Tra gli obiettivi più normali nella vita di Harry vi era sicuramente il quidditch, uno sport che aveva forgiato le sue abilità ed il suo corpo fin dai primi anni ad Hogwarts e dover saltare gli allenamenti era pari al perdere un anno di vita per il prescelto, soprattutto se doveva perderli a causa di una punizione! Non importava se il tempo stava sfociando in un temporale da record, sarebbe comunque dovuto restare con la squadra a lavorare alla prossima strategia per vincere la coppa!
Era certo che Piton lo avesse fatto di proposito, come se dover scontare ben due serie di punizioni contemporaneamente, dover spiegare ai propri compagni come era riuscito a far perdere ben cinquanta punti in una sola serata e dover sopportare i rimproveri di tutti non fossero già stati sufficienti! Mentre scendeva le scale per recarsi nei sotterranei anche i quadri potevano notare la sua espressione arrabbiata, tanto che pareva uscirgli il fumo dalle orecchie.
Evidentemente però al professore non importava un bel nulla della sua arrabbiatura, dato che, una volta che il prescelto ebbe varcato la soglia dell'aula di pozioni del professor Lumacorno il docente non lo degnò neanche di uno sguardo, anzi, rimase fermo a leggere il proprio testo per poi decidersi, dopo circa cinque minuti, e comunicare al giovane Grifondoro in cosa sarebbe consistita la sua doppia serie di lavori:
"Inizia pure ripulendo i calderoni Potter, senza magia ovviamente, poi inizia a separrare i vermicoli buoni da quelli marci, successivamente imbottiglierai le sanguisughe essiccate, e questo sarà il primo turno, tutto in rigoroso silenzio o potrei avere un imminente necessità di veleno di acromantula e potrei spedirti nella foresta proibita sprovvisto di bacchetta"
La voce piatta e priva di emozioni del pozionista faceva infuriare ancora di più Harry che, come ordinato, iniziò a lavorare sfogando la propria rabbia e frustrazione su quei poveri calderoni incrostati che non avevano alcuna colpa se non quella di essere i primi oggetti a portata di mano.
Le ore passavano lente e monotone, il prescelto non sembrava calmarsi, la sua mente continuava a vagare alla notte precedente, ricordava bene le urla che aveva sentito provenire da quel maledetto ufficio, e se quello sporco pipistrello untuoso avesse approfittato di Malfoy? Sicuramente il moro non aveva idea di come fosse una relazione omosessuale tra due maghi, ma di una cosa era certo, lacrime ed urla di dolore non erano un buon segno.
Mentre separava i vermicoli, si ricordò delle parole pronunciate dalla professoressa Sprite "riguardo a tu sai cosa" che anche lei fosse a conoscenza della relazione sentimentale tra quei due? Che tutti i professori lo sapessero e rispettassero il loro ruolo controllando Malfoy? Per un istante il cuore del prescelto si fermò, certo, Draco non era suo amico, era un presuntuoso ed un irrispettoso ragazzino viziato, eppure era comunque un essere umano ed il pensiero che potesse ritrovarsi ad essere costretto ad intraprendere una relazione da lui indesiderata lo preoccupava ed irritava non poco.
La domanda che gli sorse spontanea era il perché stesse accadendo, cosa aveva spinto quei due a legarsi amorosamente? Nonostante la notte precedente si fosse appiattito il più possibile contro la porta per poter udire il più possibile, molte cose parevano essergli sfuggite, probabilmente a causa delle mura dei sotterranei che ovattavano i suoni, o forse per il mantello che copriva ulteriormente il suo orecchio, tuttavia per un istante gli parve di sentire una scenata di gelosia da parte del biondo mangiamorte, ricordava bene l'ira con cui aveva parlato e, da come aveva potuto intendere, la causa scatenante di tale sentimento era proprio lui, quindi perchè Malfoy avrebbe dovuto scagliarsi contro il docente in un iraconda confessione se fosse stato costretto ad intraprendere quella relazione contro la sua volontà? E perché mai era geloso proprio di lui? Harry e Piton non andavano certo d'amore e d'accordo!
