ente e precisamente. Ma che cacchio! La vita è una,non puoi sprecarla a stare chiusa in un edificio.
Probabilmente io non le capisco perchè non ho ricevuto questa vocazione da Dio,ma mi sembrano comunque abbastanza esagerate.
Decisi di dare un pò di brio a questo posto,ma senza esagerare,o non so cosa mi avrebbero fatto.
Le donnette passavano le loro giornate a piegare lenzuola di lino e ad innaffiare un piccolo orticello che sembrava non crescere mai.
Mi diressi verso la stanza dei giochi per i bambini. In questi giorni li avevo visti entrare ed uscire da questa porta verde,quindi evidentemente ci sarebbero stati dei bambini e dei giochi. Infatti,come non detto.
Entrai nella stanza e trenta bambinetti sbavosi mi fissarono mentre mi lanciavo sul tavolino dei disegno per prendere forbicine e pennarelli.
Mi richiusi la porta alle spalle e mi diressi verso il chiostro delle suore.
Non c'era nessuno,era orario di preghiera.
Mi avvicinai ad una porticina che si apriva nella lavanderia. Corsi verso le lenzuola in lino,talmente pulite e piegate così bene da far schifo.
Aprii i pennarelli uno dietro l'altro ed iniziai a tirare righe a caso sullo scorrevole tessuto prezioso. Presi poi le forbici e tentai di tagliare qualche pezzo di stoffa,ma ovviamente a dei bambini non davano delle forbici decenti e quindi riuscii solamente a sfilare qualche filetto di troppo.
Mi avvicinai alle lavatrici e ci cacciai un occhio dentro. Era il turno dei loro veli bianchi,quindi,presi il pennarello rosa e sporcandomi tutte le mani,riuscii a sfilarci la cannula dell'inchiostro. Lo capovolsi verso l'interno della lavatrice e ne feci scendere un pò,poi corsi verso una pila di abiti variopinti e ce li ficcai dentro fecendo partire la lavatrice.
Soddisfatta del mio lavoro,mi diressi all'esterno e calpestai qualche piantina dirigendomi verso la canna dell'acqua per sciacquarmi le mani,ed eliminare eventuali prove.
Vidi in lontananza le vecchie signore avvicinarsi parlottando fra di loro verso il chiostro in cui mi trovavo.
Mi rizzai in piedi e scappai di corsa.
Prima che scoprissero il tutto ci sarebbe voluto un pò,quindi tranquillamente mi diressi verso il mio solito posticino.
Attraversai il giardinetto tempestato di mozziconi e mi sedetti nel mio angolino,lasciandomi scivolare con la schiena appiciacata alla parete.
I ragazzi pestarono le cicche delle sigarette ormai completamente consumate mi si avvicinarono sedendosi in cerchio.
《Ma allora proprio non vuoi parlare?》 Fece il brunetto. Scossi il capo e lui mi porse la mano.
《Bhe,comunque io sono Zack.》.
Oh cribio.
Quel nome mi fece venire la pelle d'oca. Non poteva essere lui,era troppo giovane e poi...è molto usato questo nome,chiunque potrebbe chiamarsi così ma essere innocente.
Continuai ad autoconvicermi del fatto che quella potesse non essere la persona interessata,ma non riuscivo. Una sola volta avevo sentito pronunciare quel nome e non riuscivo a dimenticare la terribile circostanza in cui era stato pronunciato.
Un'altra volta mi ritrovai inconsapevolmente esiliata dal mondo,come se esso andasse avanti,ma dentro di me tutto si fermasse sui miei pensieri.IT'S IMPORTANT. READ PLEASE
||spazio me||
Allora,ho da dirvi due cose,
1) la storia sta per finire (se volete posso fare il continuo,ma mi ci vorrà un pò per pensare a cosa scrivere. Quindi tranquille,c'è qualche speranza...)
2)volevo organizzare una cosa con voi. Vi andrebbe se creassimo un gruppo su kik in cui conoscerci meglio? Inoltre,se creassi una page su instagram dedicata anche alla storia,la seguireste? Mi aiutereste in questo progetto?
E un ultima cosa...SONO TROPPO FELICE!
Io vi adoro. Ho quasi raggiunto gli 80 followers e il capitolo precedente è arrivato a 33 commenti! Record signori!
(Obiettivo: 22 commenti,ce la fate?)
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Daughter
FanfictionLei,Lara Styles. Ragazza tranquilla,un bel pò introversa. Ha dei capelli marroni come il padre,grande imprenditore londinese,uomo completamente assente nella vita delle ragazza. Occhi verde smeraldo,piccoli e vispi. Molto,molto magra,con altrettanti...