La sera era scesa sulle mura della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e con lei anche quel vago sentore di vuoto che l'avvolgeva come una calda coperta durante le ore notturne.
I corridoi vuoti, occupati solo da qualche fantasma che passeggiava senza meta e dai prefetti in piena ronda che si scambiavano, di tanto in tanto, saluti col docente di turno come sorvegliante alla ricerca di qualche malcapitato di ritorno dalle cucine o di qualche coppietta appena sbocciata che aveva deciso di approfittare del rassicurante manto della notte per potersi scambiare qualche tenerezza di nascosto al mondo intero.
Se nei corridoi in superfice vi era almeno qualche movimento, lo stesso non si poteva dire per i sotterranei. Vuoti, bui, silenziosi e freddi, l'aria era così gelida ed umida che avrebbe potuto raffreddare un incendio senza alcuno sforzo.
Eppure, nonostante la malinconica freddezza di quel tetro antro angosciante che potevano essere i sotterranei, vi era davvero un incendio in corso, così forte e doloroso che neanche i ghiacci più freddi l'avrebbero potuto placare.
Severus era seduto sulla propria poltrona preferita, la morbida pelle nera lo accoglieva docile e consolatoria davanti al dolce suono delle fiamme che, vivaci, guizzavano nel camino. Se fuori da quelle stanze il freddo poteva ghiacciarti dentro, all'interno di esse si poteva provare un dolce e rassicurante calore, morbido e gentile, creava un atmosfera che cozzava pesantemente col carattere dell'inquilino che lo abitava.
Il pozionista infatti si sentiva sciogliere, ma non a causa del torpore scatenato dal camino. Dentro di sé Severus Piton stava bruciando. Bruciava di rabbia verso sé stesso, verso il mondo intero e soprattutto verso la stirpe dei Potter. Bruciava d'angoscia al pensiero di quegli occhi smeraldi che, come un incendio doloso, gli avevano nuovamente infiammato il cuore e la mente come la prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati. Ma ciò che lo faceva infuriare di più, era quella fiamma che aveva risvegliato non solo il suo cuore ma il suo intero corpo, facendolo ardere d'un doloroso desiderio.
Piton ricordava alla perfezione la prima volta in cui era accaduto, era successo una notte del suo quarto anno di scuola: l'amore che provava per Lily si stava facendo pian piano più forte, più irruento e, forse, data la giovane età, più voglioso.
Gli capitava spesso di perdersi in quegli specchi di giada quando parlava con l'amica, o quando, più semplicemente, la osservava da lontano. Ed ogni volta in cui gli capitava, iniziava a provare quel vortice doloroso di sensazioni ed emozioni incontrollabili, al punto tale che, di tanto in tanto, Lily doveva richiamare più volte la sua attenzione.
Lo faceva con quel suo dolce sorriso incoronato dalle rosee labbra dalla forma a cuore, Severus spesso si ritrovava a chiedersi quanto potessero essere morbide e come sarebbe stato un contatto, anche lieve, con le proprie perennemente fredde, ruvide e screpolate.
Ed era così che, cullato dalla sua espressione dolce e gentile e da quelle labbra angeliche che il corvino si risvegliava dal suo angolo di contemplazione per quegli occhi.
Eppure quei momenti non si limitavano a quando poteva avere sott'occhi la meraviglia dei suoi desideri, affatto, i suoi pensieri si allargavano all'interno delle sue giornate in maniera quasi dittatoriale.
Al mattino appena sveglio, facendogli perdere più di qualche minuto seduto in sala grande a far finta di leggere la gazzetta del profeta, a lezione, quando distrattamente ignorava le infinite spiegazioni per concentrarsi sui propri "appunti". Ed in fine alla sera quando, stanco dalla giornata vissuta, si concedeva un po' di riposo, seduto sul letto a baldacchino, le tende tirate e un libro tra le gambe, ancora i suoi pensieri vagavano fino a raggiungerla e perdersi in lei anche nei sogni, fino al mattino seguente.
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~Amortentia~
FanfictionLa guerra è finita, e tutti si sentono quasi euforici all'idea di rientrare finalmente alla scuola di magia e stregoneria, sarà possibile credere, che Harry Potter avrà finalmente un anno tranquillo? O sarà solo un dolce e lontano miraggio nella van...