Troppe domande senza risposta, troppi quesiti lo stavano tormentando, se prima vi era una remota possibilità di scoprire qualcosa in più riguardo Piton e quella famosa punizione targata 1976, adesso tutti i suoi buoni propositi e i suoi piani sembravano essere andati in fumo, come avrebbe potuto avvicinarsi al docente se stava effettivamente con Malfoy? E se invece fosse solo una sorta di punizione da infliggere al biondo per tutti gli errori commessi durante la sua alleanza con Voldemort? Aveva sentito qualcosa a riguardo, purtroppo però era tutto troppo vago per poter arrivare ad una conclusione, mancavano troppi pezzi.
Finito di imbottigliare le sanguisughe, Harry si presentò nuovamente davanti alla cattedra dove ancora il professore era intento nella lettura di un vecchissimo tomo, pareva non essersi spostato neanche minimamente eppure il libro era già quasi finito rispetto a quando aveva fatto il suo ingresso in aula solo poche ore prima. Lentamente Severus chiuse il libro, osservando l'alunno che sembrava proprio impaziente di andare via.
"Si sieda Potter"
Fece apparire una sedia davanti alla cattedra, stando attento ad esaminare ogni più minimo movimento dello studente, non era certo uno sprovveduto, aveva notato eccome il nervosismo nei movimenti del moro e, conoscendo la sua scarsa intelligenza ed autocontrollo, non si sarebbe stupito se il giovane avesse tentato di attaccarlo. Tuttavia non fu così, Harry si sedette in silenzio e composto, senza mai abbassare lo sguardo, fiero e fisso in quello del pozionista.
"Suppongo che sia impaziente di deliziarmi con le sue incredibili scoperte di ieri sera, dico bene? Eppure mi chiedo cosa ci faceva lei, fuori dal mio ufficio come un cane bastonato, ad interessarsi di affari che non la riguardano e, soprattutto, mi domando cosa le faccia pensare di avere il diritto di violare la mia privacy Potter"
Harry non rispose, stette immobile ad osservare Piton alzarsi, chiudere porte e finestre ed iniziare a camminargli intorno, lo stava studiando, come uno squalo prima di attaccare, solo che, e di questo il moro ne era certo, uno squalo era decisamente più mansueto e meno pericoloso.
"Mi illumini Potter, si crede forse in diritto di spiarmi? Teme che possa essere io o il signor Malfoy la causa di un suo possibile spodestamento da quel trono di fama su cui siede? È forse questo il suo timore? O magari voleva solo ficcanasare in affari che non la riguardano minimamente? Non è più il tempo per fare l'eroe, non vi è più un nemico da sconfiggere, non ha più alcuna scusa"
Ringhiò iniziando ad irarsi, finì col trovarsi davanti al giovane, che intanto teneva la testa bassa e lo sguardo sul pavimento, non era spaventato, ma doveva trovare velocemente una via di fuga o quella situazione si sarebbe rivelata pericolosa. Non si accorse di aver abbassato le proprie barriere fin quando non udì un "legilimens" ben scandito e non sentì una bacchetta contro la propria fronte.
Inutile negare che gli ci volle qualche minuto per riacquistare il controllo di sé stesso, sbattendo via dalla propria mente quella serpe unta e bastarda che intanto aveva frugato ovunque nei propri pensieri, la rabbia intanto cresceva nel suo corpo, tanto da farlo esplodere:
"Cosa le fa credere di avere il diritto di spiare nella mia testa?!"
Urlò a pieni polmoni contro il professore che sembrava impassibile, per un secondo forse, Harry poté vedere la confusione nel suo sguardo, come se non si aspettasse di vedere a che conclusioni si era ritrovato ad arrivare.
Salve a tutti! Ho scelto di dividere questo capitolo in due parti la prima, ossia questa, sotto il punto di vista di Harry e la seconda, che pubblicherò domani, sotto quello di Severus!
Mi dispiace se non è perfetta ma ero così carica di idee per questo capitolo che ho voluto portarlo il prima possibile! Spero vi piaccia!
_Cupido__
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~Amortentia~
FanfictionLa guerra è finita, e tutti si sentono quasi euforici all'idea di rientrare finalmente alla scuola di magia e stregoneria, sarà possibile credere, che Harry Potter avrà finalmente un anno tranquillo? O sarà solo un dolce e lontano miraggio nella van...